Hollywood si è concessa il lusso di calare un altro asso, in un’estate che passerà alla storia come una delle migliori di sempre. Dopo The Revenge of the Fallen, è arrivato anche l’ultimo Harry Potter ad entusiasmare i proprietari dei cinema, che hanno definitivamente iniziato a fare festa. L’assalto del sesto capitolo delle avventure del mago creato da J. K. Rowling ha provocato scossoni per la classifica, ha raggiunto di prepotenza la vetta settimanale, ma non è parso in grado di poter attaccare il primato del film di Michael Bay, che in patria resterà il miglior successo del 2009, a maggior ragione adesso che si è liberato del suo peggiore avversario. Il discorso prende tutta un’altra prospettiva nella dimensione internazionale (il film di David Yates è già vicino ai quattrocento milioni complessivi), ma negli Stati Uniti Il primo round della sfida a distanza è tutto a vantaggio di Optimus Prime e soci: dopo il primo week-end, i milioni per il secondo Transformers furono duecento, mentre The Half-Blood Prince si è fermato a centosessanta. Una forbice che probabilmente si allargherà nelle prossime settimane. Tuttavia, l’indiscutibile gradimento del pubblico per l’eroe di Hogwarts ha comunque tolto il sorriso ai dirigenti della Paramount: infatti, nonostante abbiano piazzato due tra i più grandi trionfi commerciali dell’anno (a The Revenge of the Fallen va infatti aggiunto il boom primaverile di Star Trek), hanno dovuto comunque lasciare la fetta più grande della torta degli incassi alla Warner Bros. che oltre ad Harry Potter deve ringraziare l’inaspettato exploit di The Hangover, che staziona in classifica da ormai due mesi. Appena fuori dalla classifica, non si può non segnalare l’incredibile risultato di (500) Days of Summer, che all’ombra di The Half-Blood Prince ha collezionato la media per sala più alta e si è guadagnato miracolosamente un dodicesimo posto. La commedia sentimentale con Zooey Deschanel e Joseph Gordon-Levitt è stata distribuita in soli ventisette cinema in tutto il paese, che hanno fatto registrare lunghe code: possibile che goda di un’altra chance e di maggiori attenzioni.

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