Box Office USA 13/7/2009

Il week-end ha decretato il trionfo di Sacha Baron Cohen, che con il suo ultimo Bruno ha ripetuto il miracolo di Borat. Eppure, il suo balzo in vetta alla classifica non è più soprendente come allora, segno che ormai il comico ebreo è diventata una star a tutti gli effetti, capace di mettere in fila blockbuster meglio distribuiti come Ice Age 3 e The Revenge of the Fallen, costretti a lasciargli la scena.

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Sacha Baron Cohen si è giocato la sua ultima carta, e se l’è giocata bene. Dopo Ali G e Borat, l’unica sua creazione che ancora non era arrivata sul grande schermo era Bruno, il giornalista di moda – austriaco ed omosessuale – che il popolare comico ebreo ha creato per il suo Da Ali G Show. E come accaduto in passato, è stato un successo: il suo ultimo Bruno è balzato in testa alla classifica americana, con un bottino di trenta milioni di dollari, e si è ritagliato uno spazio importante in uno dei momenti più caldi della stagione. Seppure superiore in termini generali a Borat – che all’esordio ne portò a casa ventotto – è da ricordare che il suo ultimo film ha ora potuto contare su una distribuzione adeguata, anche se ancora deficitaria rispetto ai maggiori blockbuster in circolazione. Il miracolo del finto reporter kazako (nel 2006 fece segnare una delle medie per sala più alte di tutti i tempi) si è sì ripetuto, ma il successo di Bruno non è più sorprendente. Ormai il comico è una star a tutti gli effetti, e può permettersi di mettere in fila sia Ice Age 3 che the Revenge of the Fallen. Il film d’animazione della Fox ha tenuto benissimo il campo, e ha superato in breve tempo i cento milioni, traguardo che non è riuscito a festeggiare con la prima posizione: nel week-end in cui ha finalmente superato Transformers – The Revenge of the Fallen, si è dovuto accontentare del secondo posto. I robot di Michael Bay si sono mantenuti sopra i venti milioni anche alla terza settimana, e continuano a scalare le posizioni nella classifica dei maggiori incassi di tutti i tempi: non gli è impossibile l’impresa di entrare tra i primi dieci, mentre hanno fatto il proprio ingresso in quella aggiustata all’inflazione, l’Olimpo di Hollywood che fino ad ora gli ha riservato l’ultima poltrona. Mentre Up – in attesa del mercato europeo – desiste dall’attaccare Finding Nemo, che resta così il maggiore trionfo della Pixar, escono dalla Top Ten sia Star Trek, che quasi tre mesi fa ha aperto in modo trionfale la corsa estiva e ha chiuso a duecentocinquanta milioni, sia il secondo Night at the Museum, che con centosettanta è stato l’unico a difendere la bandiera del Frat Pack, altrove franata con Year One e The Land of the Lost.

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