Per la Disney, il 2010 è stato un anno dai due volti. La classifica dei film più ricchi dell'anno parla chiaro: da una parte, lo studio ha conquistato sia il primo che il secondo posto con Toy Story 3 e Alice in Wonderland; dall'altra, ha mancato il colpo di coda finale con Tangled, che si presentava con un budget di duecentosessanta milioni di dollari e solo a fatica ha coperto le spese. Le sue speranze erano tutte riposte su Tron Legacy, annunciato come il titolo di punta dell'abbuffata natalizia: il debutto del sequel del cult del 1982 non ha brillato come ci si aspettava. Le previsioni lasciavano pensare ad un exploit sui settanta milioni di dollari, che furono il biglietto da visita di I Am Legend e di Star Trek. L'esordio del nuovo kolossal 3D della Disney ha invece fatto segnare una cifra intorno ai quaranta milioni, che vale quella di un altro suo franchise festivo come National Treasure di Jerry Bruckheimer. A questo punto, il miglior augurio che si possa fare alla Disney è quello di ripetere le gesta di Nicolas Cage: le difficoltà di The Chronicles of Narnia lasciano intuire che il trend non sorride affatto ai blockbuster e sfiorare i duecento milioni sarebbe un risultato più che soddisfacente. Infatti, anche Yogi Bear ha mancato completamente i suoi obbiettivi, che erano almeno quelli di avvicinare il successo dei due capitoli della saga di Alvin and the Chipmunks: dopo The Owls of Ga'Hoole, la Warner Bros. ha collezionato un altro fiasco nel campo dell'animazione, visto che il popolare personaggio di Hannah & Barbera ha raccolto solo sedici milioni, mentre i suoi rivali roditori della Fox non sono mai scesi sotto i quaranta e non hanno ancora sfruttato le possibilità della stereoscopia. Già, dall'autunno si era capito che il 2010 avrebbe accusato un calo rispetto al 2009 e il quadro è stato terminato dal flop totale di How Do You Know dello specialista James L. Brooks, che ha dilapidato un cast dai nomi altisonanti come quelli di Reese Witherspoon, Owen Wilson e Jack Nicholson: l'anno scorso, un romance come It's Complicated aveva subito sfondato la linea dei venti. Tra i titoli già onorati della nomination ai Golden Globe, solo The Fighter ha rotto il cerchio dei selected theatres e ha superato i dieci milioni: restano nelle retrovie sia Black Swan che The King's Speech, che è rimasto confinato in quaranta schermi ma ha conservato la media per sala più alta.

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