Box Office USA 5/7/2010
Eclipse non ha tradito la responsabilità e ha onorato il lungo week-end dell'Independence Day. Il terzo capitolo della saga di Twilight ha beneficiato della distribuzione più capillare che sia mai stata organizzata negli Stati Uniti e ha abbattuto il muro dei centocinquanta milioni di dollari in soli cinque giorni. Tuttavia, gli è sfuggito il record sul primo giorno di uscita, che è rimasto nelle mani del precedente New Moon.
Le attese intorno al week-end dell’Independence Day sono sempre molto alte: il film scelto per uscire nel momento più importante dell’anno vive sempre in bilico tra l’onore dell’investitura e la paura della responsabilità. Questa volta, il compito è toccato al terzo capitolo della saga di Twilight, il franchise lanciato sul grande schermo nell’autunno del 2008 sull’onda del successo dei libri di Stephanie Meyer. Le nuove avventure di Kirsten Stewart e Robert Pattinson hanno potuto poggiare sulla più larga rete di distribuzione mai organizzata negli Stati Uniti (circa quattromila e cinquecento copie), e non hanno deluso nemmeno in una situazione in cui avevano tutto da perdere. Infatti, Eclipse ha distrutto il muro dei centocinquanta milioni di dollari in soli cinque giorni e ha fatto sorridere la Summitt Entertainment, la minor che è stata l’unica a scommettere sulla love story nel mondo dei vampiri e dei licantropi. Nonostante il suo successo sia incontestabile, il titolo ha mancato la possibilità di centrare alcuni record: ad esempio, quello sul primo giorno di uscita, che è rimasto nelle mani del precedente New Moon. Nonostante questi dettagli (Eclipse è uscito di mercoledì, mentre il secondo capitolo era uscito di venerdì), l’incasso finale del film dovrebbe aggirarsi intorno ai trecento milioni, indizio inequivocabile di ottima salute commerciale. Il ruolo di sparring partner del nuovo Twilight è toccato a The Last Airbender di M. Night Shyamalan, che si presentava al pubblico con parecchi malumori e l’etichetta di flop annunciato: a fronte del faraonico budget che lo ha prodotto, l’ultimo film del regista indo-americano non può certo definirsi un trionfo. Sebbene non sia riuscito a sottrarsi al suo destino di vittima sacrificale, è il miglior esordio del regista dai tempi di The Village, quando le sue quotazioni erano arrivate al massimo. Nel frattempo, la rincorsa di Toy Story 3 verso il titolo di film più ricco dell’anno continua senza conoscere pause: all’ultimo gioiello della Pixar mancano solo quaranta milioni prima di superare Alice in Wonderland di Tim Burton, una cifra che gli consentirebbe di diventare di scavalcare anche Finding Nemo, e diventare il miglior incasso della storia dello studio.