Si è fatto attendere tanto, ma alla fine è arrivato. Toy Story 3 si è presentato nelle sale americane e si è subito dimostrato all’altezza delle grandi attese che lo circondavano. Le nuove avventure di Buzz Lightyear e di Woody hanno sbancato i botteghini americani, hanno sfondato in pochi giorni il muro dei cento milioni di dollari e hanno fatto tirare un sospiro di sollievo a tutta l’industria, che finora aveva vissuto un’estate al ribasso. Il nuovo titolo ha sfruttato al meglio il traino della stereoscopia e ha fatto segnare il miglior esordio di tutti i tempi per la Pixar, che fino ad adesso non aveva mai superato i settanta milioni di dollari, nemmeno ai tempi di The Incredibiles e di Finding Nemo. Lo studio di John Lasseter ha recuperato in modo brillante da quel calo commerciale che aveva toccato il punto peggiore con Ratatouille, che nel suo primo week-end aveva raccolto meno di cinquanta milioni. Soprattutto, ha dato un grosso smacco alla rivale Dreamworks, che ha incontrato qualche difficoltà sia con How to Train Your Dragon sia con Shrek Forever After, la sua punta di diamante. Toy Story 3 non è riuscito a diventare il miglior exploit del 2010, onore che appartiene ancora ad Alice in Wonderland di Tim Burton (e anche Iron Man 2 ha fatto di meglio…), ma si candida seriamente a sfidarlo come film più ricco dell’anno. Se dovesse conservare questa media, non avrebbe problemi a superare i trecento milioni complessivi e a migliorare il record interno della Pixar, che è ancora difeso da Finding Nemo. I due insoliti eroi dovrebbero avere la strada spianata fino all’arrivo di Eclipse, a meno che Adam Sandler – in attesa con Grown Ups, di cui ha scritto la sceneggiatura – e la coppia composta da Tom Cruise e Cameron Diaz – in arrivo con Knight and Day, diretti da James Mangold – non decidano di mettergli i bastoni tra le ruote. Se da una parte The A-Team si è iscritto ufficialmente al club riservato dei flop inattesi guidato da Prince of Persia, dall’altra The Karate Kid ha varcato la soglia simbolica dei cento milioni, si è confermato come la sorpresa del mese, e ha ribadito come nelle vene della famiglia Smith (il padre Will produce il figlio Jaden) scorra il sangue del successo…

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