Box Office USA 14/12/2009


Il tentativo di recuperare l'animazione tradizionale si è infranto contro il grande pubblico, che ha di fatto snobbato The Princess and the Frog. Il ritorno di Ron Clemens e di John Musker ha esaurito in fretta il suo fascino vintage e con appena venticinque milioni di dollari è rimasto lontanissimo dai cugini digitali della Pixar. Il film del momento – in attesa di James Cameron e del suo Avatar – resta il sorprendente The Blind Side.

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la principessa e il ranocchioSe è stata nel cassetto per tutto questo tempo, un motivo ci sarà pure stato. A distanza di cinque anni dal fallimentare Home on the Range, la Disney ha deciso di tentare di nuovo la strada dell’animazione tradizionale, dopo essersi dedicata esclusivamente alla partnership con la Pixar, e alla produzione di lungometraggi a colpo sicuro. Nonostante l’attesa e la curiosità – venate da una piacevole nostalgia – dell’ambiente di Hollywood, che ha fatto di tutto per lanciarlo, alla fine gli spettatori hanno sostanzialmente snobbato The Princess and the Frog, che ha conquistato la vetta con poco più di venticinque milioni di dollari, lontano anni luce dai suoi cugini digitali. Il ritorno all’antico, con lunghe parti musicali dirette da artefici dei grandi classici come Ron Clemens e John Musker – per quanto lo studio non abbia potuto rinunciare alla consulenza di John Lasseter – non ha conquistato il grande pubblico, e l’effetto vintage ha affascinato solo la critica. La gesta della protagonista afroamericana hanno ottenuto più successo nella distribuzione limitata delle prime due settimane che non nell'invasione che ha preceduto il Natale. E’ andata sicuramente peggio a Clint Eastwood, che si presentava forte dell’exploit di Gran Torino, il suo incasso migliore: il suo ultimo Invictus si è fermato sotto i dieci milioni (più o meno come Changeling) , e il dato ha confermato lo scarso appeal di Matt Damon, che in autunno non aveva brillato nemmeno con The Informant di Steven Soderbergh. Inevitabilmente, il titolo del momento è rimasto The Blind Side, vera e propria sorpresa piena di sentimenti jeffersoniani, che ha superato i centocinquanta milioni complessivi, a fronte di un budget assai ristretto: quelli che dovevano essere i protagonisti della corsa natalizia – oltre alle difficoltà della Disney, va segnalato il modesto bottino di A Christmas Carol, che ha trovato una parziale rivincita solo all’estero – sembrano restare al palo, e la scena americana è dominata dagli outsider. Il verdetto finale spetta però a James Cameron, che venerdì scenderà in campo con Avatar dopo un’assenza di dodici anni.

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