BRASILE 2014 – I numeri possono ingannare? Attenzione alla Colombia…

Mentre l'Italia esce tristemente dal Mondiale brasiliano, emergono realtà apparentemente nuove del calcio mondiale come la Colombia, il Belgio e il Cile, con la rinnovata Francia.  E se oggi tutti parlano di morsi ed espulsioni, noi proviamo a parlare dei numeri, che nel calcio sono una scoperta recente. Ma a volte possono anche ingannare….

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 James Rodriguez

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La statistica dovrebbe essere una “scienza esatta” e sempre più attività dell’uomo sono governate dal calcolo delle possibilità, non solo il mondo delle scommesse ma la politica, l’economia, la vita reale. Nello sport poi le statistiche sono una specie di Bibbia, e quasi tutte le discipline e i suoi atleti vivono dei numeri che ogni stagione, inevitabilmente, porta con se. Basket, Baseball, per non parlare dell’atletica fanno del dato statistico un centro cruciale del progetto sportivo. Non è un caso che proprio a partire dalle storie che sono dentro queste discipline, cosi manifestamente “americane”, sia venuto fuori un film come Money Ball, dove Jonah Hill esperto di statistiche aiutava il Manager Brad Pitt a risollevare le sorti di una squadra di baseball in crisi. Nel calcio le statistiche sono una scoperta più recente, per anni molti commentatori hanno sostenuto che i numeri potevano essere poco indicativi di una prestazione di una squadra, e un totale di 10 tiri poco pericolosi in porta era meno efficace di 4 tiri ben diretti.

 

Questa diatriba ancora esiste, e certamente i numeri in se possono anche falsare le prospettive e ingannare.

Un esempio: secondo voi nelle prime tre partite del mondiale quale squadra ha corso di più tra l’Italia (rovinosamente eliminata ieri dall’Uruguay di “Tyson” Suarez) o la Colombia (che ha concluso il girone a punteggio pieno)? Ebbene l’Italia ha corso 107,1 km a partita contro i 104,8 della Colombia. Il Brasile addirittura è fermo a 100,3 km a partita, mentre l’Australia viaggia a una media di 118,1 km a partita. Insomma non sempre chi corre quantitativamente di più ottiene i migliori risultati (ma questo lo sanno quasi tutti gli allenatori che predicano il “possesso palla”). Poi però dai dati possiamo scoprire che la Colombia, una delle “rivelazioni” del Torneo, abbia la miglior difesa (55.7 tentativi bloccati) mentre la Costa d’Avorio (eliminata al 90’ dalla Grecia) aveva il miglior attacco (31.8 attacchi efficaci). Forse ancora una volta conviene avere una buona difesa….

 

Juan Quadrado

I dati, nel calcio, vanno analizzati in maniera molto più articolata, non ci si può affidare esclusivamente al puro”numero”. Però a volte qualcosa di importante ce lo dicono. Quanti ad esempio sapevano che la Colombia, per continuare a parlare della squadra rivelazione del Mondiale, è 5a nella Classifica Mondiale Fifa? Ben davanti a Uruguay e Argentina, che la seguono come la Svizzera e l’Italia. La classifica, recentemente modificata dalla Fifa, tiene conto dei risultati conseguiti negli ultimi quattro anni. Insomma questa Colombia poi non è così una sorpresa, e considerando che due delle quattro squadre che aveva davanti, Spagna e Portogallo, sono fuori (o quasi, i portoghesi sperano ancora in un miracolo), le uniche due squadre che, negli ultimi anni, hanno fatto meglio della Colombia sono Brasile e Germania. Per cui pronosticare la bellissima compagine colombiana, i cui giocatori di maggior talento come James Rodriguez, Juan Quadrado, Jackson Martinez e Fredy Guarin giocano tutti in Europa da qualche anno, almeno in semifinale, se non magnificamente in finale, non pare troppo azzardato. Anche se il calcio riserva sempre delle sorprese.

 

Ma la Colombia sembra avere tutte le caratteristiche per provare a togliere al Brasile un titolo che il destino sembra avergli assegnato sin dall’attribuzione del Mondiale 2014. Il Brasile non può perdere il suo secondo Mondiale in casa, dopo essere stata la nazione più vincente nella storia del torneo. Veloce, molto compatta, tanto “talento medio” a disposizione con alcune vette degne delle migliori squadre, ha un CT argentino, Josè Pekerman, che è uno degli allenatori più vincenti a livello giovanile, avendo vinto, con la Under-20 argentina 3 Mondiali Under-20 (1995, 1997 e 2001) e 2 Sudamericani Under-20 (1997 e 1999) ed è noto per essere stato CT della Nazionale argentina che al mondiale Germania 2006, decise di escludere nomi celebri dalla lista delle convocazioni (Javier Zanetti, Walter Samuel, Juan Sebastián Verón). Insomma un tecnico esperto, che sembra riuscire a trarre il meglio dal gruppo di ottimi giocatori di cui è composta la rosa della squadra. E l'assenza della superstar Adamel Falcao, fermo per infortunio, sembra aver maggiormente amalgamato una formazione dove sono forse stati sottovalutati troppo dagli esperti due giocatori come James Rodriguez, record di assist – 12 – nella Ligue Francese con il Monaco e Jackson Martínez attaccante del Porto con uno score incredibile nell ultimo biennio: 31 gol l’anno scorso, 29 quest’anno.

 

In molti hanno criticato la difesa della Colombia, ma al momento è tra le meno perforate del Torneo. Insomma con il Belgio, la Francia e il Cile, sembra essere una delle squadre meglio attrezzate per contrastare le due potenze del calcio mondiale attuale, Brasile e Germania.

 

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