"Breakfast on Pluto", di Neil Jordan

È davvero sorprendente la delicatezza con la quale Neil Jordan racconta le sgangherate avventure di Patrick/Kitten. Ogni capitolo del suo diario, un quadro dai colori vivaci. Ne vien fuori un mix perfetto tra immagini e suoni che si intrecciano sullo schermo, per provare a realizzare il più assurdo dei propri sogni

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Patrick è un ragazzo solo. È un mondo di favole quello in cui vive, del quale protagonista indiscussa è l'immagine della madre. Per anni conserva gelosamente il ricordo del suo abbandono, mentre di spalle si allontana per confondersi tra la folla e lasciarsi inghiottire dalla città più grande del mondo. L'unica fotografia che ha di lei è quella che lui stesso ha scattato, grazie alle parole piene di affetto di chi cercava di consolarlo. È a lei che si rivolge per sopravvivere, lei che guarda e riguarda perfino nei suoi sogni, sempre meno distinti dalla realtà. Sa benissimo che forse non la (ri)vedrà più, che è quasi impossibile scovarla tra quelle case, ma non può fare a meno di partire per cercarla, con tutta la determinazione e l'ingenuità di un bambino.

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È davvero sorprendente la delicatezza con la quale Neil Jordan racconta le sgangherate avventure di Patrick/Kitten. Non c'è traccia di quei riti di iniziazione che immancabili sbucano fuori nella maggior parte di quei film dedicati a protagonisti dalle dichiarate tendenze omosessuali. Sono diversi i personaggi che il ragazzo irlandese straordinariamente interpretato da Cillian Murphy incontra per strada. Uomini e donne ai quali si lega in modo differente. In tutti cerca un riparo, un abbraccio rassicurante, una casa, una famiglia adottiva. Cambiano gli scenari ma il suo destino sembra rimanere immutato, alla continua ricerca di un luogo nel quale fermarsi. Pagine e pagine scritte per raccontare la sua storia, per descrivere fatti e persone, il primo ed eterno amore, il tradimento, il poliziotto gentile, il ricongiungimento finale. L'abbandono e la solitudine sono la chiave di tutto, la malinconica e dolorosa spinta che porta Patrick più in là, dalla culla alla casa della matrigna, dall'Irlanda a Londra, dalla morte di un caro amico al Peep Show.

Un racconto segmentato quello che anima l'ultimo lavoro di Neil Jordan. Ogni capitolo del diario di Patrick,  un quadro dai colori vivaci. Come fossero schizzi appena accennati, per questo spesso imperfetti, ma significativamente percorsi dall'animo inquieto del protagonista, che caparbiamente persegue il suo obiettivo, seppur scosso dagli eventi, perfino quello politici. Le esplosioni terroristiche degli attacchi dell'Ira lo graffiano, lo feriscono a morte quasi, distruggono il suo mondo dolorosamente incantato fino a quel momento tenuto al sicuro in un'impenetrabile sfera stroboscopica. La bomba è definitivamente esplosa, troppo vicina alle sue fragili illusioni. Dalle macerie riemerge però più forte di prima, consapevole di ciò che gli sta attorno, ma non per questo disposto a rinunciare.


Patrick come quel Billy Elliot che con tanta grazia danzava per le strade del quartiere con il cuore legato a una speranza. Come lui guarda il mondo con l'entusiasmo e il fascino indifeso di un bambino mai cresciuto, attraverso due splendidi occhi blu che trattengono tra le ciglia la tenerezza dell'infanzia. Come lui si inebria della musica che permea strade e locali, ci si perde dentro perfino, cantando a squarciagola davanti alla band di turno, fino a diventare egli stesso star del musical che Neil Jordan ha "scritto" per lui. Impensabile sarebbe infatti Breakfast on Pluto senza la ricchissima colonna sonora che accompagna i sali e scendi emozionali di Patrick-Kitten-Phantom Lady, la cui immagine è legata a filo doppio al volto di Murphy. Ogni singola canzone penetra nelle trame del racconto, riempiendo quei vuoti tra immagine e immagine, regalando coerenza e continuità a quella che sembrava materia troppo esuberante da tenere insieme. Ne vien fuori un mix perfetto tra immagini e suoni che si intrecciano sullo schermo, per provare a realizzare il più assurdo dei propri sogni.


 


 


Titolo originale: id.


Regia: Neil Jordan


Interpreti: Cillian Murphy, Liam Neeson, Ruth Negga, Laurence Kinlan, Stephen Rea, Brendan Gleeson, Gavin Friday


Distribuzione: Fandango


Durata: 135'


Origine: Irlanda/Gran Bretagna, 2005

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