Brick Mansions, di Camille Delamarre

Il destino ha voluto che Brick Mansions fosse segnato dal peso del decesso del protagonista, morto in quello sciagurato incidente a Santa Clarita. Alla luce della scomparsa del divo, l’esordio alla regia del montatore Camille Delamarre (professionista di punta dell’action francese) abbandona le banali pretese commerciali per diventare, giustamente, un altare alla gloria di Paul Walker.

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Brick Mansions, remake in lingua inglese del movimentato Banlieu 13 di Pierre Morel (allievo prediletto dell’accademia Luc Besson), nasce dalla volontà dei produttori di portare nel mercato statunitense un’opera che, come fatto dalla saga di Step Up per il ballo da strada, facesse esplodere un nuovo fenomeno metropolitano: il parkour. Questa iniziativa dalle attenzioni furbescamente commerciali avrebbe limitato il film in una dimensione effimera, relegando la pellicola in una nicchia presto dimenticata.

Purtroppo il destino ha voluto che Brick Mansions fosse segnato dal peso del decesso del protagonista Paul Walker, morto in quello sciagurato incidente a Santa Clarita. Alla luce della scomparsa del divo, l’esordio alla regia del montatore Camille Delamarre (professionista di punta dell’action francese, suoi i montaggi de L’immortale, Taken: La vendetta e Transporter 3) abbandona le banali pretese di lanciare una nuova moda per diventare un altare alla gloria dell’attore.
Per questo la trama assurda ambientata nei sobborghi di una distopica Detroit, le acrobazie spettacolari degli stuntman guidati dal talent David Belle e i deliri recitativi del buon Rza (commovente la sua dedizione alla causa del cinema di genere) sono solo tante scuse per ammirare ancora una volta la bellezza di un giovane uomo, di un attore, non certo dotato da un talento eccelso e poliedrico, ma trascinato da una vibrante forza interiore, talmente coinvolgente da tenere in piedi l’intera pellicola.  E’ dunque quasi naturale, prima dei titoli di coda, commuoversi di fronte alla dedica a Walker, orchestrata quasi metaforicamente sulle note del tormentone pop I’m the Man di Aloe Blacc. A sottolineare come Paul fosse il “nostro uomo” e solo ora ne siamo davvero consapevoli.

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Titolo originale: id.
Regia: Camille Delamarre 
Interpreti: Paul Walker, Robert Maillet, RZA, David Belle, Carlo Rota, Kwasi Songui, Andreas Apergis
Origine: Canada/Francia, 2014
Distribuzione: Eagle Pcitures
Durata: 89'
 

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