Busto Arsizio Film Festival – Partita l'VIII Edizione


il nome della rosaDopo Peter Fonda il BAFF punta su F. Murray Abraham, premio Oscar per la sua interpretazione di Salieri in Amadeus, come ideale ciliegina sulla torta di un festival sempre più ambizioso che, oltre al concorso “Made in Italy Anteprime” e a quello di sceneggiatura, omaggia i fratelli Taviani e lo sceneggiatore Luciano Vincenzoni. Tra gli ospiti anche Umberto Eco e Signe Baumane. Sino al 27 marzo. Direttore artistico: Vittorio Giacci.

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il nome della rosaGiunto alla sua ottava edizione, il Busto Arsizio Film Festival è ormai divenuto una realtà di un certo peso all’interno della cultura cinefila dell’Alto Milanese. Grazie all’apporto di tutta la città, alla cooperazione con i paesi limitrofi e a un’ottima macchina organizzativa, negli anni si sono susseguiti ospiti di richiamo: Mario Monicelli, Francis Ford Coppola, Pupi Avati, Ursula Andress e Peter Fonda, solo per citarne alcuni. E i concorsi, quello “Made in Italy Anteprime” e quello di sceneggiatura, sono cresciuti gradualmente in contemporanea all’affermazione del festival. Per questa edizione gli organizzatori hanno voluto invitare, come ideale ciliegina sulla torta, F. Murray Abraham, attore di caratura internazionale nonché premio Oscar per la magistrale interpretazione di Salieri in Amadeus. Oltre al film qui citato, il BAFF proietterà Il nome della rosa che sarà preceduto da un incontro tra la star e Umberto Eco. Di grande interesse anche le rassegne collaterali che prevedono un omaggio ai fratelli Taviani (Good Morning Babilonia, La notte di San Lorenzo, Padre padrone e Allonsanfan) e allo sceneggiatore Luciano Vincenzoni (con la proiezione del documentario Il falso bugiardo e dell’intramontabile La grande guerra di Monicelli), oltre alle consuete “Made in Italy – Scuole” e alle “Giornate del cinema d’animazione”, con Signe Baumane come ospite, che strizzano l’occhio a un pubblico più giovane. Detto del fuori concorso, particolarmente interessante è anche il concorso di film italiani in anteprima. L’opera di maggior richiamo è senza dubbio La pivellina di Tizza Covi e Rainer Frimmel, presentato con grande successo all’interno della Quinzaine des Realisateurs dello scorso festival di Cannes, e probabilissimo vincitore. Tra gli altri, dovrà vedersela con L’uomo fiammifero di Marco Chiarini, L’ultima estate di Eleonora Giorgi e La fisica dell’acqua di Felice Farina. Insomma, un programma appetitoso per gli appassionati di cinema dell’Alto Milanese che avrà come filo conduttore il tema: “Figli di un padre o figli di nessuno?”. Fino al 27 marzo tra Busto, Gallarate, Legnano, Castellanza, Samarate, Cassano Magnago e Olgiate Olona.

 

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