#Cannes2016 – Dormire in sala. Fai bei sogni

Il sonno in sala fa anche parte dell’atto critico. Si perdono dei pezzi ma possono ricostruirsi anche nei sogni. E il film di Spielberg presentato questa mattina, THe BFG, è rivelatore

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Era il 1994. La mia prima volta a Cannes. L’anno di Pulp Fiction quando davano tutti per favorito Film rosso di Kieslowski. C’erano quattro italiani in concorso e Nanni Moretti, con Caro diario, aveva vinto il Premio per la regia. Durante il viaggio in treno verso Cannes avevo conosciuto un signore anziano, molto elegante, che aveva la spilla della Palma nella sua vistosa giacca bianca. Lo chiamavano Monsieur Le festival. Mi aveva raccontato che veniva al festival dall’inizio degli anni ’50. Vedeva cinque film al giorno e gli piaceva addormentarsi e risvegliarsi durante la proiezione. Ero molto più giovane e avevo molto più entusiasmo. Ed ero rimasto affascinato da quel signore che era un’icona al festival.

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tale of cinemaSono passati 22 anni. Non sono diventato un’icona, ma mi sono addormentato più volte in sala. Inizialmente pensavo che si dormiva solo ai film brutti. Poi mi sono reso conto che accadeva prevalentemente per quelli belli. Negli anni non ho trovato un rimedio. Si dice che non bisogna mangiare troppo: un kebab, per me e un altro amico, era stato micidiale nel 2005 prima di Tale of Cinema di Hong Sang-soo tanto che ci siamo addormentati negli stessi momenti e non siamo riusciti a ricostruire la trama.  Ma non bisogna neanche evitare di mangiare. Ho provato anche a stomaco vuoto che si dorme lo stesso. Le avvisaglie possono già esserci qualche minuto prima della proiezione. Se si comincia a sbadigliare o a tenere gli occhi chiusi prima che il film cominci, è quasi matematico che un pezzo te lo perdi.

Negli anni ho visto anche firme importanti dormire per quasi tutto il film. Oppure qualche spettatore russare vicino a me. E ho potuto studiare quattro diverse tipologie:

  • Quello che si lascia andare. Non gli importa niente dei colpi di sonno improvvisi. Quando arrivano dorme e poi si risveglia e ricostruisce il film
  • Quello che ha i sensi di colpa. Tenta in tutti i modi di stare sveglio anche se non ce la fa. In alcuni casi prova ad usare dei rimedi (tra cui quello di spruzzarsi l’acqua con una bottiglietta spray) ma i risultati non cambiano.
  • Quello che dorme ma dice di non averlo fatto. Allora appena si sveglia parla con l’amico vicino discutendo di limiti o di meriti estetici.
  • Quello che dorme tutto il film poi, a proiezione finita, scatta in piedi per uno scrosciante e convinto applauso.

 

bfg_first_look_image (1).jpgGuardando The BFG di Steven Spielberg, esempio puro di ‘cinema sui sogni’, ho capito come nel sonno si possono sognare dei passaggi della trama del film che si stava vedendo prima. Occhi chiusi/aperti. Sensazione liminare provata anche stando in piedi (si fa per dire) nelle maratone notturne di Fuori Orario davanti la tv. Si perdono dei pezzi, si ritrovano, si ricollegano. Anche l’inconscio fa parte dell’atto critico. Me ne sono accorto quando ero giovanissimo. C’era una rassegna a Roma e si poteva non uscire dalla sala tra un film e l’altro. Mi ero così addormentato a un poliziesco statunitense e poi mi sono risvegliato circa un’ora e mezzo dopo durante uno yakuza movie giapponese. Non capivo perché l’azione si svolgeva prima a New York poi a Tokyo. Avevo poi perso i personaggi del film precedente ed ero disperato. Ci ho messo un po’ a capire che si trattava di due pellicole differenti. Ora questo non può più accadere. Ma i nostri film nel sonno ce li costruiamo. Soprattutto quando si dorme di media quattro ore a notte.

Ci sono persone che entrano in sala a certi orari (di solito la prima proiezione pomeridiana per fare la pennichella) e, puntualmente, non ci riescono. Perché la botta di sonno è impietosa. Arriva quando meno te lo aspetti. E ti può colpire durante il film che attendi da tempo.

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