CANNES 56 – Lo sperimentalismo di Desplechin tra il documentario blues di Wenders e il ritorno di "Matrix"

Prendono il via oggi anche le sezioni della "Quinzaine des realisateurs" e de la "Semaine de la Critique" oltre alla presentazione di pellicole restaurate (tra cui “Un chien andalou” di Bunuel) e l'omaggio a Federico Fellini.

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Nella seconda giornata del festival spiccano i primi omaggi di Cannes al cinema del passato. Tra i film restaurati verranno proiettati Un chien andalou di Luis Bunuel, C'eravamo tanto amati di Ettore Scola e Il corridoio della paura di Samuel Fuller, mentre l'omaggio a Federico Fellini, già annunciato dalle musiche di Nino Rota che imperversano implacabili sulle strade della Croisette, prende il via con La strada, Amarcord e Intervista. Nel frattempo si è aperta la sezione "Un certain regard" con La cruz del sur dell'esordiente argentino Pablo Reyero, imperfetto e vibrante film di personaggi senza futuro, in continua fuga in esterni che sembrano continuamente rendere utopica la loro fuga.

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E' stato inoltre proiettato En jouant "dans la compagnie des hommes" del francese Arnaud Desplechin, cineasta poco noto in Italia ma invece apprezzato in Francia, autore di opere come Ester Kahn e Comment je me suis disputé (ma vie sexuelle). L'opera si costruisce progressivamente nel suo accumulo visivo, manifestando sin dall'inizio la propria origine letteraria, il romanzo In the Company of Men di Edward Bond. Al centro della vicenda, una lotta di potere che coinvolge, tra gli altri, un padre e un figlio, un uomo della servitù che ha lavorato in un sottomarino e un maggiordomo. Il testo del romanzo, anche inquadrato, estremizza il lavoro di Desplechin sulla messinscena: da una parte gli attori "dentro la scena" dall'altra "fuori la scena" che provano quei dialoghi di cui si appropriano successivamente i loro personaggi. C'è, in questo senso, un persistente prolungamento del suono che oltrepassa anche lo stacco di montaggio, frequenti jump-cut o uno sguardo in macchina del protagonista (Leonard), come per creare quel distanziamento dal motore narrativo della vicenda. Opera oscura, lotta di potere dagli echi shakesperiani, scritta da Desplechin assieme a Nicolas Saada ed Emmanuel Bourdieu (due redattori dei "Cahiers du cinéma", che utilizza la luce dentro l'inquadratura come per sporcare l'immagine. En jouant "dans la compagnie des hommes" è, in definitiva, un'opera coerente con la ricerca sperimentale di Desplechin, anche se si ha talvolta l'impressione che il taglio strutturale diventi pretesto per un accenno di esibizione formale, dove i simboli (come il sangue) tendono spesso a prevalere sui corpi.


Come proiezione speciale, è stato presentato The Soul of a Man, documentario di Wim Wenders in cui il cineasta tedesco ripercorre l'essenza del blues attraverso la musica e le immagini d'archivio e delle sequenze documentarie di tre dei suoi artisti preferiti: Blind Willie Johnson, Skip James e J. B. Lenoir. Wenders alterna rari filmati d'epoca a testimonianze, utilizza forme linguistiche del cinema muto (lo schermo che si chiude ad iris) lasciando emergere frammenti della sfera privata dei tre musicisti ed evidenziando la loro musica come "testimonianza immortale": le più celebri canzoni dei tre musicisti vengono anche interpretate, tra gli altri, da musicisti contemporanei come T-Bone Burnett, Shemekia Copeland, Los Lobos, Lou Reed, Marc Ribot e Lucinda Williams. Dietro questo "viaggio nel passato" però sembra essere presente la stessa struttura di Buena Vista Social Club, in cui l'aderenza emozionale di Wenders era sempre troppo esplicita, in cui i primi piani e il formato documentario apparivano come il segno di una staticità dietro la quale sembra esserci quasi un disegno commerciale per la promozione/diffusione/vendita di una musica già ri/scoperta.


Funziona invece il sequel The Matrix Reloaded dei fratelli Wachowski, presentato fuori concorso, opera popolata di sogni rivelatori con una tensione quasi espressionistica ma materializzate attraverso la parzialità/virtualità delle forme del digitale, che estremizzano ancora una volta, la scomparsa del corpo nelle tensioni sentimentali e nelle acrobazie da kung-fu che già avevano caratterizzato l'episodio precedente. Nel finale, con l'immagine di Neo (Keanu Reeves) disteso su un letto, viene dichiaratamente annunciato il terzo sequel.


Tra i film in programma tra oggi e domani ci sono Panj é asr di Samira Makhmalbaf e Les égarés di André Téchiné (concorso), Les main vides di Marc Rech, American Splendor di Shari Springer Berman e Robert Pulcini e All Tomorrow's Parties di Yu Lik Wai (Un certain regard). Cominciano oggi anche le sezione della "Quinzaine des realisateurs" con La femme qui croyait del portoghese Joao Botelho e Kitchen Stories del norvegese Bent Hamer (oltre una proiezione speciale di L'enfance nue) film realizzato da Maurice Pialat nel 1969) e quella della "Semaine de la Critique" con il film cubano Entre ciclones.

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