CANNES 57 – "Ho voluto fare un film sulla fede nella possibilità di cambiare": Incontro con Olivier Assayas

Era uno dei film più attesi, "Clean", che ha riscosso molti consensi qui sulla Croisette, in più la presenza di due star come Maggie Cheung e Nick Nolte ha fatto di questa conferenza stampa un piccolo evento. Ma come spesso capita quando si è molti e si vuole parlare di tutto…

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Lunghi applausi alla fine delle proiezioni, presenza di due big come l'immenso Nick Nolte, vove sempre più roca e in "maniche di camicia" e Maggie Cheung, musa hongkonghese di bianco vestita nonché ex moglie del regista di Demonlover (che nessun distributore italiano in due anni dalla presentazione sempre in concorso qui a Cannes ha preso in considerazione…), nazionalità francese, hanno fatto sì che si accalcasse una lunga fila già mezz'ora prima dell'inizio dell'incontro con la stampa.

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Come spesso capita in queste "grandi occasioni", i giornalisti presenti non sempre sono appassionati di cinema e sfruttano le star per collezionare "news" o sorrisi, risatine, grazie e come è stato lavorare con… Figuriamoci poi se nel film uno degli argomenti è la droga: chi vuole sapere se è pro, chi contro, i giovani, le generazioni…(uff…) Così si è in pratica persa un'occasione per parlare con il regista francese, in jeans e tuta Adidas nera a strisce gialle, che è tornato a concentrare le attenzioni sulle relazioni umane, il rapporto tra musica e droga, la possibilità di cambiare e autoaccettarsi.


"E' stato come lavorare con un vecchio amico" ha detto l'ex Maggie, dopo aver affermato con un sorriso che il film è stato scritto per lei, mentre Nolte, avvezzo a certe "cerimonie" ha soltanto risposto con sincerità che lui ha avuto problemi con le droghe, conosce le difficoltà che si devono superare per uscirne, però è state anche grazie a queste che si è riuscito a godere una parte di sè e della sua vita molto bella.


In più di mezz'ora comunque qualcosa è uscito fuori…


 


Mi sembra che questo sia il suo film più maturo, in cui affronta temi già visti nei precedenti come il rock o la droga…


Innanzitutto grazie per l'aggettivo maturo, non ci speravo e non so se sia davvero così…


Comunque penso che Clean sia un film molto astratto e violento, contemporaneo in questo senso. Dopo Demonlover volevo tornare ad una storia più naturale e più vicina all'essenza del mio cinema che per me si concentra sui rapporti umani, sulle relazioni sentimentali tra le persone. Volevo essere il più semplice e sincero possibile nel mostrare questa donna che vuole tornare dal suo bambino, che cerca di dimostrare a se stessa e agli spettatori la sua fede e la sua forza nella possibilità di cambiare, in questo caso ripulirsi dalla droga. E' un film di attori proprio per questo.

Sembra un film contro la droga…


Sono contento che non mi abbia detto che è a favore.


Per me la droga è semplicemente parte della vita di tanti di noi, che offre delle possibilità nel vivere la propria interiorità in modo diverso ma rischia anche di isolarci dagli altri. Ognuno ha un suo rapporto con questo ma allo stesso tempo ad un certo punto può sentire il bisogno di uscirne ed è costretto ad un percorso di disintossicazione per ritrovare i sentimenti e le relazioni con gli altri esseri umani. Ripulirsi include sempre ritrovare nuove relazioni umane.


 


Sembra che questo film si rivolga più a generazioni precedenti che a quelle attuali…


Assolutamente no! Non credo sia la storia particolare su un periodo ma una vicenda fondata su sentimenti universali. Il passaggio del tempo, dell'energia, il cercare una propria via appartengono a tutte le generazioni di ogni luogo, cambiano i modi di affrontare ciò, le condizioni in cui il mercato o gli interessi economici sfruttano queste situazioni ma per il resto le cose sono le stesse. Anzi oggi trovare la propria strada è molto più difficile, in questo senso il film appartiene proprio a queste nuove generazioni.


 


Come mai e quando ha deciso di affidare a Maggie Cheung il ruolo della protagonista Emily?


(Ride…) Quando ho iniziato a scrivere non ci pensavo proprio, poi ho preso l'elenco telefonico, ho staccato una serie di nomi, li ho mischiati ed è uscito fuori quello di Maggie…


 


In Clean c'è un doppio ruolo femminile molto forte, quello di Emily ma anche dell'amica Elena che la aiuta. Che significato dai a queste scelte?


La parte di Emily si concentra sulla solitudine, lei per ritornare alla vita, ritrovare la sua maternità, va verso il suo passato a Parigi, dove deve farsi accettare anche dagli amici che di lei conservano il ricordo di una drogata. Emily trova alla fine la risposta che cerca mentre Elena vive un altro tipo di isolamento, lei non accetta le mode che la società le impone sui modi di vestire o di gestire il proprio tempo e la prorpia vita. E' un isolamento volontario dal mercato e dal denaro, perciò è vissuto diversamente.

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