CANNES 58 – La commedia sofisticata giapponese e le forme di cinema burlesque francese

Presentati "A Stranger of Mine" di Uchida Kenji per la "Semine de la Critique" e "Travaux, on sait quand ça commence" di Brigitte Roüan.

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Scatti dalla passerella di venerdì sera: la troupe di Where the Truth Lies con Atom Egoyan, Kevin Bacon, Alison Lohman e Colin Firth: Laura Harring, protagonista con Naomi Watts di Mulholland Drive; Sophie Marceau e suo marito, il produttore Jim Lemley. Dalla terrazza del Palais  i fotografi si sono accalcati dietro al cast di Last Days con Gus Van Sant, Michael Pitt, Asia Argento e Lukas Haas.

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Nel frattempo, mentre tra una festa e l'altra Cannes spaccia una mondanità sempre viva, anche se sembra mancare quello sfarzo esibito degli anni scorsi (forse anche qui si sentono i segnali della crisi), è già cominciato un martellante Toto Palma d'Oro che, tra parentesi, vede favorito un film che ancora non è stato presentato, Broken Flowers di Jim Jarmusch.


Diverse forme di commedia hanno invece caratterizzato due film, ovviamente diversissimi tra loro: A Stranger of Mine del giapponese Uccida Kenji presentato per la "Semine de la Critique" e il francese Travaux, on sait quand ça commende… di Brigitte Roüan. A Stranger of Mine sembra rifarsi a quelle forme di commedia sofisticata hollywoodiana. Comincia quasi come un film sentimentale. Una ragazza tradita dal suo fidanzato che gira da sola per la città, va a mangiare da sola fino a quando due ragazzi la invitano al tavolo a mangiare con lei. Oltre al suo angolo soggettivo, la vicenda viene vista sotto altri punti di vista: quella di un uomo che ha comprato un appartamento ma non si è ancora ripreso dopo essere stato abbandonato dalla fidanzata, di un detective privato, di una donna che si prende gioco degli uomini e di un capo mafia. Uchida Kenji, trentatreenne cineasta di Tokyo che ha già girato un corto (Weekend Blues) e che ha studiato cinema alla San Francisco State University, realizza un cinema prevalentemente di scrittura, dove le storie dei personaggi sono strettamente legate tra loro e in cui la stessa azione viene vista sotto un angolo prospettivo differente. Una struttura quindi frammentata, che limita e che comunque limita un film abile a giocare con gli equivoci e i malintesi, capace di creare quel disorientamento notturno forse memore del Landis di Tutto in una notte. L'incontro tra la ragazza sola e l'uomo che è stato abbandonato dalla donna dopo aver comprato l'appartamento costituisce probabilmente la parte migliore del film, fino al suo inseguimento al taxi dove si trova per chiederle l'indirizzo. Poi Uchida stravolge l'ottica con cui vengono inizialmente guardati i personaggi  facendo scoprire l'altra faccia o la loro vera natura dove sono soprattutto i personaggi femminili i veri diabolici burattinai.

Commedia anche questa stravolta, dal ritmo impazzito, Travaux, on sait quand ça commende… di Brigitte Roüan che nel 1990 aveva realizzato Outremer, un film sull'Algeria degli anni Cinquanta. Quest'opera vede protagonista Chantelle (Carole Bouquet) un avvocato di successo che cede alle avances di un suo cliente ma del quale si vuole liberare. Decide così di iniziare dei lavori che possano rendere impraticabile la sua abitazione e ingaggia un architetto colombiano senza permesso di soggiorno. Da questo momento in poi, i guai sono appena cominciati. Movimenti frenetici, devastazioni del set che richiamano le formule del cinema burlesco, con evidenti alterazioni con l'avvocato che comincia a ballare e ad avvicinarsi al giudice come a un gatto per renderlo mansueto per difendere il proprio cliente oppure con la casa che viene distrutta, cade a pezzi, con un set che si trasforma in una specie di spazio libero. Un gioco simpatico ma facile quello della Roüan, in un film coloratissimo e isterico. I francesi in sala ridevano come matti, gli italiani molto di meno. Nel cast c'è anche Aldo Maccione.


Tra oggi e domani verranno presentati, tra gli altri, Quando sei nato non puoi più nasconderti di Marco Tullio Giordana e il messicano Batalla en el cielo di Carlos Reygadas in concorso, Star Wars: Episode III – Revenge of the Sith e i francesi Joyeux Noël di Christian Carion e Le temps qui reste di François Ozon

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