CANNES 58 – "Nei miei film c'è sempre un momento in cui un personaggio ascolta musica" Incontro con Gus Van Sant

Dopo la Palma d'oro conquistata nel 2003 con "Elephant" Gus Van Sant torna in concorso al Festival di Cannes con un film dedicato a Kurt Cobain: "Last days" una meditazione sui demoni interiori di un giovane musicista di talento e sulle ultime ore della sua esistenza.

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Last days è un richiamo a Gerry e a Elephant?

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In un certo senso si. I tre film hanno in comune la distribuzione, il cast tecnico e soprattutto lo stile nel tentativo di rompere con certe convenzioni cinematografiche, ad esempio utilizzando più angolature per filmare una scena.


 


Il film è dedicato alla memoria di Kurt Cobain, ma non è un'autobiografia. Cosa l'ha spinta a cercare le somiglianze e le differenze tra la persona reale e il personaggio del film, Blake?


 


Ho inventato. Non avevo molte informazioni, tranne quelle che erano apparse sulla stampa popolare. Alcune persone a Portland affermavano di sapere diverse cose su Kurt, ma io ho preferito utilizzare la mia immaginazione per creare la storia di Blake.


 


Non ha dovuto fare molte ricerche?


 


No. Non ho fatto quel genere di ricerche necessarie per un film che racconti la vita di qualcuno in particolare. Ho pensato più ad inventare. Non racconto un lungo periodo della vita del mio personaggio, solamente due giorni. Quando Kurt Cobain è morto, gli ultimi giorni della sua vita hanno esercitato un certo fascino, un pò come è accaduto quando è morto River Phoenix.


 


Perche' la morte di Kurt Cobain l'ha tanto colpita?


 


I suicidi, come quelli di Hunter Thompson o Elliott Smith sono sempre dolorosi. All'epoca della morte di Kurt Cobain (aprile 1994), io avevo vissuto la drammatica esperienza della perdita di un amico, avvenuta poco dopo la morte di River Phoenix (ottobre del 1993).


 


Partendo da una sceneggiatura minimale, come ha concepito le sue riprese?


Le riprese e gli attori sono fattori influenti, ma non immutabili, io posso cambiare modo di riprendere o cambiare gli stessi attori. Queste cose sono molto importanti, ma è essenziale non essere troppo rigidi a riguardo.

In Gerry, Elephant e Last days ha utilizzato il ritorno indietro nel tempo, perché?


 


Elephant è un film in cui ciò avviene di più perché i personaggi erano molto indipendenti gli uni dagli altri. Ho cercato di fare la stessa cosa in Last days, ma il personaggio di Mike era talmente importante che è risultato difficile volgere la stessa attenzione agli altri personaggi.


 


Che importanza ha la musica nei suoi film?


 


Spesso, per scegliere la musica, mi ispiro a quella che ascolto durante il montaggio o a quella che ho ascoltato alla radio durante le riprese. Per Will Hunting, sono stato ispirato da Elliott Smith. In Drugstore Cowboy, ci sono alcune canzoni sentite alla radio nella mia auto. Una sera dopo le riprese di Last days, ho sentito alla radio La Guerre dei King Singer. E' un quintetto vocale che canta in modo assurdo, Mike, quando parla, ha cercato di conservarne il tono.


 


Perché in Last days ha scelto la canzone dei Velvet Underground "Venus in Furs"?


 


Nei miei film c'è sempre un momento in cui un personaggio ascolta musica, è per me un'immagine molto americana. Per la scena dove Scott mette un disco pensavo ad una canzone da far ascoltare per intero e ho cominciato a riflettere sugli inizi del punk. Uno dei miei pezzi preferiti era Venus Fur.


 


Alla fine non si vede come muore Blake, come se avesse voluto lasciare la questione aperta?


 


In alcune versioni della sceneggiatura non avevo intenzione di mostrare la sua morte. Poi ho immaginato che l'istante in cui avrebbe chiuso gli occhi fosse stato per lui una rivelazione, così ho preferito lasciare lo spettatore libero di immaginare cosa egli avesse potuto vedere.


 


Perché la scelta nel finale di mostrare lo spirito di Blake che lascia il suo corpo?



E' per mostrare che il suo spirito che evade. All'inizio avrei voluto farlo fluttuare sopra il suo corpo. La scena che si vede nel finale del film l'ho pensata in un secondo momento ricordando la canzone Stairway of Heaven.

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