CANNES 59 – "Election 2" di Johnnie To (Fuori concorso)

Sequel ancora migliore del film precedente in cui, nella messa in scena di una guerra di potere all'interno della triade, sembra riapparire quella straordinaria geometricità e quella prorompente fisicità di "The Missing" e "Breaking News". Visto il livello dei film in concorso, Election 2 avrebbe figurato molto meglio nella competizione ufficiale.

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Ancora una guerra di potere all'interno di una triade di Hong Kong. Dopo Election, presentato in concorso l'anno scorso a Cannes, Johnnie To entra all'interno di un genere sospeso tra action movie e noir, in uno spazio tra Hong Kong e la Cina. Protagonisti sono gli stessi del film del 2005, Lok (Simon Yam) e Jimmy (Louis Koo). Il primo è stato eletto e il suo potere è assoluto. L'altro invece, un membro della triade è un uomo d'affari che vuole raggiungere i suoi scopi solo con mezzi leciti. Viene però arrestato a causa di una valigia piena di soldi. Le autorità cinesi gli offrrono un affare: se lui assume il comando della triade, il commercio con la Cina gli sarà aperto legalmente.

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Se in Election erano presente lo stile fiammante e del cineasta hongkonghese anche se non in maniera totalmente compiuta, in questo sequel riappare invece quella straordinaria geometricità e quella prorompente fisicità di The Missing e Breaking News. Si parte dalle foto d'epoca prima che Johnnie To entri dentro il territorio rappresentando le dinamiche di una lotta al vertice tra i due contendenti con un'essenzialità e, al tempo stesso, con un ritmo invidiabili. Come Election, c'è sempre il rapporto tra orizzontalità e verticalità. In Election 2 l'orizzontalità è quella del centro metropolitano mentre la verticalità è quella della montagna, luogo in cui Jimmy vuole costruire delle abitazioni. Ed è proprio in nquesto luogo che il cinema di Johnnie To diventa improvvisamente aperto e si allarga a scenari inconsueti, dove i protagonisti non diventano più figure così ravvicinati tali da costituire elementi di attrito o di scontro. Ma è proprio in quella distanza tra Jimmy e il funzionario delle autorità cinesi che Election 2  mette in atto in maniera sublime un modo per filmare la corruzione. Da un altro versante invece la pellicola è condensata come negli incontri di boxe, raggiunge vertici abbaglianti nella scena claustrofobica di alcuni personaggi rinchiusi nelle gabbie assieme ai cani o in quella di un vecchio boss della triade che viene assassinato facendolo cadere dalle scale del palazzo dove abita.


Election 2 però è anche l'esempio grandioso di traiettorie visive in cui si riconosce tutto il cinema di Johnnie To. Basta, in questo senso, la scena in cui Jimmy si trova al ristorante con la moglie e si accorge che alcune macchine, dall'esterno del locale, lo stanno osservando. Ancora un contrasto, non più quello orizzontale/verticale, ma tra dentro e fuori, tra esterno e interno. Visto il livello dei film in concorso, Election 2 avrebbe figurato molto meglio nella competizione ufficiale.

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