CANNES 61 – Cannes, nessundove, spazio di mezzo del cinema…

poster ufficiale cannes 61Dal 14 al 25 maggio si prevede un’edizione incontenibile, la numero 61 della serie. 1700 proiezioni (considerando anche il mercato) per 93 Paesi rappresentati. Sulla Croisette è come partire per un viaggio e l’unico modo per viverlo è sporgersi dal finestrino, farsi travolgere dal vento forte o accarezzare dalla brezza marina, cogliere frammenti e schegge di immagini. Alcune di esse sono le immagini di questo spazio di mezzo, su cui ci muoviamo, certe volte vivendolo come un nessundove, altre volte come la terra promessa dal cinema. VIDEO

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locandinaDal 14 al 25 maggio si prevede un’edizione incontenibile, la numero 61 della serie. 1700 proiezioni (considerando anche il mercato) per 93 Paesi rappresentati. Sulla Croisette è come partire per un viaggio e l’unico modo per viverlo è sporgersi dal finestrino, farsi travolgere dal vento forte o accarezzare dalla brezza marina, cogliere frammenti e schegge di immagini. Alcune di esse sono le immagini di questo spazio di mezzo, su cui ci muoviamo, certe volte vivendolo come un nessundove, altre volte come la terra del cinema e niente altro. Tanto per intenderci, partiamo dagli esclusi (pronti per Venezia): Kim Ki Duk, Winterbottom, Barbet Schroeder, Naomi Kawase, David Fincher, i Wachowski, Claire Denis, Bertrand Tavernier… Prima di passare ai nomi altisonanti presenti, due brevi considerazioni: la “Semaine de la critique” (sezione dedicata alle opere prime), mai come quest’anno, incredibilmente, è pressappoco tutta europea. Altra considerazione: è dagli Stati Uniti e dall’America Latina che arrivano le ondate più travolgenti. Dall’Argentina: in Concorso Lucrecia Martel (La Cienaga, La nina santa) con La Mujer sin Cabeza e Pablo Trapero (Mundo Grua) con Leonera; nella sezione “Quinzaine des Réalisateurs”, Lisandro Alonso con Liverpool. Dal Brasile: in Concorso Walter Salles con Linha de Passe e Fernando Mereilles (che inaugura la competizione) con Blindness. Fino a qualche mese fa e addirittura poche settimane fa, dagli Stati Uniti si paventava una rappresentanza di basso profilo e l’evento di maggior richiamo sembrava dover essere l’anteprima mondiale di Sex and the City, in sala a fine maggio. Ma l’auspicato colpo di coda c’è stato, e come se c’è stato. In Concorso: Klint Eastwood con Changeling (protagonista Angelina Jolie), Charlie Kaufman con Synecdoche, N.Y. (protagonista Philip Seymour Hoffman), Steven Soderbergh con The Argentine e Guerilla (film sul Che e con Benicio Del Toro). Oltre alla presenza di altri due autori da amare alla follia, quali Abel Ferrara (Fuori Concorso) e James Gray (Concorso) con Two Lovers, al nuovo e redivivo Indiana Jones e a Kung Fu Panda, ultimo prodotto Dreamworks, vanno segnalati assolutamente due nomi della cinematografia indipendente statunitense: Kelly Reichardt (Old Joy) con Wendy and Lucy (Un Certain Regard) e Jim Toback (Fingers) con il documentario Tyson (Un Certain Regard). Due registi purtroppo mai distribuiti in Italia e che se non fosse stato per Torino e Venezia, sarebbero stati per noi emeriti sconosciuti. A proposito di documentari, c’è anche Polanski, a proposito di Fuori Concorso ci sono, tra gli altri, Allen, Kusturica, Wong Kar wai. Tornando al Concorso: Adoration di Atom Egoyan, Entre les Murs di Laurent Cantet, La Frontière de l’Aube di Philippe Garrel (il grande regista francese per la prima volta in competizione a Cannes), Le Silence de Lorna dei Dardenne, Palermo Shooting di Wim Wenders, Un Conte de Noel di Arnaud Desplechin. Dall’Estremo Oriente grande attesa soprattutto per il vincitore di Venezia 2006, il geniale cinese Zhangke Jia, in Concorso con Er Shi Si Cheng Ji. Attesi anche il filippino Brillante Mendoza, sempre in Concorso con Serbis e l’ultimo film di Kurosawa Kiyoshi, nella sezione Un Certain Regard, Tokyo Sonata. Tra gli eventi speciali della Quinzaine des Realisateurs, che festeggia i quarant’anni della sua nascita, gli ultimi due film del maestro Jean-Marie Straub: Le Genou d’Artemide e Itinéraire de Jean Bricard. Dialogo a due tra uomini e dei, il primo si ispira a Cesare Pavese e a Buti, il secondo è un viaggio nella Loira. Per finire, una panoramica sugli italiani. Due sono in Concorso: Matteo Garrone con Gomorra (tratto dal libro di Saviano), Paolo Sorrentino con Il divo (è la storia di Giulio Andreotti), entrambi i film interpretati da Toni Servillo. Nella Quinzaine l’unico rappresentante italiano è Francesco Munzi (Saimir) con il suo secondo lungometraggio, Il resto della notte, mentre, la storia dei due attori italiani Osvaldo Valenti e Luisa Ferida, fucilati dai partigiani nel 1944, ha ispirato il film di Marco Tullio Giordana, Sangue Pazzo, presente Fuori Concorso.

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Presentazione Cannes 61 (Lardieri, Emiliani, Leone)

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