CANNES 63 – "Come cambiano le reazioni". Incontro con Im Sang-soo

Im Sang SooIl primo dei registi coreani di questa selezione ufficiale si presenta con The Housemaid, remake dell’omonimo film di Kim Ki-young, del 1960. Un rifacimento che, su un impianto profondamente melò, costruisce un racconto erotico e provocatorio, trattenuto in una forma rigorosamente controllata

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im sang sooE’ Im Sang-soo il primo regista coreano della selezione ufficiale di quest’anno (l’altro sarà il veterano Lee Chang-dong). L’autore di Tears e La moglie dell’avvocato, quest’anno si presenta con The Housemaid, remake dell’omonimo film di Kim Ki-young, del 1960. Im, su un impianto profondamente melò, costruisce un racconto erotico e provocatorio, trattenuto in una forma rigorosamente controllata. Dopo la proiezione riservata alla stampa, il regista ha incontrato i giornalisti, accompagnato dai protagonisti, Jeon Do-yeoun (miglior attrice a Cannes 2007 per Secret Sunshine, diretto, guarda caso, proprio da Lee Chang-dong), Lee Jung-Jae e Youn Yu-jung.
 
In che modo il suo film si rapporta all’originale di Kim Ki-young?
Quello di Kim Ki-young è un film che ha ormai cinquanta anni. La società, in tutto questo tempo, è notevolmente cambiata e ho voluto che il mio film riflettesse questi cambiamenti, raccontasse lo stato attuale della società coreana e internazionale. E’ evidente che, nel corso di questi cinquant’anni, la Corea si sia evoluta molto rapidamente. Ma ho provato a rispondere a questa domanda: “oltre l’economia, come sono cambiati i rapporti di potere tra le persone, e come sono cambiate le reazioni rispetto agli avvenimenti fondamentali della vita”.
 
In questo periodo il mondo è scosso da una grave crisi finanziaria. In che modo questa ha influito sul cinema coreano? E in che modo lei ha reagito alle eventuali difficoltà produttive?
La crisi finanziaria si è fatta sentire in tutto il mondo e, naturalmente, il cinema coreano ha subito dei contraccolpi e ha avuto delle difficoltà. Però il mio approccio al cinema non è, sostanzialmente cambiato. Io ho dovuto affrontare molti ostacoli nella mia vita. Ma, piuttosto che piangermi addosso, ho sempre preferito andare avanti con tutte le forze.
 
Lei ha avuto il coraggio di dire che il suo sarà, senz’altro, il film meno noioso tra quelli in competizione qui a Cannes. Come le è venuta in mente un’affermazione del genere?
Penso che sia una cosa comune a tutti i registi: realizzare quei film che si avrebbe voglia di vedere. Non so se la mia sia stata un’affermazione intelligente o meno. Lo scoprirete solo dopo aver visto il film.  
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