CANNES 63 – "Evitate la vecchiaia". Incontro con Woody Allen

allen hopkins watts

Due anni dopo Vicky Cristina Barcelona, Woody Allen torna sulla Croisette, ancora una volta fuori concorso, con You Will Meet a Tall Dark Stranger. Una commedia dai risvolti amari, ambientata di nuovo a Londra

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allen hopkins wattsDue anni dopo Vicky Cristina Barcelona, Woody Allen torna sulla Croisette, ancora una volta fuori concorso, con You Will Meet a Tall Dark Stranger. Una commedia dai risvolti amari, ambientata di nuovo a Londra, come già i precedenti Match Point e Scoop. Dopo la proiezione della mattina, Allen ha tenuto un’affollatissima conferenza stampa, a cui sono intervenuti anche gli interpreti: Josh Brolin, Naomi Watts, Gemma Jones, Lucy Punch. Assenti invece, con somma delusione del grande pubblico, Anthony Hopkins e Antonio Banderas.  
 

 

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Il suo cinema col tempo sembra sempre più pessimista. E questo film non fa eccezione. Condanna all’infelicità quasi tutti i personaggi.

Sì, sono piuttosto pessimista. Lo sono sempre stato, sin dall’infanzia. Credo che la vita sia un’esperienza da incubo. L’unico modo per essere felici è mentire a se stessi. Chi non lo fa, chi vive sempre onestamente non può che essere infelice. Non è certo un caso che, nel film, le uniche persone che trovano la felicità siano completamente pazze.
 
Il film affronta anche il tema della vecchiaia, della paura della morte. In questo senso, c’è più di un contatto con l’ultimo film di de Oliveira, che, proprio qui a Cannes, ha parlato di questi temi. Tra l’altro il maestro portoghese ha da poco compiuto cent’anni.

Magari potessi arrivare a cento anni, con una forma invidiabile come quella di de Oliveira. Ma la verità è che sono contrario alla morte. Invecchiare non è affatto vantaggioso, con tutte le malattie, i disturbi di digestione, ecc… E per di più, intorno si fa un gran mercato. E non è vero che si diventa più intelligenti e più generosi. Consiglio a tutti di evitarla, se possibile. Il personaggio ai Alfie (Anthony Hopkins) non è poi così vecchio. Si ritrova semplicemente in quella età in cui ci si rende conto di non essere immortali e fa di tutto per evitare il peso di questi pensieri

 
Mr Brolin Come è stato tornare a lavorare con Woody Allen?

E’ un regista straordinario, che riesce a creare un’atmosfera elettrica sul set. Hai la sensazione che possa accadere qualsiasi cosa. Inoltre ti affida completamente la responsabilità del tuo personaggio, lasciandoti la libertà di interpretarlo come meglio credi. E, poi, la cosa più importante, è una persona estremamente umile. Quando mi ha proposto il ruolo, mi ha inviato una lettera, su cui era scritto: “Forse ti ricorderai di me dai tempi delle riprese di Melinda e Melinda: io ero il regista”.

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