CANNES 63 – Finale con "The Tree"
Selezionato il film di chiusura. Con Charlotte Gainsbourg
Sarà The Tree di Julie Bertucelli, il lungometraggio fuori concorso scelto per la serata di chiusura del 63° Festival di Cannes (dal 12 al 23maggio).
Tratto da Our Father who art in the tree, un romanzo di Judy Pascoe, il film è girato e ambientato in un quartiere periferico di una cittadina del Queensland, in Australia, e racconta il rapporto tra una donna (Charlotte Gainsbourg – The City of Your Final Destination, Persécution, Antichrist e il prossimo Melancholia per Lars Von Trier) e una bambina, sua figlia di otto anni Simone (Morgana Davies) e i suoi fratellini.
Dopo la morte del padre Peter (Aden Young), schiantatosi in un giardino per un attacco di cuore, Simone si convince che lo spirito del padre sia tornato per proteggere la sua famiglia, nascosto tra le foglie degli alberi, proprio nel giardino in cui è morto. Quando la madre inizia una relazione con George (Marton Csokas, Il signore degli Anelli, Alice in Wonderland) la bambina si rifugia su uno degli alberi, rifiutandosi di scendere. Mentre l'albero cresce insolitamente, minando le fondamenta della casa, la famiglia dovrà prendere decisioni difficili per andare avanti con la propria vita.
The Tree è una produzione francese (Les Films du Poisson, coproduzione di Arte France Cinéma) e australiana (Goalpost Pictures e Taylor Media). I diritti internazionali sono di Memento Films, che si occupa anche di una delle due proiezioni di mezzanotte a Cannes, Black Heaven (L'Autre Monde) di Gilles Marchand.
La Bertucelli, figlia del regista Jean-Louis, una carriera di assistente alla regia per Kieslowski (Film Blu), Bertrand Tavernier (L'appât) e Otar Iosseliani (Brigands, chapitre VII) è già stata ospite a Cannes con Da quando Otar è partito: la pellicola ha vinto il Gran Premio della Settimana della Critica nel 2003, oltre a ricevere un premio César come migliore opera prima.
"Per il ruolo della madre" ha dichiarato la regista a proposito della sua protagonista Charlotte Gainsbourg, "avevo bisogno di qualcuno che potesse catturare le emozioni della vita in tutta la sua tristezza, il suo umorismo, forza e bellezza". (m.p.)