CANNES 63 – "Quando qualcuno decide di finanziare un mio film, non sa mai quello che alla fine vedrà". Incontro con Mike Leigh

mike leigh
Vincitore del Premio alla regia nel 1993 con Naked e nel 1996 Palma d’Oro con Segreti e Bugie, Mike Leigh è ancora in concorso per Another Day. Storia di un’anziana coppia londinese che ha trovato l’equilibrio giusto e superata ogni forma di frustrazione. Intorno ad essa girano vari personaggi, al contrario, con problemi di depressione e alcol, dovuti alle difficoltà di accettare il tempo che scorre. Lesley Manville si candida per la migliore interpretazione femminile

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mike leighIl regista inglese è sicuramente di casa qui a Cannes. Vincitore del Premio alla regia nel 1993 con Naked e nel 1996 Palma d’Oro con Segreti e Bugie (senza contare il Leone d’Oro nel 2004 con Il segreto di Vera Drake), Mike Leigh è ancora in concorso per Another Day. Storia di un’anziana coppia londinese che ha trovato l’equilibrio giusto e superata ogni forma di frustrazione. Intorno ad essa girano vari personaggi, al contrario, con problemi di depressione e alcol, dovuti alle difficoltà di accettare il tempo che passa. Lo stesso tempo è scandito nel film dallo scorrere delle stagioni, veri e propri capitoli di un altro anno vissuto. Grande prova degli attori e applausi, da parte della stampa accreditata, accorsa alla proiezione mattutina. Su tutti, ha stupito Lesley Manville (presente in conferenza), candidandosi sicuramente per il premio come migliore interpretazione femminile.
 
Con questo film ritorna probabilmente al suo cinema d’origine, dopo la parentesi più “leggera” di Be Happy
 
Io non penso che Be Happy sia da considerare un film leggero. In ogni mio film pongo in primo piano sempre ciò che mi preoccupa e inquieta. Le due coppie protagoniste di Be Happy e Another Day, in fondo, si completano. La prima è costituita da due sognatori di una stessa solitudine, la seconda coppia rappresenta la solidità, ma entrambe vivono la stessa complicità. Tra l’altro amo particolarmente il personaggio del figlio Joe in questo ultimo film perché mi ricorda la relazione che avevo con i miei genitori.
 
Quali difficoltà particolari ha incontrato nel realizzare Another Day?
 
 Devo dire che per questo film ho lavorato con uno dei più bassi budget della mia carriera. Comunque quando qualcuno decide di finanziare un mio film, non sa mai quello che alla fine vedrà. Per quanto riguarda difficoltà narrativa, devo dire, dal mio punto di vista, la gente non è annoiata. Siamo essere umani e a questo titolo abbiamo poteri di fascinazione illimitati. Sono stato sempre interessato a raccontare la gente comune, perché è da quella stessa gente che io provengo.
 
A proposito di uno dei temi del suo film, la vecchiaia…
 
Il film parla delle possibilità di riconciliazione verso la vita, del modo di confrontarci con l’altro. Sfortunatamente il film non regala soluzioni, ma solleva dei pensieri, delle emozioni, dei sentimenti che provano a riavvicinarci alla vita stessa.
 
Lesley Manville è stato difficile interpretare il suo personaggio, quasi sempre in sto di ebbrezza?
 
Non avevo mai interpretato un ruolo di questo tipo. Per me è stato un terreno completamente nuovo. Non avevo ricette particolari per superare la prova. Avevo solo bisogno, prima di ogni scena, di isolarmi per qualche minuto e prepararmi. D’altra parte con Mike Leigh dobbiamo essere sempre pronti a cambiare repentinamente registro di recitazione, quindi siamo continuamente sollecitati.
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