CANNES 64 – “Cécile ha una presenza luminosa, perfetta per il film”. Incontro con Cécile de France, Jean-Pierre e Luc Dardenne

Dardenne
Tornano sulla Croisette Jean-Pierre e Luc Dardenne, tra i più premiati registi del Festival di Cannes con all’attivo due Palme d’Oro, per Rosetta nel 1999 e L’enfant, nel 2005. Le Gamin au vélo, quinto film in competizione dei fratelli Dardenne, è la storia della relazione tra un padre e un figlio. Nel cast, oltre a Jérémie Rénier e Olivier Gourmet, volti ricorrenti del cinema dei Dardenne, figura la bellissima Cécile de France
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DardenneTornano sulla Croisette Jean-Pierre e Luc Dardenne, tra i più premiati registi del Festival di Cannes con all’attivo due Palme d’Oro, per Rosetta nel 1999 e L’enfant, nel 2005. Le Gamin au vélo, quinto film in competizione dei fratelli Dardenne, è la storia della relazione tra un padre e un figlio. Nel cast, oltre a Jérémie Rénier e Olivier Gourmet, volti ricorrenti del cinema dei Dardenne, figura la bellissima Cécile de France

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Perché avete scelto Cécile De France come protagonista?

Luc Dardenne: Una volta terminata la sceneggiatura abbiamo deciso di lavorare con un’attrice famosa, non sapevamo ancora chi sarebbe stata. Poi siamo entrati in contatto con Cécile De France, che per fortuna ci ha detto di voler partecipare a Le gamin au vélo. Cécile ha una presenza luminosa, perfetta per il film. E’ stato molto importante per il ruolo di Samantha perché non risulta mai chiaro il motivo per il quale questa donna vuole aiutare il bambino. Non c’è una spiegazione psicologica.
 
E per quanto riguarda Thomas Doret?
Jean-Pierre Dardenne: Abbiamo fatto il provino a 150 bambini e abbiamo visto Thomas il primo giorno. E’ stato il quinto sulla lista delle audizioni. Abbiamo trovato in lui un bambino con un grande potere di concentrazione. Il provino è stato al telefono, con due responsi. Thomas è riuscito a far vivere il personaggio, a differenza di molti attori professionisti. E quindi abbiamo detto: “E’ lui in nostro Cyril”. E così è stato.
 
Come s’inscrive questo film nella vostra filmografia?
Luc Dardenne: Un film viene dopo l’altro. Mio fratello non la pensa come me, ma invece io credo che questo film sia in qualche modo più semplice rispetto agli altri. Durante la stesura della sceneggiatura abbiamo deciso di semplificare i personaggi. E Thomas Doret, per la sua giovane età, ha contribuito a creare questa atmosfera. Eravamo meno ansiosi del solito e questo si riflette nel film. Quindi qualcosa è cambiato in rispetto alle opere precedenti. Durante le riprese abbiamo lavorato con grande serenità, con spirito di gruppo. Abbiamo trovato subito il giusto ritmo e questo ci ha reso più liberi.
 
Come lavorate durante le prove?
Jean Dardenne: Non parliamo molto durante le prove. Quello che cerchiamo di fare è decidere come girare, come interagire con lo spazio. Cerchiamo di creare la giusta atmosfera perché gli ingranaggi possano poi girare nella maniera corretta.
 
Come è stato lavorare con i fratelli Dardenne?
Cécile De France: E’ stato un sogno diventato realtà. E’ un vero regalo lavorare con artisti del calibro di Clint Eastwood, perché sul set c’è sempre qualcosa da imparare. Lo stesso è successo con i fratelli Dardenne, sono stata come una spugna durante le riprese. Interpretare il film è stata un’esperienza molto intensa.
 
E’ stato difficile lavorare con un bambino?
Cécile De France: Per me Thomas non è un bambino, ma un complice. Ha giocato il ruolo di leader sul set. Quando arrivavo alle prove lui sapeva come comportarsi molto meglio di me. La mia esperienza e la sua spontaneità ci hanno messo sullo stesso piano.  
 
I fratelli Dardenne e Clint Eastwood hanno qualcosa in comune?
Cécile De France: Ovviamente il talento, ma lavorano in maniera totalmente opposta. Clint Eastwood non fa prove. Non partecipa alle prove costume e di solito gira un unico ciak. Con i fratelli Dardenne si fanno invece molte prove, ci sono sette sessioni di prove costumi e molti ciak. Clint Eastwood cerca di catturare la spontaneità, il momento magico. L’attore deve fare il lavoro di preparazione per conto proprio. Con i Dardenne invece, l’attore deve prendersi il suo tempo per cercare la risposta.
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