CANNES 64 – "Dopo il terremoto ho preso coscienza della fragile bellezza della Terra." Incontro con Naomi Kawase

Girato completamente nella zona rurale di Nara, in Giappone, Hanezu No Tsuki è il film che l'immensa cineasta Naomi Kawase ha portato in Concorso sulla Croisette 2011. In conferenza stampa in compagnia dell'attore protagonista, l'artista Tetsuya Akikawa all'esordio sul grande schermo, la regista, che nei suoi film si interroga sempre sul nostro rapporto con la Natura, non può non soffermarsi sui recenti tragici avvenimenti che hanno colpito la sua Terra natale

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"La situazione in Giappone è complessa: ci sono ancora centinaia di migliaia di rifugiati. I miei pensieri vanno a tutti loro. A Cannes, ho visto molti posti dove si sta effettuando la raccolta di fondi. Sono grata e molto toccata da questa generosità."

Il rapporto con la natura è una costante fondamentale nel Suo lavoro…

"La fortuna di poter crescere a Nara mi ha insegnato il rispetto per la Natura, e a perdermi in essa. Gli uomini credono di poter dominare ogni cosa. Lo tsunami è stato visto come un male assoluto, ma è soltanto un piccolo fenomeno naturale. Ci sono comunque anche elementi in natura che possono darci un senso di sicurezza. Dobbiamo proteggere il posto in cui viviamo. Dopo il terremoto ho preso coscienza della fragile bellezza della Terra."

Come mai nel film è così importante l'utilizzo del colore rosso?

"Il rosso è il colore-simbolo di questo film. Nell'antichità, era il colore del potere e deglla gloria. Ma è anche una tonalità che scolorisce con velocità, e dunque rappresenta anche la fragilità e l'effimero, due concetti che vanno di pari passo con il potere e il denaro. Tutto questo può semplicemente scomparire."

Tetsuya Akikawa, artista, è al suo primo ruolo da attore sullo schermo. Com'é andata?

Tetsuya Akikawa: "In un primo momento avevo rifiutato l'opportunità, perché vivevo in un mondo remoto e lontano dal cinema. Ma alla fine, dopo aver passato un pomeriggio con Naomi Kawase a bere sake, sono stato conquistato dalla sua determinazione, dalla sua visione del mondo, e dal suo carisma. Arrivato a Nara, ho avuto in un solo attimo la piena comprensione di quello che aveva intenzione di girare, e che mi aveva raccontato."

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