CANNES 66 – Michael Kohlhaas: "come il percorso di un palla di fuoco"

CANNES 66 - Michael Kohlhaas di Arnaud des Pallières, in concorso a CANNES 66

Nuove foto del film ispirato alla novella di Heinrich Von Kleist, diretto da Arnaud des Pallières e interpretato da Mads Mikkelsen. "La storia di come l'ossessione per la giustizia possa portare alla cecità."

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Mads Mikkelsen e Mélusine Mayance in Michael Kohlhaas, di Arnaud des Pallières

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Ecco le nuove immagini di Michael Kohlhaas, libero adattamento dell'omonima novella di Heinrich Von Kleist, in concorso per la Palma d'Oro a Cannes 66.

MICHAEL KOHLHAAS - Arnaud des Pallières, 2013 - posterChi è Michael Kohlhaas? "Non è un uomo qualunque" risponde deciso l'attore danese Mads Mikkelsen (Pusher, Valhalla Rising, Il sospetto, Hannibal, The Necessary Death of Charlie Countryman) chiamato a interpretare il protagonista. "Sta chiedendo al mondo la giustizia, ed eguali diritti per tutti, e pur di farlo, scatena il caos. Kohlhaas è un uomo i cui ideali sono più grandi di lui, della sua stessa vita..."
 

Alla regia del film (info e prime foto) coproduzione tra Francia, UK e Germania, c'è Arnaud des Pallières, che non considera il suo eroe – figura ispirata a un uomo realmente esistito – un rivoluzionario.

Il mercante di cavalli che vive sereno con la sua famiglia, finchè non si ribella a un nobile che commette un'ingiustizia e si trasforma in un condottiero feroce, è un uomo che "in nome della giustizia, giura guerra a tutta la società che gli sta intorno. Incapace di scendere a compromessi, brutale, disposto anche a sacrificare la sua vita perchè vuole solo essere risarcito: la sua è una vendetta personale. Ma per qualcuno, come per il filosofo e giurista tedesco  Rudolf von Jhering, Kohlhaas non si può accusare di individualismo senza considerarlo un precursore nella lotta per lo stato di diritto, una specie di pre-rivoluzionario che imbraccia le armi contro i privilegi radicati. La questione è molto complessa.".

Anche Mikkelsen si è accostato con amore a un ruolo che definisce radicale e impegnativo. "Un film non deve necessariamente insegnare qualcosa. Ma certo, c'è una storia, ed è la storia di come l'ossessione per la giustizia possa portare alla cecità. Un uomo che perde tutto a causa di un ideale. Michael Kohlhaas, in fondo, è un viaggio filosofico nell'animo umano".

A colpire il regista francese è stato "il personaggio, ovviamente". Il protagonista di un'opera considerata la più importante di tutta la letteratura tedesca da Franz Kafka, che ne parlava come della sua prima ispirazione di scrittore.

Mads Mikkelsen e Mélusine Mayance in Michael Kohlhaas, di Arnaud des PallièresI modelli ai quali ha sempre pensato des Pallières fin dalla lettura della novella, a venticinque anni, sono tre, "travolgenti: l'Aguirre di Herzog, I Sette Samurai di Kurosawa e l'Andrej Rublev di Tarkovskij. Ma ho pensato di dover aspettare, di essere più anziano e più esperto per affrontare l'impresa", quella di portare sullo schermo Michael Kohlhaas.
 

"La sua dignità, i suoi lampi abbaglianti di energia. Leggere Michael Kohlhaas è come seguire il percorso di un palla di fuoco. Ma più di tutto, è stato il momento in cui, sul punto di rovesciare l'intero paese, lui scioglie l'esercito e torna a casa. Accetta di diventare di nuovo un uomo qualsiasi, perchè improvvisamente gli viene concesso ciò per cui ha lottato dall'inizio.
Questo rigore, che è il marchio di fabbrica di Kohlhaas, mi ha turbato, e lo fa ancora. Un uomo si guadagna qualcosa attraverso il suo coraggio e la sua determinazione, arriva vicinissimo a prendere il potere, ma rinuncia, per rettitudine morale. Credo che questa sia una delle più grandi storie politiche che si possano raccontar
e".

CANNES 66 - Michael Kohlhaas di Arnaud des PallièresL'ambientazione storica non è un vezzo, nella decisione di realizzare questo film (anche se ci sono forti cambiamenti rispetto al testo: sono stati inseriti da zero personaggi come la figlia di Michael, il giovane prete, il servo e altri – "per alleviare la solitudine eroica del protagonista"; il film è stato girato in francese e ambientato nella Francia del 16° secolo malgrado la storia sia tedesca). Per des Pallières, i film storici soffrono spesso di una certa rigidità accademica, seguendo le aspettative comuni per cui un film storico o in costume debba essere necessariamente "arty", più seducente dal punto di vista estetico rispetto a un dramma moderno.

All'opposto, l'intento era quello di realizzare un "documentario del 16° secolo" mantenendosi piuttosto attinenti alla realtà – l'uso di set naturali, in un paesaggio montuoso e scolpito come il volto dell'attore protagonista "un Clint Eastwood 30 anni più giovane" ma anche l'espressione della brutalità di un'epoca in cui le ferite non erano del tutto curabili e il dolore fisico enorme. La novella di Von Kleist ha anche profonde connessioni con il mondo di oggi: il film si colloca su una linea di demarcazione tra due periodi storici, due mondi: nei campi una piccola aristocrazia ormai impoverita si aggrappa ai privilegi feudali tramandati dal Medioevo, in città prende forma un mondo nuovo.

Mads Mikkelsen in MICHAEL KOHLHAAS - Arnaud des Pallières, 2013"Tre grandi figure si scontrano: il feudatario, personaggio già spettrale, il nobile che commette l'ingiustizia; Kohlhaas, in cerca di diritti legittimi, in grado di ribellarsi quando subisce un torto, ma limitato dal suo individualismo; e Jérémie [interpretato dal Paul Bartel di Les géants] il suo giovane servo, che prefigura il rivoluzionario con i suoi sogni di libertà e felicità, gli stessi che ispirarono  le rivolte contadine in Francia e Germania tra tra il 1520 e il 1530".

Il trattamento delle scene di combattimento e la rappresentazione della furia sanguinaria del protagonista sono stati resi in modo più freddo e distaccato rispetto al testo, specifica il regista. "Essendo un romantico, Kleist era affascinato da personaggi e situazioni violente. Massacri, saccheggi ed esecuzioni sono descritti nella novella esattamente come in alcuni film spettacolari di oggi, in cui la violenza è frenetica e liricamente vertiginosa. C'era un'idealizzazione, una sorta di spiritualizzazione della violenza."

"Michael Kohlhaas si affaccia sui nostri tempi con sorprendente preveggenza. "aggiunge des Pallières. "Come accade che un mercante rispettato, amorevole marito e padre premuroso si trasforma in un fanatico, un corpo che vive di una sola ossessione? Quale potere di morte inizia a lavorare su questo pacifico commerciante di cinque secoli fa? Queste domande, purtroppo, contengono molte delle nostre ansie riguardo al mondo contemporaneo."
 

La sceneggiatura, scritta dallo stesso regista insieme a Christelle Berthevas, è un libero adattamento (stessa scelta per un lungometraggio precedente di des Pallières, Parc, che rielaborava Bullet Park di John Cheever).
 

Michael Kohlhaas, di Arnaud des Pallières dalla novella di Heinrich Von KleistL'ottimo cast comprende Denis Lavant (Holy Motors, Body Art) Bruno Ganz (The Counselor, The Vatican),Sergi López (Pa negre) Amira Casar (Pornocrazia, Spiritismes) Delphine Chuillot (Pola X, Pandorum) Laurent Delbecque (a Cannes anche con Jeune et Jolie di Ozon) David Bennent (Il tamburo di latta) Jacques Nolot (L'Apollonide) Roxane Duran (Il nastro bianco) David Kross (War Horse) e la giovane Mélusine Mayance.
 

Dopo la proiezione a Cannes, Michael Kohlhaas sarà distribuito in Francia a partire dal 3 luglio da Les Films du Losange, poi in UK da Artificial Eye e in Germania da Polyband.
 

Nella nostra gallery, tutte le nuove bellissime immagini.
La fotografia è di Adrien Debackere (già operatore per Munich) e Jeanne Lapoirie (fedele collaboratrice di François Ozon).
 

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