CANNES 67 – Fantasia, di Wang Chao (Un certain regard)

fantasia

Dal regista di Luxury Car un film minimalista nel senso positivo del termine e che ha, appunto, nella dispersione, nella incomunicabilità che sempre più avanza a riempire le scene, il suo preciso segno di identità. Sono dei tocchi quasi sospesi in cui il cineasta cinese lavora anche sulla ripetizione dei gesti, delle situazioni.

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fantasiaCon sguardo semplice, che non cerca di stupire, essenziale, che va dritto alla sostanza della storia, dei personaggi, degli ambienti, il regista cinese Wang Chao (con Luxury Car vinse nel 2006 il Prix “Un certain regard”) descrive in Fantasia il disperdersi di una famiglia e di altre figure in un luogo portuale, una città filmata da vicino e da lontano. Come i personaggi. Un padre malato di leucemia e obbligato a continue trasfusioni. Una madre, che fu cantante, costretta a vendere giornali e tentare di trovare, da amici e parenti, altri soldi per le cure del marito. Una figlia che, seguendo il fidanzato, finisce per prostituirsi in un locale notturno. Un figlio che osserva silenzioso i fatti, vaga per le strade pedinando il padre e, giungendo nella zona vicino al fiume, incontra una ragazza che vive su un battello e l’uomo al quale è stata, per necessità economiche, venduta.

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Un film, Fantasia, minimalista nel senso positivo del termine e che ha, appunto, nella dispersione, nella incomunicabilità che sempre più avanza a riempire le scene, il suo preciso segno di identità. Sono dei tocchi quasi sospesi quelli con i quali Wang Chao realizza il suo film, lavorando anche sulla ripetizione dei gesti, delle situazioni (il padre all’ospedale, la madre al chiosco), oppure sull’entrata in campo di personaggi che, per un breve periodo, condividono l’ardua quotidianità della famiglia protagonista. Si pensi all’insegnante preoccupato per le assenze da scuola del ragazzo, Lin, o alla ragazza del battello che trova in Lin, e vice versa, comprensione e un possibile, ma troppo temporaneo, compagno. Il carrello finale, laterale, da lontano, che accompagna Lin verso il battello alla ricerca della ragazza, che non troverà più, spiega bene lo stile adottato dal cineasta. Osservare con discrezione. Filmando le solitudini.

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