CANNES 67 – Mr. Turner. Incontro con Mike Leigh e Timothy Spall

mike leigh

Aveva vinto qui la Palma d’oro nel 1996 per Segreti e bugie e il premio per la miglior regia e l’interpretazione maschile (David Thewlis) tre anni prima per Naked.  Ed è tornato in concorso ancora in concorso nel 2002 con Tutto o niente e nel 2010 con Another Year. Oggi il regista presenta il suo ultimi film assieme al suo attore feticcio Timothy Spall, le due protagoniste Dorothy Atkinson e Marion Bailey, il direttore della fotografia Dick Pope e la produttrice Georgina Lowe

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mike leighAveva vinto qui la Palma d’oro nel 1996 per Segreti e bugie e il premio per la miglior regia e l’interpretazione maschile (David Thewlis) tre anni prima per Naked.  Ed è tornato in concorso ancora in concorso nel 2002 con Tutto o niente e nel 2010 con Another Year . Oggi Mike Leigh presenta il suo ultimi film assieme al suo attore feticcio Timothy Spall, le due protagoniste Dorothy Atkinson e Marion Bailey, il direttore della fotografia Dick Pope e la produttrice Georgina Lowe

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Perché ha pensato di fare un film su questo periodo particolare della vita di Turner?

Mike Leigh: Turner è uno dei più grandi pittori di tutti i tempi. Era radicale e rivoluzionario ed era un soggetto ideale per un film. Ho voluto sottolineare la tensione tra il suo lato mortale e quello invece spirituale che gli consentiva di catturare il momento. 

 

 

Come ha preparato il personaggio?

Timothy Spall: Tre anni fa mi sono trovato nell’ufficio di Mike Leigh che mi ha parlato di questa idea di un film su Turner. Ho iniziato così a imparare a dipingeree  ho letto molto. Poi ho visto che era un uomo molto divertente e ciò che mi ha maggiormente attratto è la sua aspirazione. Ho inoltre lavorato sulle sue emozioni. Il rapporto con la madre gli ha lasciato delle cicatrici nel cuore e gli effetti erano ben evidenti nel rapporto che aveva con le donne.

 

 

timothy spall in mr. turnerNel suo film precedente, Another Year, lavorava molto sulla ripetizione. Qui ho visto che ha lavorato molto a ricreare l’epoca. Ha impiegato molto tempo per fare questo?  E ha improvvisato di meno rispetto al passato?

Mike Leigh: Questo film non è molto differente dagli altri per quanto riguarda la preparazione. Circa 15 anni fa ho fatto Topsy-Turvy sul teatro nell’epoca vittoriana. Anche lì abbiamo ricreato l’atmosfera dell’epoca. Si possono leggere tutti i libri che si vogliono o fare anche il maggior numero di ricerche possibili, ma poi nel momento in cui si gira bisogna poi ricreare il personaggio come è avvenuto qui per Turner. E la sceneggiatura non deve essere mai un limite

 

 

Si sente vicino al personaggio di Turner e cos’è, secondo lei, la spiritualità visto che nel film alcuni dei temi ricorrenti sono la spiritualità e la morte?

Mike Leigh: Mi hanno chiesto più volte se questo film è una sorta di autobiografia ma non è questo il caso. Quando si fa un film su un personaggio realmente esistito bisogna innanzitutto sentirsi vicino a lui. Poi noi siamo degli artisti quindi comprendiamo in modo naturale il terreno su cui facciamo un film. Definire poi il termine ‘spirituale’ è difficile. Turner pensava attraverso quello che vedeva. Guardava al di là del cielo e del mare. Mostrava sulla tela l’esperienza che viveva. È il pittore del sublime ma non nel senso che si dà oggi a questa parola ma proprio nella tensione tra la bellezza e l’orrore della natura e questo è uno stato proprio dei pittori del Romanticismo

 

 

Come si può portare al cinema la “bellezza” di Turner di cui parlava?

Mike Leigh: Ho iniziato a guardare i colori di Turner per ricreare il suo mondo visivo

 

 

Come è riuscito a utilizzare in questo modo il rumore al posto del dialogo?

Timothy Spall: Avevo molte cose da dire ma non era possibile farlo col dialogo e quindi ci sono riuscito con il rumore che è anche un’espressione dell’anima dell’artista, il suono prodotto dalla passione che lo consuma dall’interno.

 

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