Cannes 76. Asteroid City – Incontro con Wes Anderson e Scarlett Johansson

Ragazzini appassionati di dischi volanti e soldati che proteggono un segreto: Wes Anderson risponde durante la conferenza stampa del suo film in concorso

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Vivere in un mondo alla Wes Anderson è il desiderio di tanti spettatori. Con Asteroid City, presentato al Festival di Cannes 2023 in Concorso, ha ricostruito nel deserto spagnolo un’immaginaria cittadina americana a due passi dagli esperimenti nucleari nel 1955. Qui, un gruppo di scienziati cadetti e i loro genitori si riuniscono per premiare i più inventivi e celebrare i progressi della scienza e della corsa allo spazio nel luogo dove un meteorite è conservato come una reliquia.

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Abbiamo scritto il film durante la parte più intensa della pandemia da Covid, sicuramente senza quella esperienza la quarantena nel film non ci sarebbe stata ma non l’abbiamo fatto apposta. Il momento della scrittura è quello di maggiore improvvisazione: prima non hai niente, poi una scintilla e tutto quello che appartiene alla vita entra in quello che scrivi – spiega Wes Anderson durante la conferenza stampa cannense – Le riprese sono avvenute in una fase in cui erano ancora validi i protocolli Covid e questo è stato un bene per noi. Io amo formare un gruppo unito e stare sempre insieme, vivevamo nel deserto nel mezzo del nulla.

La maggior parte delle domande è stata rivolta proprio ad Anderson, che ha quindi potuto spaziare tra vari argomenti come lo scontro tra cinema analogico e digitale, il suo rapporto con Jason Schwartzman, il suo amore per il teatro e l’esistenza o meno di vite extraterrestri.

Poi, ad una domanda sul suo modo di preservare un certo modo di intendere il cinema della ”vecchia scuola” ha replicato: “Quando si parla di CGI e di quel tipo di tecnica penso che l’atmosfera che si crea si rifletta sul cast e sul film stesso, cambiando il film e l’esperienza dello spettatore. Credo che valga la pena di fare uno sforzo nel creare uno spazio vero; io sono affezionato ad un vecchio modo di fare cinema, abbiamo girato in pellicola e in un modo che ricorda molto di più gli anni ’30 o ’40 rispetto alla maggioranza dei film che ci sono ora. Credo che, comunque, dipenda molto dal tipo di storia che vuoi raccontare, ci sono storie che richiedono l’uso del digitale mentre altre no, ma non ho una vera e propria posizione al riguardo perché è semplicemente così che lavoro.”

E il teatro o il cinema? Saranno in grado di salvare questo mondo? “Io penso che il teatro e il cinema possano aiutarci, se non salvarlo, almeno a ricostruire il nostro mondo, credo che raccontare storie sia una cosa automatica per tutti noi ma non ho mai fatto teatro perché devi riempire la sala prima ancora di poter iniziare le prove e questa cosa mi spaventa.” Questa la sua risposta su una possibile vita extraterrestre: “Beh sapete, non farei affidamento sulle mie opinioni al riguardo in modo significativo. La ricerca che è stata fatta, per quanto estesa, non era nulla che si potesse trovare in ambito accademico. Però so che Stephen Hawking ha insistito sul fatto che è numericamente improbabile che non ci sia vita extraterrestre. Io comunque non credo ci sia…” ha concluso.

«Wes crea l’intero ambiente, in un certo senso è come fare teatro perché si ha a disposizione uno spazio utilizzabile, non è come il normale processo a cui siamo abituati di girare», ha proseguito Scarlett Johansson che interpreta una famosa attrice e madre di uno di questi studenti. «Wes lo evita – ha aggiunto – e ci si sente come se si stesse camminando in teatro, è emozionante».

«Il film siete voi – ha sottolineato Anderson – quello che fate. Io scrivo una sceneggiatura, ma tutto il resto è una sorta di improvvisazione, le emozioni che ci metti dentro».

Per Jeffrey Wright, «la visione di Wes ha una specificità che non si può improvvisare. Ha un piano e un’organizzazione; ci sono i disegni di Wes che ci aiutano e che sono come impalcature che ci permettono di interpretare la sua visione». Una storia e un film che rispondono perfettamente allo stile di Anderson: scenografie luminose e piene di colori pastello, personaggi multipli, dialoghi deliranti e un tono surreale che solo lui è capace di imporre a ogni sua sequenza.

Interpretato, tra gli altri, da Tom Hanks, Scarlett Johansson, Tilda Swinton, Edward Norton, Margot Robbie, Jeff Goldblum, Jeffrey Wright, Bryan Cranston, Jason Schwartzman, Adrien Brody, Liev Schreiber, Maya Hawke, Steve Carell, Matt Dillon, Willem Dafoe e Hong Chau. Uscirà il 14 settembre nelle sale distribuito da Universal Pictures Italia.

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