Cannes 76 – Killers of the Flower Moon. Incontro con Martin Scorsese e il cast

L’incontro con Scorsese, De Niro, DiCaprio e Lily Gladstone per Killers of the Flower Moon, il film che segna il ritorno del regista dopo quasi trent’anni al festival di Cannes

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Era il 1976 l’anno in cui Martin Scorsese prese parte al festival di Cannes, con Taxi Draiver aggiudicandosi la Palma D’Oro. Poi nel 1986 con Fuori Orario, vincendo il premio per la miglior regia. È un ritorno più che atteso, questo, del regista che ha saputo scrivere una pagina del cinema statunitense contemporaneo. Per la conferenza cannense di Killers of the Fower Moon oltre al regista è stato presente il cast: il suo attore feticcio, compagno di una lunghissima carriera Robert De Niro, Leonardo DiCaprio e Lily Gladstone.

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L’ultimo lavoro di Scorsese si presenta come opera di ricostruzione storica, originariamente pensata dal regista nonché sceneggiatore, lungo i due anni di stesura, come film investigativo. Ma, racconta Scorsese, l’intervento di Leonardo (DiCaprio) è stato decisivo. Quando terminai la sceneggiatura lui mi fece notare come non riuscisse a individuare un cuore nella storia che stava leggendo. Questo mi convinse a ripensare l’intero film, fino ad arrivare al prodotto che abbiamo oggi. Mi convinse a cambiare direzione narrativa e spostarmi su un filone storico meno spettacolare, fine a se stesso.

E proprio sul lavoro di ricostruzione, racconta di come sia stato fondamentale trovare un rapporto umano prima di tutto. Mi facevo invitare a cena da loro, la comunità Osage, perché ritenevo fondamentale sentire le storie raccontate da loro in prima persona.

La cornice di Killers of the Flower Moon (adattamento dal romanzo di David Grann Gli assassini della terra rossa) e l’aspetto apparentemente più apprezzato è proprio il racconto che si fa di una pagina triste della storia americana, di abuso e appropriazione nei confronti della comunità di nativi Osage. De Niro quindi parla di come purtroppo questa triste piaga dei soprusi e del razzismo sistematico sia ancora viva nel 2023. Citando peraltro il caso George Floyd e riportando l’attenzione sui problemi reali che stiamo attraversando e da cui sembra impossibile uscire.

Parlando ancora del ritorno di Martin Scorsese a Cannes, viene chiesto agli intervistati quali sono state le sensazioni che hanno provato ottenendo un riscontro molto positivo, pensando alla lunghissima standing ovation dopo la proiezione del film. È sicuramente un momento di riconoscenza nei miei confronti e nei confronti del lavoro che ho portato avanti lungo tutti questi anni. Ne sono infinitamente grato, al pubblico e ai festival per darmi sempre l’opportunità di portare i miei film e farli conoscere sempre di più; risponde Scorsese. Anche Lily Gladstone ne parla in termini di immensa gratitudine nei confronti del pubblico, maggiormente nei riguardi di Scorsese, DiCaprio e De Niro, che da grandi artisti quali sono si rendono necessari nel momento in cui bisogna raccontare una storia coraggiosa come quella di Killers of the Flower Moon.

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