Cannes 76 – Les feuilles mortes – Incontro con Aki Kaurismaki e il cast

L’incontro con Aki Kaurismaki e il cast del suo film in concorso a Cannes. Il regista e gli attori rivelano aneddoti, tra empatia e sarcasmo

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Con il suo senso dell’umorismo impareggiabile, Aki Kaurismaki ha incontrato la stampa oggi a Cannes insieme ai due attori protagonisti di Kuollet Lehdet, Alma Pöysti e Jussi Vatanen. Il film è in concorso ufficiale per la Palma d’Oro.

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Alle tante domande dei giornalisti, il regista ha risposto in modo conciso, poche parole taglienti e sarcastiche, riflesso spontaneo e vero del suo linguaggio cinematografico.

L’incontro si è aperto sulle note dolenti della guerra in Ucraina, ritornello radiofonico del film. Gli attori hanno subito preso la parola, mentre Kaurismaki si è nascosto dietro al fumo della sua sigaretta elettronica, “in un momento di guerra, ora più che mai c’è bisogno di solidarietà. Dobbiamo ricordarci che nel mondo esiste anche l’amore e la bellezza; è un film straordinariamente importante per questo.” Il regista ha allora aggiunto, “è il film più realistico che io abbia fatto dall’ultimo che ho realizzato. Come mai ho scelto questa tematica? Perché mi è così poco familiare…” Tra le risate e il buon umore, ecco incupirsi di nuovo la sala quando in risposta ad un’altra domanda riguardante il conflitto ucraino Kaurismaki risponde: “sfortunatamente l’Europa non esiste. Ho deciso di mettere in scena una storia d’amore perché non potevo fare altro.”

Sorpreso del fatto che alla stampa non siano sfuggiti alcuni dettagli cinefili come il poster di Breve Incontro di David Lean, Kaurismaki ha detto: “Quel film è stato uno dei miei riferimenti. È una breve storia d’amore, i personaggi si incontrano solo due volte, eppure condividono questo sentimento molto forte e intenso.” Altro riferimento importante è Chaplin, il nome della cagnolina del film, “Chaplin resta il migliore di sempre. È stato lui a creare il cinema che abbiamo oggi. Ed è ancora il migliore perché riusciva a mantenere le cose semplici. Invece per quanto riguarda il cane, si tratta della mia cagnolina. L’ho trovata per strada in Portogallo. È stata un angelo, davvero, si merita la Palme dog.”

In Kuolleet lehdet troviamo anche un riferimento a Godard, “quella scena l’abbiamo girata il giorno che il regista francese ci ha lasciati. Ho scelto di includere quella battuta per rendergli omaggio”, ha commentato Kaurismaki.

L’attore protagonista Jussi Vatanen ha raccontato come si è preparato per il ruolo insieme al regista, “abbiamo parlato a lungo della coltivazione degli asparagi. Asparagi bianchi e verdi. Il nostro produttore ha dedicato la vita agli asparagi bianchi. Ora qui a Cannes scopriamo che ne esiste anche una varietà viola, questa novità aggiunge confusione.” Dopo la parentesi estremamente comica, l’attrice Alma Pöysti ha dichiarato, “Aki ci ha insegnato a non guardare mai in macchina. Abbiamo imparato le battute ma non voleva che leggessimo troppo la sceneggiatura. Buona la prima, quasi sempre, a meno che non facessimo degli errori grossolani ma lui è molto chiaro, sa esattamente cosa vuole e come arrivarci.”

Il film è stato scritto in 30 ore e l’idea gli è venuta… dal suo subconscio. “Mentre scrivevo, le mie dita andavano, seguivano il mio subconscio, io ero un outsider.”

Nel film ritroviamo anche i due attori (Sherwan Haji e Sakari Kuosmanen) protagonisti del suo film precedente (L’altro volto della speranza), questa volta nelle vesti di comparse. “Mi piace fare un omaggio ai personaggi, alle persone che se ne sono andate, ai ricordi perduti. E mi piace continuare la collaborazione con attori con cui ho già lavorato. Pensate, ho la stessa troupe dall’’83, non abbiamo bisogno di parlare, per comunicare fischiamo.”

Con questo film il regista finlandese sfida la matematica, “è il quarto capitolo di una trilogia, è controintuitiva la cosa perché una trilogia fa riferimento al numero tre, ma così è” ha commentato.

Rispetto ai suoi progetti futuri ha ammesso di aver già scritto un 25% del suo prossimo film, “si tratta di una tragedia, se riuscirò ad arrivarci vivo”, ha concluso.

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