Cannes 78 – Eddington. Incontro con Ari Aster e il cast
Il regista di Midsommar ha presentato il suo nuovo film che racconta il conflitto tra lo sceriffo di una cittadina del New Mexico e il sindaco. Insieme a lui il cast, da Pedro Pascal a Emma Stone

Per la prima volta al Festival di Cannes, Ari Aster ha presentato oggi in conferenza stampa il suo nuovo film, Eddington, ancora una volta prodotto da A24. Insieme al regista erano presenti anche i protagonisti del film Pedro Pascal, Joaquin Phoenix, Emma Stone, Austin Butler, Luke Grimes e Micheal Ward.
Eddington è ambientato nel maggio 2020 nella cittadina omonima e fittizia del New Mexico, e racconta del conflitto tra lo sceriffo locale (Phoenix) e il sindaco (Pascal) durante la pandemia COVID. E proprio dal lockdown e dai suoi effetti, racconta Aster, che nasce l’idea del film: “Ho scritto questo film in uno stato di paura e ansia nei confronti del mondo, e volevo provare a mostrare come ci si sente a vivere in un mondo in cui nessuno più riesce a mettersi d’accordo su ciò che è reale e ciò che non lo è. Penso che negli ultimi vent’anni siamo precipitati in un’era di iper-individualismo. E che le forze sociali che prima erano centrali nelle democrazie liberali siano ormai sparite. La pandemia di COVID è sembrato il momento in cui quel legame è stato tagliato definitivamente, e volevo fare un film sul modo in cui percepisco l’America e come mi sono sentito all’epoca. Ed era una brutta sensazione, per tutti quanti. Sono molto preoccupato e credo che dobbiamo ritrovare il legame tra di noi. Questa per me è una questione fondamentale”.
Gli fa eco Pedro Pascal: “Nel vedere il film di Ari per la prima volta ieri sera, mi è sembrato come se avessimo una spia, un informatore quasi, qualcuno dall’interno che ci dice quello che sta succedendo. Il che per me è stato davvero potente, e non credo di averlo capito appieno finché non l’ho visto. Quando l’ho letto, sapevo solo che era coraggioso e parlava di un mondo che non aveva più un senso di verità comune, e mi è sembrato molto veritiero in ogni prospettiva, in ogni sfumatura e in ogni grande idea”.
Pascal ha inoltre raccontato inoltre di essere stato, inizialmente, intimorito dal regista di Midsommar- Il villaggio dei dannati, con cui non aveva mai lavorato prima: “Essendo rimasto incantato da alcuni dei suoi precedenti film, pensavo che sarebbe stato più pretenzioso. E più cattivo, in qualche modo. Invece è stato l’opposto: mi ha fatto pensare al mio personaggio come più umano di quanto io lo stessi immaginando, ed era sempre molto empatico”.
Anche Emma Stone, con Eddington, è alla prima collaborazione con Ari Aster, che ha definito essere stata “gioia pura”: “Credo che Ari sia uno dei più grandi scrittori e registi che abbiamo oggi, e leggere la sua sceneggiatura è stata un’esperienza incredibile. Abbiamo parlato molto di Louise, e ad un certo punto siamo arrivati alla parola “fantasma”, perché lei è un po’ uno spettro nella sua stessa vita. Ha sofferto tanto. Ha chiaramente subito dei traumi, anche se non è detto esplicitamente. E il suo matrimonio con Joe è in una situazione precaria per lei, essendo in lockdown con la madre, e la sua mente è piena di così tanti pensieri. Perciò ho pensato a lei come un fantasma e uno spettro nella vita di Joe, mentre lui compie certe decisioni. Ѐ stata una sfida interessante”.
Joaquin Phoenix, invece, già protagonista di Beau ha paura, ha lodato la capacità del cineasta di comprendere il lavoro dell’attore: “Ari è uno dei pochi registi che potrebbe fare l’attore, perché incarna quello che i personaggi provano in una scena. A volte cammina dietro la macchina da presa ripetendo le battute, come fanno gli attori. Ci sono state delle volte in cui mi perdevo e lui veniva da me, ne parlavamo e finivamo per recitare entrambi come Joe, cercando di capire il problema. E lui trova sempre soluzioni interessante e specifiche”.
Sul suo personaggio, l’attore ha poi aggiunto che “è stato bello fare questo film su qualcuno che cerca disperatamente approvazione e legami umani in un periodo in cui eravamo tutti in lockdown, fisicamente separati l’uno dall’altro, e in cui abbiamo visto una connessione attraverso la nostra presenza online, cosa che ha solo aggravato il problema. Provo molto amore per il personaggio, molto affetto, ed è stato un personaggio interessante da interpretare”.
Aster ha infine commentato la situazione attuale negli Stati Uniti e del governo Trump, definendolo un esperimento fallito: “Penso che stiamo percorrendo una strada pericolosa, e che stiamo vivendo un esperimento che è andato male. Che non sta andando bene. E non sembra esserci una via di uscita. Ed è anche a causa del potere, anche se non è che improvvisamente sia nato un potere malvagio: c’è sempre stato, ma al momento è caotico, e sì, sembra di stare vivendo un esperimento che dovrebbe essere fermato o messo in pausa, perché non sta funzionando. Ѐ chiaro però che nessuno è davvero interessato a farlo. Penso che le persone si sentano impotenti e siano molto spaventate. Eddington per me rappresenta ciò che succede quando le persone sono isolate e vivono nelle proprie realtà e poi entrano in conflitto le une contro le altre. Si crea una nuova logica, che porta le persone ad amplificare le proprie paure e paranoie, il che è pericoloso, e spero che la situazione verrà tenuta a freno”.
Eddington uscirà nelle sale italiane il prossimo autunno, distribuito da I Wonder Pictures.