Cannes 78: incontro con Lynne Ramsay e il cast
Jennifer Lawrence, Robert Pattinson e la regista scozzese raccontano a Cannes 78, la realizzazione di Die My Love, incentrato collasso psicologico ed emotivo di una donna immersa nel caos postpartum

Questa mattina al Festival di Cannes, la regista scozzese Lynne Ramsay e il cast hanno presentato Die My Love, film tratto dal romanzo di Ariana Harwicz, che vede protagonisti Jennifer Lawrence e Robert Pattinson. Il progetto nasce dalla sfida di raccontare il collasso psicologico e relazionale di una donna immersa nel caos postpartum. Per la regista, si trattava non tanto di rappresentare, quanto di evocare.
L’alleanza con il direttore della fotografia Seamus McGarvey si è rivelata fondamentale in questo: “Con Lynne, che è anche una direttrice della fotografia oltre che una brillante regista, la camera diventa quasi un essere vivente, una creatura sacra. C’è una parola francese che descrive bene ciò che abbiamo cercato di fare: “camera-stylo”, dove la macchina da presa scrive da sola”.
Il montaggio, curato da Toni Froschhammer, ha richiesto un lavoro di sette mesi. Una gestazione lunga, come quella del dolore che il film racconta. “Era come avere tra le mani una grande canzone punk. Quando hai una canzone dei Clash, non puoi cambiarla troppo, devi solo rispettarne l’energia” – ha commentato Froschhammer, citando tra le preferite Guns of Brixton e Should I Stay or Should I Go.
Al cuore del film c’è lei, Jennifer Lawrence, incinta durante le riprese, ha raccontato il parallelismo tra il suo stato reale e quello emotivo del personaggio, sottolineando quanto la maternità abbia influenzato la sua interpretazione: “Ero a quattro mesi e mezzo. Quegli ormoni mi hanno fatto sentire fantastica. È stato l’unico modo per connettermi con certe emozioni viscerali. Questo ruolo mi ha costretta a interrogarmi su chi sono come madre, donna, partner, come artista”.
Non si è trattata solo di un’esperienza fisica, bensì trasformativa. La maternità – nella vita come nella finzione – ha modificato il modo in cui affronta l’arte: “Da quando sono diventata madre, ho scoperto un’intensità emotiva nuova. È come se fossi diventata più permeabile. E se fai l’attore, questo può essere un dono straordinario”.
Robert Pattinson ha fatto eco alle sue parole, riflettendo sul proprio cambiamento dopo la nascita della figlia: “Ti cambia tutto. Ti senti letteralmente una persona diversa ogni giorno. Ha rinvigorito il mio modo di approcciarmi al lavoro”.
Lynne Ramsay ha chiesto loro abbandono totale, in un processo creativo che ha rifiutato ogni prevedibilità. In una scena, tre pagine di dialogo sono state tagliate all’improvviso: “Lynne ha detto: “Credo che lo faremo senza parole”. All’inizio ho pensato: senza nulla?! Ma poi abbiamo capito che non serviva. Era tutto già lì, nei corpi” – ha detto Jennifer Lawrence.
E alla domanda su quale fosse stato il giorno più difficile, la risposta si è trasformata in un aneddoto poetico. “Capire che per essere davvero presenti bisognava lasciare andare il controllo. Rilasciare l’esperienza è l’unico modo per gustarla. E forse anche per vivere”.