#Cannes2016 – “Dalle parte di due escluse”. Incontro con Paolo Virzì

Grande successo al termine della proiezione alla Quinzaine di questa mattina dove sono stati presenti il regista e le protagoniste Micaela Ramazzotti e Valeria Bruni Tedeschi

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Si deve riprendere Paolo Virzì dal lungo applauso che ha seguito questa mattina la proiezione di La pazza gioia. Sul palco c’è il regista assieme alle due protagoniste, Valeria Bruni Tedeschi e Micaela Ramazzotti. Quasi non riesce a parlare perché il pubblico è ancora lì in piedi. Batte quasi il ritmo. Non sembra volersi sedere e interrompere quella che è stata un’autentica ovazione.

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Appena riesce a parlare Virzì dedica questo successo alle sue attrici: “Voglio ringraziare queste due formidabili protagoniste”. Poi continua: “Credo di avere sempre messo in scena dei personaggi che erano casi umani e clinici. Stavolta sono dichiaratamente due pazze pericolose. Volevo stare dalla parte di queste due escluse”.

L’alchimia tra Valeria Bruni Tedeschi e Micaela Ramazzotti è nata sul set precedente del regista, Il capitale umano: “Avevo visto da lontano Micaela parlare con Valeria. Mi stavo preparando a girare una scena ma istintivamente ho avuto il desiderio di inquadrare loro. Forse da lì è nata l’idea di farle recitare insieme”.

Per La pazza gioia c’è stata la consulenza del sociologo Luigi Manconi: “Si, ci ha aiutato. In Italia siamo stati i primi ad abolire i manicomi nel 1978 con la Legge Basaglia. Ma in realtà gli avevano solo cambiato nome: Ospedali psichiatrici giudiziari. L’anno scorso hanno finalmente chiuso questi obbrobri che abbiamo rappresentato nella scena in cui il personaggio di Donatella viene sedata. Molte pazienti psichiatriche presenti nel film ci hanno anche aiutato a togliere la maschera dell’ipocrisia.

Infine dal pubblico arriva un riferimento a Betty Blue di Beneix. E Valeria Bruni Tedeschi chiude con una battuta: “Io ero Jean-Hugues Anglade”

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