#Cannes2019 – Too Old to Die Young. Incontro con Nicolas Winding Refn

Il cineasta danese porta sulla Croisette fuori concorso due episodi della sua imminente serie Amazon, concepita come un’opera unica “fatta a pezzi per gli spettatori”. Con Miles Teller

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Ho iniziato riflettendo su due temi: religione e morte“. Questa è la premessa con cui il danese Nicolas Winding Refn inizia a parlare della sua nuova serie prodotta da Amazon e intitolata Too Old to Die Young. Presentata ieri a Cannes fuori concorso, la serie subisce molte influenze dall’America contemporanea. Così come ci rivela anche il regista e co-autore: “nel 2016, le elezioni negli Stati Uniti mi hanno colpito molto. Questo mi ha ispirato per la serie.”
L’opera a puntate sembra attenersi ai contenuti più amati di Refn che questa volta si è messo in gioco lavorando su una forma ancora inesplorata per lui: la serialità. A proposito di questo il regista sostiene: “le riprese hanno richiesto dieci mesi e ho lavorato tutti i giorni senza interruzioni. Pensavo di stare impazzendo, ma era divertente. Mi sentivo molto libero. Ho tagliato e separato ogni episodio ovunque mi sentissi. Era come dipingere un’enorme tela, poi spezzarla in piccoli pezzi per mostrarla agli spettatori.” Concepita come una grande opera d’arte, l’autore ha scelto di mostrare a Cannes due degli episodi centrali, privando quindi gli spettatori degli snodi iniziali della storia.

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Dall’incontro sulla Croisette emergono due caratteristiche così importanti da ergersi a protagonisti veri e propri del cinema di NWR: il silenzio e l’umorismo.

L’umorismo è una costante dei suoi prodotti cinematografici, che consente all’autore di agire sulla mescolanza dei generi. “Perché non mescolare generi e temi: sesso, umorismo, violenza, ecc.?”. Il silenzio invece costituisce per il cineasta un elemento fondamentale nella vita così come nel linguaggio cinematografico: ”calma e silenzio rivelano cosa c’è nella nostra anima.

Per quanto riguarda il vero attore protagonista della serie, Miles Teller, Refn ha raccontato un simpatico aneddoto sul loro primo incontro: ”ci siamo visti per conoscerci a casa mia. Ci siamo fissati a vicenda per un po’. Mi resi conto che assomigliava molto a Elvis Presley. Come potevo non dare una parte a un attore che assomiglia a Elvis?!”

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