Il giorno dopo la prima proiezione di Triangle of Sadness, Ruben Östlund, ancora una volta candidato alla Palma d’Oro dopo la vittoria del 2017 con The Square, ha preso parte alla conferenza stampa insieme a buona parte del cast, tra cui Harris Dickinson, Charlbi Dean, Woody Harrelson, Dolly De Leon, Henrik Dorsin, Vicky Berlin, and Zlatko Burić.

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Cosa ti attrae del mondo della moda?

Ruben Östlund: Otto anni fa ho conosciuto mia moglie e lei è una fotografa di moda, mi ha fatto conoscere l’ambiente dall’interno. Un mondo di modelle e modelli bellissimi, influencer, in cui la bellezza funziona come moneta di scambio ed è in grado di creare una vera e propria gerarchia. L’industria della moda è senz’altro attraente ma anche spaventosa. La cosa che mi attrae particolarmente è l’aspetto antropologico del concetto di moda; l’idea che l’essere umano utilizzi l’abbigliamento per mimetizzarsi in uno specifico ambiente sociale, come una sorta di camuffamento.

Il film è davvero divertente. Come è riuscito a coniugare l’aspetto comico e di intrattenimento con le teorie filosofiche che come sempre fanno parte del suo cinema?

Ruben Östlund: Il nostro obiettivo era quello di creare una montagna russa di divertimento per adulti. Un’esperienza divertente che avrebbe potuto lasciare il pubblico interdetto e sbalordito. Durante i test screening abbiamo notato che il pubblico rispondeva in maniera molto calorosa e positiva, cosa insolita per il pubblico europeo che spesso resta freddo. Con questo film abbiamo voluto coniugare il meglio del cinema europeo, ovvero l’aspetto riflessivo e intellettuale dell’opera, con il meglio del cinema statunitense, nel quale un film deve soprattutto piacere al pubblico e incassare al botteghino.

Come ti sei avvicinato a questo film e al regista?

Woody Harrelson: Ruben è un maestro, ho letto la sceneggiatura ed era fenomenale, sono stato immediatamente contento di lavorare con lui e farò parte del suo prossimo film, che lui lo voglia o no (ride).

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Cosa ne pensate del ruolo della bellezza nella gerarchia sociale del nostro tempo?

Charlbi Dean: Io vengo dal mondo della moda e so benissimo che la bellezza ha un ruolo fondamentale nella nostra società, e questo film lo mostra con grande chiarezza. La cosa interessante del film è quando questa sorta di “valuta” perde completamente di valore. Cosa hai da offrire oltre alla tua bellezza?

I tuoi film hanno un’ironia molto particolare, simile a quella di registi come Roy Andersson e Aki Kaurismäki. Senti di avere qualcosa in comune con questi registi?

Ruben Östlund: Io amo il cinema di Andersson e Kaurismäki, sono registi che hanno preso grande ispirazione da Jacques Tati. Si tratta di un umorismo diretto, molto umanista, capace di far ridere anche se accadono cose orribili.

Il tuo personaggio è molto particolare e divertente, come è stata la preparazione per questo ruolo? Pensi sia in qualche modo simile a te?

Woody Harrelson: Il mio personaggio è marxista, io non sono marxista, sono un anarchico. In questo senso siamo diversi. Ho amato il mio personaggio, in qualche modo veicola già individualmente il senso del film.

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