Capalbio finestra sul Corto

Quindici minuti per dare spazio alla propria creatività, quindici minuti per salire alla ribalta, una vita per sognare. Il respiro universale dell'arte in un breve filmato, dalla terrazza dell'International Film Festival che si è svolto anche quest'anno a Capalbio, dal 28 giugno al 2 luglio

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Ancora qualche minuto e il sole si spegnerà nel mare. Un attimo appena e lo schermo si accenderà di forme, colori, sagome e ombre senza tempo, sotto un cielo di stelle che aspetta silenzioso. La gente si fa strada tra le file di sedie che riempiono la piazza e aspetta, mormorando all'ombra delle mura del castello. Oggi come ieri il cuore pulsante del paese continua a vivere, come luogo di scambio tra culture diverse, punto d'incontro di sperimentazioni d'ogni tipo, che convergono nel cinema. È il cinema dell'International Film Festival, che si è svolto anche quest'anno a Capalbio, dal 28 giugno al 2 luglio. È il cinema dell'essenzialità, dell'inventiva, dal respiro denso e fresco. È il cinema dei corti. 36 i filmati in gara per il concorso internazionale, provenienti da 18 paesi differenti, per parlare di morte, famiglia, incomunicabilità e attualità, per mezzo di un linguaggio universale come quello cinematografico. Accanto al classico concorso internazionale, i corti di animazione, meno numerosi, ma non per questo meno validi per ricerca espressiva e carica comunicativa. Le opere di Roberto Rossellini ad apertura e chiusura di ogni serata, come celebrazione del centenario della nascita del regista, come ponte tra passato e futuro, in perpetuo equilibrio tra tradizione e innovazione.

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Ed ecco finalmente il giorno della premiazione. Prima di conoscere i nomi dei vincitori, la proiezione di "Un inguaribile amore" di Luigi Covini, commovente documentario che dà spazio a Manuela Beringardi, per parlare dell'iniziativa di "Sottovoce", ONLUS dell'Istituto Oncologico Europeo, che si propone di portare in giro per gli ospedali i migliori corti di Capalbio, oltre che di realizzarne altri, sulla base delle esperienze raccontate dai pazienti.


Sul palco ecco finalmente la giuria internazionale, composta da Laura Delli Colli, Iaia Forte, Jonathan Harr, Mona Hoel, Piero Maccarinelli, Sebastiano Maffettone, Nada Malanima, Oscar Cosulich, Fabio De Poli e Jef Nuyts. Il premio come miglior film va a "Dilemma", del regista olandese Boris Paval Conen, che mette un uomo davanti alla difficile scelta tra la vita e la morte. La miglior fotografia viene assegnata a "Before Dawn"dell'ungherese Bàlint Kenyeres, che con i suoi paesaggi in primo piano si aggiudica anche il premio della Toscana Film Commission. Il premio per la miglior regia va invece al norvegese "Bawke" di Hishajm Zaman, che dà voce alla tragedia dell'emigrazione attraverso lo sguardo indifeso di un bambino. Miglior idea creativa a "Sintonia", di Jose Mari Goenaga e premio Ragazzi in corto a "Les derniers jours" del canadese Simon Olivier Fecteau, che riceve anche il premio Sottovoce. Miglior film italiano è per la giuria internazionale "Buongiorno" di Melo Prino, già selezionato ai Nastri d'Argento, mentre al belga "Kwiz" di Renaud Callebaut, va una menzione, oltre che il premio Capalbio Factory Award. Menzione della giuria anche per il già citato"Sintonia", "Al otro lado del mar"di Patricia Eleane Ortega e "Mardi matin" di Hélène Bèlanger Martin. Per la categoria anime corte il premio come miglior corto va a "Minotauromachìa", di Juan Pablo Etcheverry, mentre solo una menzione all'italiano "Fuorifuoco", di Cristina Diana Seresini.


Se accanto alla notevole qualità dei corti selezionati dal condirettore del Festival Sita Alessandra Banerjee, tra i circa 950 filmati pervenuti e al brillante lavoro di una giuria internazionale dallo sguardo attento e profondo ci fosse stata una maggiore organizzazione, di sicuro il risultato finale della manifestazione ne avrebbe goduto. Se un festival è "una casa del cinema", come ha detto Maria Cristina Stella Leonetti, è bene che venga arredata nel migliore dei modi.

LINK


http://www.capalbiocinema.com/

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