CAPRI/HOLLYWOOD. Incontro con Riccardo Scamarcio

riccardo scamarcio in mine vaganti

L'attore, premiato al festival “Capri, Hollywood”, mostra di saper scegliere anche i registi con i quali lavorare: per esempio, un ostinato indipendente come Vincenzo Marra, con cui girerà il prossimo film. Ma trova il tempo, conversando con i giornalisti, di parlare di papa Francesco, di Zalone e dei giovani che vogliono fare, oggi, il suo mestiere. 

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riccardo scamarcio in mine vagantiNon solo bel tenebroso. Anzi. Riccardo Scamarcio – forse l’unica star giovane del cinema italiano – mostra di avere le idee chiare su molte cose. Sul cinema, prima di tutto. Quello che vuole fare da attore, ma anche quello che vuole modellare come produttore.

 

L’esperienza di Miele, il film che ha prodotto insieme alla sua compagna, Valeria Golino, molto apprezzato a Cannes a “Un certain regard”, non rimarrà isolata. Scamarcio, premiato al festival “Capri, Hollywood”, mostra di saper scegliere anche i registi con i quali lavorare: per esempio, un ostinato indipendente come Vincenzo Marra, con cui girerà il prossimo film.

Ma trova il tempo, conversando con i giornalisti, di parlare di papa Francesco, di Zalone e dei giovani che vogliono fare, oggi, il suo mestiere. 

 

 

Quale sarà il suo prossimo film?

Girerò un film con Vincenzo Marra, il cui titolo è ancora in evoluzione. E’ la storia di un padre che cerca di riprendersi suo figlio che gli è stato portato via dalla sua compagna, cilena, che è scappata con il bambino a Santiago del Cile. Un ‘cammino di Santiago’ molto particolare. Gireremo ai primi di maggio”.

 

 

Il film con Dakota Fanning ed Emma Thompson che fine ha fatto?

Credo che Effie Gray sia bloccato per una questione di diritti. Non è uscito neppure in Regno Unito. Eppure è un film molto bello, ambientato a metà Ottocento, che racconta la storia di John Ruskin, esperto di arte e architettura. Un uomo innamorato della bellezza”.

 

 

Qual'è il suo ruolo?

Un principino veneziano che seduce la moglie di Ruskin che, essendo un esteta, ebbe un matrimonio puramente  contemplativo con sua moglie che rimase vergine per cinque anni.

 

 

Glielo hanno chiesto in tanti. Ma come è stato lavorare con Sharon Stone nel film di Pupi Avati Il ragazzo d'oro?

E’ una donna colta, intelligente, con un punto di vista e delle qualità  più  ‘europee’ che americane. Una donna molto simpatica, oltre che affascinante. Dovevamo girare una scena al telefono, e tutte le volte – dato che dovevo chiamarla veramente al telefono – ero tentato di dire ‘ma tu sei veramente Sharon Stone?’. Ero davvero emozionato! Volevo che lei mi dicesse ‘yeah, it’s me’.

 

 

Dopo Miele, ha nuovi progetti come produttore?

Sì, ho un altro film che voglio produrre. Un film tratto da un romanzo, da girare con un regista italiano. Un progetto che sta andando avanti, e che prevede il mio utilizzo anche come attore.

 


Che film bisogna fare in Italia?        

Film che abbiano un’ambizione ‘alta’. Bisogna fare film difficili, audaci, coraggiosi. Che abbiano il coraggio di sovvertire il luogo comune per cui lo spettatore vuole solo commedie facili.

 

Sta parlando di Zalone?

Zalone ha un grande talento: peraltro è pugliese, vuol dire che il nostro Dna è ottimo… Sono orgoglioso che tutta  l’Italia si sia mossa per lui. Zalone ha portato al cinema anche chi al cinema non ci va. Sono contento per lui. Ma il cinema italiano è anche altro. Io penso al cinema di Rosi, Petri, Scola. E oggi a Sorrentino, Garrone, Marra, Avati….

 

 

riccardo scamarcio e valeria golino sul set di armandino e il madreParliamo di cose "grandi". Crede in Dio?

Sì, ci credo. Non sono cattolico, sono cristiano, nel senso più ampio. Anche se mi capita di andare talvolta in chiesa, non mi piacciono alcune cose dei cattolici. Come la sicurezza che hanno di essere dalla parte giusta.

 

 

Allora questo Papa non le piace?

No, al contrario. Mi piace molto. Ha detto un paio di cose straordinarie: per esempio, quando ha detto ‘chi sono io per giudicare gli omosessuali?’. E’ stato molto intelligente, perché ha detto una cosa semplice, diretta, non presuntuosa. E che prescinde persino dalla religione, e attinge alla umanità, e alla libertà di ciascuno.  

 

 

Che cosa ha imparato in questi anni di carriera?

Ho imparato a non dire sempre di sì. Ho imparato a non avere certezze, a non avere dogmi assoluti. A non inveire contro chi riteniamo che abbia torto. Ma anche a non essere sempre accomodante, a non accettare sempre tutto.

 

 

Ma parla anche di politica?

Ho creduto in politici che si sono rivelati i primi responsabili della distruzione della cultura in questo paese. Non credo che la giovinezza sia sinonimo di innovazione. Quando sento dire ‘rottamare’, come se l’anagrafe fosse di per sé garanzia sufficiente di novità, non sono affatto d’accordo.

 

 

Che cosa direbbe a chi vuole fare l'attore?

Di cominciare a dire: faccio l’attore. Bisogna buttarsi in questo mestiere, non fare un mestiere ‘e’ l’attore. Bisogna rischiare il tutto per tutto. Quando si ha quell’incoscienza, allora si può essere attori.

 

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    2 commenti

    • Magari Scamarcio dovrebbe approfondire tutte le altre cose che dice Papa Francesco e non in maniera banale solo quella degli omosessuali. E poi mi chiedo se Scamarcio abbia davvero conosciuto i Veri Cristiani prima di dare giudizi come sempre scontati

    • Ci tengo a precisare che condivifo in pieno cio' che dice il Papa verso gli omosessuali…e nutro nei loro confronti anche io un grande rispetto. Ma perfavore ricordate a questi "grandi" attori che non sono ne' il Papa ne Dio Onnipotente…grazie