Caruso zero in condotta

Sempre la stessa storia. Lui, lei e l’altra/o. Cambiano i nomi, le facce (neanche troppo) ma le maschere sono sempre le stesse. E non importa se, a fare da specchio all’attore Nuti, sia un altr’altra donna (Io amo Andrea), un omosessuale (Caruso Paskowski), un tossicodipendente (Willy signori e vengo da lontano) o un’adolescente. Basta che Nuti si racconti, si parli addosso, si guardi e si lasci guardare. Il suo narcisismo è esasperante. L’attore toscano è arrivato al punto di autocelebrarsi, di riproporre i suoi ruoli, come un vecchio mattatore, e di citare il suo cinema e le sue gag del passato (come la scena del lavaggio della macchina), come se avessero ancora un potere di fascinazione, come se fossero entrate nel ‘mito’. Presuntuoso a tal punto da rievocare, nel titolo, la pellicola di Jean Vigo, Nuti sembra ormai incapace di evolversi. La sua tecnica resta impeccabile ma la sua commedia è ormai giunta a un punto morto. Fossilizzata all’interno di rigidi schemi narrativi (forse sarebbe ora di cambiare gli sceneggiatori!) impoverita da personaggi inconsistenti, che non riescono neppure a fare emergere l’attore-Nuti, la commedia del regista italiano resta soffocata da uno stucchevole sentimentalismo piccolo borghese, saturo di retrogusti malinconici e di vuote divagazioni esistenziali.
Dopo aver perso la vena satirica dei primi film e ogni traccia di un uso espressivo del proprio corpo, Nuti stizzisce con la sua mal celata misoginia. Le sue donne sono macchiette insopportabili: autoritarie, frigide, tossiche, lunatiche, infedeli, lesbiche o hippy. E ogni film non manca di riproporci la solita scena della seduttrice che lo assale nei momenti meno opportuni, come se questo potesse ancora farci divertire. Ma ciò che più irrita è pensare che basti inventarsi una storiella di cronaca, per fare un cinema del presente. Non resta che sperare che almeno il Nuti-attore rinasca, magari diretto da qualcun altro.
Regia: Francesco Nuti
Sceneggiatura: Carla Giulia Canalini, Ugo Chiti
Fotografia: Tani Canevari
Montaggio: Ugo De Rossi
Musica: Giovanni Nuti, Riccardo Galardini
Scenografia: Virginia Vinello
Costumi: Innocenza Coiro
Interpreti: Francesco Nuti (Lorenzo Caruso), Cecilia Dazzi (Olga), Elisabette Lohandjola Apamato Cafua (Mary), Lorenzo De Angelis (Diego), Massimo Salvianti (Capitano), Francesco Gabriele (Contadino), Antonio Petrocelli (Preside), Mario Patanè (Magistrato), Platinette (Suora).
Produzione: Andrea Girombelli, Massimo Roviglioni, Francesco Nuti per Medusa Film/FrancescAndrea.
Distribuzione: Medusa.
Durata: 91’.
Origine: Italia, 2001

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