CATTIVE LETTURE – "Lune di miele" – precauzioni per l'uso di Chuck Kinder

“Chuck Kinder è il Grande Yeti della letteratura americana”
(Michael Chabon)
ovvero: un libro che tratta di come sia difficile vivere, amare, essere padri e mariti e dovere per forza comportarsi da adulti

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Ricordate Michael Douglas nelle vesti (ma forse è meglio nelle svesti) di Grady Tripp, professore universitario di Scrittura Creativa in accappatoio sdrucito alla sua macchina per scrivere, con una mezza canna pendula in bocca in procinto di aggiungere ancora una frase al suo interminabile libro che, nella finzione, non terminerà mai? Quello stesso Grady Tripp, alias Michael Douglas, che in compagnia di James Leer, alias Tobey Maguire, suo allievo, geniaccio della scrittura, fa fuori il cane del rettore dell'università e s'impadronisce della giacchetta di Marilyn Monroe, dal rettore gelosamente custodita dopo averla acquistata a caro prezzo all'asta? Beh, per chi non avesse capito il film in questione è Wonder Boys, e Grady Tripp, alias Michael Douglas, è Chuck Kinder, insegnante di scrittura creativa a Pittsburgh che, nella realtà, è riuscito a portare a termine quel suo fantomatico libro dopo venticinque anni, pubblicato oggi in Italia dalla Fazi Editore con il titolo di Lune di miele – precauzioni per l'uso.

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Il gioco è un gioco di specchi, quindi bisogna prestare attenzione e non lasciarsi distrarre da tutti questi nomi, poiché James Leer, alias Tobey Maguire, alias Michael Chabon, autore, quest'ultimo, di Wonder Boys (da cui è stato tratto il film di Curtis Hanson), ed ex allievo di Kinder, ha scritto in questo libro di due che scrivono di altri due che scrivono. Più chiaramente: il libro che Grady Tripp, alias Michael Douglas, alias Chuck Kinder, sta scrivendo nel corso del film (e anche da prima che il film inizi, se vogliamo essere pignoli), è proprio questo Lune di miele, che ha per protagonisti Ralph Crawford, alias Raymond Carver, e lo stesso autore, Chuck Kinder, alias Michael Douglas alias Grady Tripp, qui nelle vesti di Jim Stark.
Tutto chiaro? Bene, allora vi faccio una domandina: chi è Jim Stark?

Lune di miele, naturalmente, non è solo un libro che tratta di due amici che hanno in comune la passione per la scrittura, né solo un libro incentrato sulla figura di Raymond Carver, mitico scrittore americano esponente del minimalismo, quanto piuttosto un libro che tratta di come sia difficile vivere, amare, essere padri e mariti e dovere per forza comportarsi da adulti. Loro due, Jim e Ralph, lo sanno bene: si trascinano come derelitti alla deriva senza nessuna ambizione a prendere in mano il timone. A farlo per loro, a volte, ci pensano le mogli, Lindsay e Alice Ann, donne stupende, che sanno sacrificarsi perché credono nel genio dei loro mariti e sanno che il genio si porta dietro la dannazione, l'inettitudine a volte, e sempre, o quasi, una buona dose di castighi da far passare a loro, povere martiri.
Sentite cosa dice Alice Ann al giudice, quando vogliono arrestare Ralph/Raymond perché incassava gli assegni di disoccupazione anche dopo che aveva ripreso ad insegnare: "Signore, esisteranno sempre individui speciali che devono scrutare nel buio della propria anima per far sì che noi vediamo con chiarezza. Mio marito, il signor Crawford, è uno di questi individui dannati, eppure benedetti, che soffrono e godono allo stesso tempo di questo fardello ricevuto in dono. Sempre a causa di questo fardello il signor Crawford beve come una spugna e vive per metà del tempo in un mondo parallelo di finzione".

A differenza della finzione cinematografica in cui Grady Tripp, prima d'impiegarsi nella scrittura del suo tomo interminabile (più di 2600 cartelle), ha scritto un solo libro che lo ha reso famoso in tutta America, La figlia dell'incendiaria, nella realtà Chuck Kinder, prima di cimentarsi nell'impresa di narrare le vicissitudine sue e di Carver, grandissimi amici, ha scritto due libri di cui il primo, proprio come per il prof. Tripp, ebbe molto successo: Snakehunter ('73), un cosiddetto "romanzo di formazione" – alla Giovane Holden, per intenderci – non ancora pubblicato in Italia. E' datato 1978 il suo secondo romanzo, The Silver Ghost, e da allora si è dedicato interamente a Honeymooners. A Cautionary Tale (Lune di miele. Precauzioni per l'uso) di cui la versione pubblicata (383 pg.) è notevolmente inferiore in quanto a pagine all'originale, che ne conta più del doppio (merito, o demerito, dell'editing di Scott Turow). Ma mentre nel film di Hanson, e prima nel libro di Chabon, la finzione ha preso probabilmente il suo unico spunto da questa figura di scrittore perennemente occupato in un'unica, interminabile opera – con la frustrazione e l'infelicità che ne derivano – per poi risolversi in fiction pura, il libro di Kinder sembra trasudare realtà vissuta ad ogni rigo.

Naturalmente in letteratura la realtà viene trasfigurata in romanzesco, vi vengono apportati tagli e modifiche e invenzioni a volte sostanziali, ma nelle intenzioni di Kinder la forza della sua scrittura sembra essere contenuta tutta nell'onestà intellettuale ed emotiva.   
E per quanto Kinder si sforzi – cosa che ha fatto anche in Italia dove recentemente è venuto a presentare il libro -, di trascendere dalla realtà in virtù di una letteratura fine a se stessa (ha dichiarato, più o meno "Il lettore ideale del mio libro è quello che non sa che Ralph è Carver e Jim sono io"), l'operazione di lanciare il suo libro come un monumento a Carver per vendere qualche migliaio di copie in più e poi ritirare la mano – forse per una strana forma di pudore postumo -, gli si ritorce contro come un'arma a doppio taglio.
Di certo, quello che ci fa godere maggiormente nella lettura di questo libro, e che poi sembra essere l'assunto dell'intera opera, è che anche un grande artista come Carver, nella vita di tutti i giorni, era totalmente incapace di essere felice. Beh, vecchia storia, questa dei "grandi e dannati", solo che non ci stancheremo mai di sentircela raccontare.

Nella San Francisco degli anni settanta i due grandi amici Jim e Ralph riflettono e filosofeggiano sul senso della vita, mentre, nella baia, Don Siegel sta girando Fuga da Alcatraz con protagonista Clint Eastwood. Lui, Clint, come omaggio alla città aveva richiesto che gli enormi riflettori fatti costruire apposta per il film rimanessero accesi durante la notte. E sulla veranda Jim e Ralph guardano, in mezzo alla baia, l'isola di Alcatraz che brilla tutta come un "enorme transatlantico fantasma".
Nessuna precauzione per l'uso di questo libro, nemmeno mezza.

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