CATTIVE LETTURE – Un'estate con Jonathan Coe, tra ironia e gravità

Con “Donna per caso” si completa in Italia la pubblicazione delle opere dello scrittore inglese. Un breve percorso tra i suoi romanzi, per rivelare le connessioni tra Coe e il cinema, attraverso i temi più cari: il destino, l'amore, la musica, la politica.

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Con tanti autori che riempiono gli scaffali delle librerie, perché interessarsi proprio a Jonathan Coe? Ecco non uno, ma dieci motivi:

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1. Perché i suoi protagonisti vivono nel dubbio;
2. Perché dentro le righe dei suoi romanzi si può trovare il sapore agrodolce del ricordo, l'atmosfera di sospensione che sostiene un istante speciale, l'aura di mistero e di incertezza che circonda il pensiero del futuro;
3. Perché Coe è sottile, ironico, acuto;
4. Perché i suoi libri sono pieni di suspence, pur non essendo dei "gialli";
5. Perché dalle sue parole trasuda amore per la cultura popular, fatta soprattutto di canzoni e di film;
6. Perché Coe ama il cinema;
7. Perché nei romanzi di Coe la morte prima o poi fa capolino, e di solito è una morte violenta;
8. Perché il finale dei suoi libri non è mai hollywoodiano;
9. Perché Coe adopera, sulla carta stampata, codici narrativi condivisi con un certo tipo di cinema libero dagli schemi classici: destrutturazione, rifiuto delle convenzioni, ricchezza di ellissi temporali e spaziali;
10. Perché Coe aveva diciassette anni quando la Thatcher divenne la prima donna premier nella storia inglese, e ventitré quando gli Smiths pubblicavano il loro primo album (The Smiths, appunto) certificando così che quelli che sarebbero poi diventati i famigerati anni Ottanta erano ormai una triste realtà.


Con l'uscita di Donna per caso si riempie l'ultima casellina della bibliografia di Jonathan Coe rimasta vuota in Italia: era il suo primo romanzo, ed è l'ultimo ad uscire nelle nostre librerie. Coe aveva "sfondato" in tutto il mondo con What a carve up!, che da noi è stato intitolato La Famiglia Winshaw: un romanzo appassionante, con decine di personaggi le cui vicende intrecciate su piani diversi (temporali, relazionali, ecc.) costituiscono un reticolo sconcertante, nel quale si incontrano ironia, comicità, impegno civile, omicidio, tradimento, serenità, malattia…
Ma procediamo con ordine.

Donna per caso. La donna in questione è una ragazza di nome Maria, che seguiamo dal conseguimento del diploma alla convivenza con le compagne di università, al lavoro, al matrimonio, fino al sessantesimo compleanno del padre. Poco incline alla socievolezza, indifferente alle tentazioni della carriera o alle sicurezze del matrimonio, Maria è una ragazza qualunque che non interviene mai a determinare la sua vita; è una donna "accidentale", che segue l'onda dell'esistenza, e che Coe si diverte crudelmente a seguire grazie all'intervento di una voce "fuori campo" che commenta, spesso sarcasticamente, le vicende della ragazza, innestando una complicità voyeuristica col lettore. Nel primo romanzo pubblicato – in realtà aveva già completato un romanzo autobiografico, da lui stesso definito "pessimo", su uno studente di Cambridge, e aveva abbandonato una storia riguardante due ragazzi, compagni di scuola a Birmingham – Coe si esercita su quelli che sarebbero diventati alcuni dei suoi caratteri distintivi: ironia, a volte sarcasmo, malinconia, spesso amarezza.
L'amore non guasta. Diviso in quattro parti, il romanzo narra della vita di Robin, un giovane laureato a Cambridge che da anni sta compilando la sua tesi di dottorato; il tessuto del racconto si incrocia con quattro racconti scritti dallo stesso Robin, in un parallelismo in cui, per la prima volta esplicitamente, la morte appare tra le pagine dei romanzi di Coe. Come anche la politica, qui affrontata in maniera collaterale, ma le cui ripercussioni nell'evoluzione della vita sociale in Gran Bretagna avranno maggiore rilievo in alcuni dei romanzi successivi.
Questa notte mi ha aperto gli occhi. Coe ha lavorato come musicista professionista dopo aver insegnato Poesia Inglese a Warwick, l'Università in cui aveva conseguito il Master of Arts nel 1984 e il Philosophy Doctor nel 1986; e in precedenza – nel 1983 – aveva già fatto suo il Bachelor of Arts a Cambridge…
Ebbene, la passione per la musica esplode tutta in questo breve romanzo. Ambientato a Londra, il racconto è incentrato su William, che ha vent'anni, suona le tastiere in un gruppo sfigato, fa il commesso in un negozio di dischi, e assiste all'omicidio – meglio, al massacro – di un ragazzo appena conosciuto, il cantante di un'altra band: un delitto efferato, consumato da due strani personaggi incappucciati, di statura molto bassa – per non dire dei nani – a colpi di mazze di legno. E la chiave di tutto è la strana copertina di un disco… In una decina di capitoli – dai titoli come "Primo tema", "Assolo", "Cambio di tonalità", ed introdotti ognuno da un verso di una canzone degli Smiths – Coe esordisce con i fatti di sangue, con i misteri e le atmosfere da thriller che poi sarebbero tornate di frequente nei romanzi successivi, perfezionando così l'elenco delle peculiarità del suo stile. Il romanzo è stato ripreso in un film del 1999, inedito in Italia, dal titolo Five seconds to spare: un low-budget per la regia di Tom Connolly.

La famiglia Winshaw. Ed ecco finalmente il romanzo che ha dato la notorietà internazionale a quello che all'epoca – era il 1994 – era il poco più che trentenne scrittore di Birmingham. I commenti – e gli aggettivi – della critica e dei lettori si sprecano: brillante, potente, toccante, divertente, geniale, satirico, caustico… Pioggia di premi, e ingresso nell'empireo degli scrittori contemporanei, per l'autore di quella che si potrebbe definire una saga familiare; anche se le vicende della famiglia Winshaw – accolita di ambiziosi industriali, politici, finanzieri, editori, e delle loro mogli e mariti e figli e nipoti – si intersecano con quelle del loro biografo, il modesto scrittore Michael Owen, incaricato di scrivere un libro sulla storia di quella che poteva considerarsi una delle più importanti famiglie britanniche. La narrazione si svolge quasi completamente in contemporanea con i tempi dell'ascesa, del culmine e della caduta di Margaret Thatcher, le cui nefandezze in campo politico si accompagnano in parallelo con l'esposizione del marciume che i componenti della famiglia rivelano al proprio interno: e così, inserendo con forza l'elemento più propriamente politico, Coe dichiara esplicitamente da che parte sta, e completa l'inventario dei suoi "segni particolari" di scrittore. La destrutturazione del tempo, con continui flashback e flashforward; l'elevato numero di personaggi – nella prima pagina Coe inserisce un albero genealogico, di grande aiuto durante la lettura… -; l'intreccio delle vicende della famiglia con quelle di Michael e delle sue compagnie; le morti violente in circostanze misteriose… Tutto questo fa de La famiglia Winshaw un vero e proprio giallo, con indizi disseminati qua e là ed avvenimenti concatenati che si avviluppano in una spirale che conduce dritti alla soluzione finale – con colpo di scena -, e contemporaneamente ne fa un affresco rinascimentale, con primi, secondi e terzi piani, figure di contorno, personaggi simbolici, situazioni allegoriche.
Per inciso, What a carve up! è il titolo di un b-movie del 1962 a firma di Pat Jackson e con Donald Pleasence, (in Italia Il testamento che uccide o anche Sette allegri cadaveri), nel quale i parenti di un facoltoso zio defunto si riuniscono nella casa di famiglia, dove uno dopo l'altro muoiono in circostanze misteriose. Un po' horror un po' commedia. Coe non poteva scegliere titolo migliore…

La casa del sonno. Il più "cinefilo" dei romanzi di Coe, dove l'autore dà sfogo all'altra sua passione. "Nota dell'autore. I capitoli dispari di questo romanzo sono ambientati per la maggior parte negli anni 1983-84. I capitoli pari sono ambientati nelle ultime due settimane del giugno 1996". Tre anni dopo l'enorme successo de La famiglia Winshaw, Coe adotta questo esordio nell'incipit del nuovo romanzo. I tredici anni che distanziano i capitoli servono per montare alternativamente il passato ed il presente di un gruppo di personaggi che, in un modo o nell'altro, hanno a che fare con il sonno, i sogni, le visioni. La casa del sonno, infatti, è una strana clinica in cui ufficialmente si cura la narcolessia, ma che in realtà nasconde… Tra tutti i personaggi, emblematico è quello di Terry, che ama troppo il cinema da poter sopportare il mondo reale ad occhi aperti, tanto da dormire per oltre metà della giornata: <"Perché i film allegri non ti piacciono?" gli chiese Robert all'uscita del dipartimento di cinematografia… "perché sono privi di mistero, privi di arcano", disse Terry.>
E poi giochi perversi, sesso, amore…
La banda dei brocchi. Come nei film che propongono, tra i titoli di coda, immagini del sequel già in corso di riprese, Coe annuncia, alla fine di questo romanzo "di formazione", che le vicende dei giovani protagonisti del romanzo – Benjamin e i suoi tre amici – oltre a quelle dei loro figli e nipoti, continueranno nel seguito del libro, che si intitolerà The Closed Circle. E se La banda dei brocchi è ambientato negli anni Settanta, sarà la fine dei Novanta a fare da sfondo al nuovo romanzo. E così Coe avrà compilato una trilogia, assieme a La famiglia Winshaw, dedicata all'ultimo trentennio del secolo passato: un periodo di grandi trasformazioni, di cambiamenti epocali tanto repentini da lasciarsi dietro molte vittime, incespicate sul percorso che attraverso le high hopes avrebbe dovuto portare la Gran Bretagna ad avere di nuovo un ruolo fondamentale nella vita mondiale.


I film sono spesso luoghi di sogno, di astrazione, di disconnessione da realtà faticose da sopportare; per questo Coe inserisce riferimenti continui al cinema in tutta la sua opera: siano essi solo titoli di pellicole, oppure personaggi che imbastiscono la loro esistenza con un doppio filo che li lega al cinema – il Terry de La casa del sonno – o compilando due biografie dedicate a personaggi come Humphrey Bogart e James Stewart.
Quella di Jonathan Coe è a tutti gli effetti una cattiva lettura: e di cattiveria, Coe ne ha davvero tanta…


 


Cronologia


1987: Coe pubblica il suo primo romanzo: The Accidental Woman (uscito in Italia a febbraio 2003 per Feltrinelli, col titolo Donna per caso);
1989: esce il suo secondo romanzo: A Touch of Love (da noi L'amore non guasta, Feltrinelli, 2000);
1990: terza pubblicazione, The Dwarves of Death, in Italia Questa notte mi ha aperto gli occhi, Polillo, 1996;
1991: pubblica Take It and Like It, biografia di Humphrey Bogart, uscita da noi l'anno successivo per Gremese col titolo Humphrey Bogart. Suonala ancora Sam;
1994: il trionfo con What a Carve Up!, primo romanzo uscito in Italia grazie a Feltrinelli nell'aprile 1995 col titolo La Famiglia Winshaw;
1994: ancora una biografia con Leading Man, la vita di James Stewart pubblicata due anni dopo, ancora grazie a Gremese, col titolo James Stewart. Un uomo qualunque in situazioni eccezionali;
1997: pubblica il quinto romanzo col titolo The House of Sleep, in Italia La casa del sonno, Feltrinelli, 1998;
2001: sesta uscita nella fiction con The Rotters' Club, da Feltrinelli intitolato La banda dei brocchi e pubblicato nel 2002.

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