Cemento armato, di Marco Martani – Note di regia
“CEMENTO ARMATO” è la storia di una sfida.
Una sfida tra il Bene e il Male. Un classico. Una sfida tra i due protagonisti del film, moderni Davide e Golia, il sognatore Diego e il cinico “Primario”.
“CEMENTO ARMATO” è un film di genere. Un gangster movie, un western metropolitano. Ma anche un film profondamente romantico. Marco Martani (qui all’esordio alla regia, ma già sceneggiatore dei due Notte Prima degli Esami e di tutti i maggiori successi natalizi di Neri Parenti) ha raccolto questa sfida. Ha deciso per una volta di allontanarsi dal terreno sperimentato della commedia, ha chiamato intorno a sé amici e collaboratori di sempre (tra cui naturalmente Fausto Brizzi, stavolta coadiuvato dall’esordiente Luca Poldelmengo) ed è pronto a farvi vivere questa avventura senza respiro. GALLERIA FOTOGRAFICA

“CEMENTO ARMATO” è la storia di una sfida.
Una sfida tra il Bene e il Male. Un classico.
Una sfida tra i due protagonisti del film, moderni Davide e Golia, il sognatore Diego e il cinico “Primario”.
Una sfida tra i due interpreti Nicolas Vaporidis e Giorgio Faletti che tornano antagonisti sul set dopo il successo di “Notte Prima degli Esami” nel quale davano vita a duetti di irresistibile comicità.
Ma è soprattutto una sfida ai preconcetti.
Chi l’ha detto che in Italia non si può fare del cinema di genere di qualità?
Ecco, “CEMENTO ARMATO” è un film di genere. Un gangster movie, un western metropolitano. Ma anche un film profondamente romantico. La storia d’amore tra Asia e Diego resterà nell’anima degli spettatori.
Marco Martani (qui all’esordio alla regia, ma già sceneggiatore dei due Notte Prima degli Esami e di tutti i maggiori successi natalizi di Neri Parenti) ha raccolto questa sfida. Ha deciso per una volta di allontanarsi dal terreno sperimentato della commedia, ha chiamato intorno a sé amici e collaboratori di sempre (tra cui naturalmente Fausto Brizzi, stavolta coadiuvato dall’esordiente Luca Poldelmengo) ed è pronto a farvi vivere questa avventura senza respiro.
Il giorno che cambierà le vite dei protagonisti sarà infatti pieno di vendette, inganni e sentimenti. Sempre con l’ombra incombente di un destino malevolo che porta il giovane Diego a incrociare la strada con un mondo più grande di lui, quello della malavita.
“CEMENTO ARMATO” è una corsa contro il tempo, uno di quei film che finiscono un soffio dopo essere iniziati.
NOTE DI REGIA
FAUSTO BRIZZI: Ciao. Senti. Gianluca Pignatelli mi ha chiesto di ricordarti di scrivere alcune note di regia su Cemento Armato.
MARCO MARTANI: Ah già. è vero. Ma che ci scrivo? E in che forma?
FB: Non lo so. Magari anticipa qualche domanda dei giornalisti.
MM: Me ne fai qualcuna adesso? Al telefono. Tanto per farmi venire qualche risposta. che ne so? Qualche idea.
FB: Vabbè. Allora, secondo me la prima domanda che ti porranno è d'obbligo: perchè un film drammatico invece di una commedia generazionale come va tanto di moda?
MM: Dici? Non ci avevo pensato. Che ne so?
FB: Qualcosa dovrai dire!
MM: Mmm. risponderei perchè originariamente con te abbiamo siglato un patto, ricordi? Scriviamo insieme. Tu giri le commedie, io tutto il resto! Comunque a parte questo, che naturalmente è un accordo che può essere tradito in ogni momento, direi che avevo bisogno di mettermi alla prova, volevo sperimentare un linguaggio cinematografico a me più consono, ed essendo un fan di noir, di western, di horror volevo dirigere un film che avrei voluto vedere al cinema come spettatore. Quante volte mi è capitato di vedere un film straniero e dire: "bello, ma questo si sarebbe potuto girare tranquillamente anche in Italia". Bè. l'ho fatto! E poi scusa. mi pare che prima di "Notte prima degli esami", in Italia non
andava tanto di moda la commedia generazionale. O sbaglio?
FB: E se ti chiedono "come ha deciso l'assegnazione dei tre ruoli principali (Vaporidis, Faletti, Crescentini)"?
MM: Direi che NICOLAS VAPORIDIS è uno dei migliori attori della sua generazione. Il più completo, capace di spaziare dalla commedia al film drammatico con grande naturalezza. Un protagonista nato e uno dei pochissimi attori capace di avere un seguito di spettatori e spettatrici giovani che lo segue come una rock star. Ma non è solo estetica. Il ruolo di Diego in scrittura era molto complesso, un personaggio fragile e forte al tempo stesso, con un dolore sempre presente per la delusione della fuga del padre; quella di Nicolas è stata una performance esemplare fatta di sfumature.
CAROLINA CRESCENTINI è l'attrice giovane più intensa e talentuosa degli ultimi cinquant'anni quindi ai provini non c'è stata storia. Si è mangiata tutte le altre.
E GIORGIO FALETTI possiede quella innata dote di illuminare l'inquadratura con la sua presenza. Gli basta un solo sguardo, anche senza fare o dire nulla. Una dote rara che si è dimostrata preziosa per donare al Primario di "Cemento Armato" un'autorevolezza e uno spessore capace di spazzare via il rischio del clichè che il ruolo poteva portarsi appresso.
FB: C'è un film di riferimento per "Cemento armato"?
MM: No.
FB: Un po' troppo sintetico, non credi?
MM: Dici? Bè aspetta. Fammi pensare; potrei dire “Rusty il selvaggio” di Coppola, un po' del primo Scorsese. “
FB: Ok, può bastare.
MM: Poi sicuramente il Carpenter degli anni d'oro, “Blood Simple” dei Coen…
FB: Ho capito. Basta. Adesso sono troppi. E se ti chiedono quale è stata la difficoltà maggiore nel girare questo film?
MM: Direi: il trovare uno stile visuale personale, cosa che si fa raramente in Italia secondo me, e contemporaneamente fare in modo che lo spettatore non se ne accorga e sia immerso nella storia, inchiodato alla poltrona ed emotivamente coinvolto fino all'ultima inquadratura.
FB: Bella questa risposta.
MM: Eh sì. (ride) Tu non mi vedi ma questa l'ho letta. L'avevo prevista e me l'ero scritta!
FB: Progetti futuri dopo "Cemento Armato"?
MM: Sì. Parecchi. Ma ora penso a questo film… poi vedremo cosa fare dopo.
FB: Il tuo film italiano preferito?
MM: “Il buono, il brutto e il cattivo”.
FB: Straniero preferito?
MM: Ahemm. adesso mi viene solo “Il buono, il brutto e il cattivo”!
FB: Vabbè. Magari ti viene in mente quando te lo domandano in conferenza stampa. Ciao.
MM: Ah. Forse potrei dire qualche film di Billy Wilder. Quello funziona sempre. Che dici?… Pronto? Pronto?