Cemento armato, gli interventi dei lettori di Sentieriselvaggi 8

L'intervento "provocazione" del direttore di Sentieri selvaggi, e la nostra recensione totalmente in controtendenza con l'intero panorama critico italiano, sta suscitando diverse reazioni. Da qui cominicamo a dare spazio agli interventi, di lettori, amici, collaboratori e di chi vorrà dire la sua sul film di Marco Martani. Scrivete a redazione@sentieriselvaggi.info

TUTTI GLI INTERVENTI SUL FILM

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Vi invio la mia critica del film Visto all'Apollo di Milano con
presente un Faletti abbastanda deluso dalle poche persone presenti in
sala. Forza andate a vederlo perchè ne vale la pena

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Tutta colpa di quel fottutissimo specchietto, ecco come una bravata da
niente possa scaturire un vortice di violenza estrema e senza senso. Da
una parte abbiamo Diego un ragazzo di borgata, uno che pensa di essere
più furbo di tutti e non uno senza palle come suo padre, uno che non
aspetta in colonna come tutti ma pur di passare è capace di spaccare
gli specchietti delle auto ferme; dall'altra parte abbiamo Il primario
un boss di ghiaccio come i suoi occhi, uno che crede che Roma non sia
Colosseo e giapponesi ma solo Cemento armato quello delle palazzine
costruite da lui in tutta la città e che delimitano il suo territorio,
uno che non può permettere ad un ragazzino di mancargli di rispetto
perchè quello è lo specchietto della sua macchina e la bravata è
successa nella SUA CITTA'. Questo è l'incipt di Cemento Armato opera
prima di Marco Martani, un film che definisco subito un film di
sceneggiatura. Una storia che parte piano che spande i pezzi del puzzle
nel mezzo e che risolve tutto nell'intenso e inaspettato finale, una
sceneggiatura che paradossalmente regala ai personaggi di contorno uno
spazio importante e ben definito come il poliziotto corrotto
interpretato da Dario Cassini, il poliziotto buono Fabio Camilli e un
cattivissimo Pietro Ragusa da premio. La regia di Martani, nonostante
sia un esordiente, è solida e fa vedere subito dove vuole andare a
parare da vedere la scena dell stupro della Crescentini e l'esplosione
di violenza nella scena della visita di Pietro Ragusa a casa della
madre di Diego per credere. Per quanto riguarda i due protagonisti
diciamo subito che qualche difettuccio si vede: faletti è un pò
monocorde nella sua interpretazione e Vaporidis è un pò troppo
Pariolino per essere uno della Garbatella, ma sono difetti perdonabili
visto l'intensità del film. Voto 7,5

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