Cercando Itaca, di Sergio Basso

Una fiaba onirica che attiualizza il mito di Ulisse in cui s’incrociano numerosi temi e che segue un doppio registro di racconto. Non tutto è perfetto ma ha il suo fascino.

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OPEN DAY FILMMAKING & POSTPRODUZIONE: 23 maggio

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BORSE DI STUDIO per LAUREATI DAMS e Università similari

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SPECIALIZZAZIONI: la Biennale Professionale della Scuola Sentieri selvaggi

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Riattualizzare il mito di Ulisse tra le sponde di un Mediterraneo che, smettendo di essere inclusivo, da anni ormai è diventato il mare di rotte migratorie che si interrompono, di quei nuovi Ulisse che non viaggiano per conquistare, ma paradossalmente, per essere conquistati. Riattualizzare il mito di Ulisse vuol dire anche ritracciare i confini di una bellezza che sta per essere definitivamente divorata da una modernità nemica ed è necessario quindi riappropriarsi del proprio passato per riconquistare il gusto di una tradizione sfuggente e frammentata nella diaspora di una fuga necessaria da luoghi dai quali sembra non potersi intravedere il futuro. È questo il male antico e moderno della Calabria e più generalmente di un meridione nel quale è sempre difficile riconoscersi a pieno.
Cercando Itaca si pone l’obiettivo di riflettere su questi temi e lo fa attraverso una fiaba onirica nella quale una giovane donna, dal simbolico nome di Arianna che vive e studia in una città del nord Europa, torna in Calabria per la morte della nonna e per recuperare un’eredità che consiste in un unico bene: una capra dal nome Julia. Si addormenta sulla spiaggia con Julia accanto e in sogno incontra Ulisse che salva dall’annegamento e con lui si avventura in un viaggio di (ri)scoperta dei miti tra i segni e i colori di una nuova Odissea. In parallelo il racconto in controcanto, di una modernità segnata da un passato che va reinterpretato alla luce dei nostri tempi, è affidata ad esperti e studiosi che riflettono sulla storia e sul presente.
Non tutto è perfetto in un film in cui sono numerosi i temi che si incrociano e nel quale il doppio registro di racconto, diviso tra il viaggio di Arianna e di un filo che non si spezza nel labirinto di luoghi che raccontano il tempo e il tempo del presente, raccontato letterariamente o scientificamente dagli studiosi chiamati a raccolta, non semplifica la struttura, finendo per impoverire e frammentare il racconto e per non dare spazio ad una reinterpretazione in chiave scientifica di quei miti che ancora oggi determinano il rapporto con i luoghi, benché in un’epoca di alta tecnologia. Cercando Itaca si fa tentativo, dunque, di attualizzare e dare voce ad un passato che serpeggia silenzioso tra i luoghi in cui il film è girato, che diventano sfondo dentro il quale Arianna si smarrisce. Il nuovo Ulisse – che torna sugli schermi, con il suo carico ingombrante di forza evocativa, dopo il film di Uberto Pasolini – diventa infine una guida dentro una grotta in cui il mito trova un nuovo saggio veggente Teagene, che racconta di essere il vero creatore di Ulisse, una specie di ghostwriter di Omero, colui che tiene i fili del destino di Arianna e Ulisse e delle loro nuove vite segnate dal mito che, come dice uno tra i narratori fuori campo, ci permette di reinterpretare la realtà e di trovare il meraviglioso nel mondo.

Regia: Sergio Basso
Interpreti: Eugenio Mastrandrea, Giulia Petrungaro, Giorgio Colangeli, Daphne Scoccia, Francesca Della Ragione
Distribuzione: Pega Productiom
Durata: 94’
Origine: Italia, 2024

La valutazione del film di Sentieri Selvaggi
3
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Il voto dei lettori
4 (4 voti)

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