Che cos’è il rage baiting e perché è importante?

Il braccio teso di Musk, gli spaghetti spezzati, le dichiarazioni di Kanye e la pizza con l’ananas. Il rage bait, l’esca per la rabbia, è ormai uno dei meccanismi centrali dei social network


MASTERCLASS di REGIA con MIMMO CALOPRESTI, dal 25 marzo online

-----------------------------------------------------------------
Corso trimestrale REGIA CINEMATOGRAFICA, dal 18 marzo

-----------------------------------------------------------------

Corso Trimestrale di Montaggio in presenza, da 19 marzo


I saluti nazisti sono diventati trasporto passionale, ma è solo rage bait. Un’incontenibile felicità inebria Elon Musk in occasione della cerimonia di insediamento del nuovo presidente degli Stati Uniti Donald Trump. Era da un pò che non si vedeva un braccio così teso.

Sul palco della Capital One Arena di Washington, che ha ospitato i festeggiamenti repubblicani, il fondatore di SpaceX, Neuralink, OpenAI e Tesla, si è lanciato in un discorso in cui ha ringraziato gli elettori sostenendo che le elezioni vinte da Trump siano state un bivio per la civiltà umana. Prima di congedarsi Musk ha esibito un gesto tutt’altro che equivoco. Il suo braccio destro prima colpisce il petto e poi si alza con la mano tesa. Quanto accaduto ha avuto una tale reazione che ha oscurato tutto il resto tra cui il discorso inaugurale di Trump.

Musk agisce come un troll, vuole provocare. Sapeva benissimo che avrebbe generato divisività che è l’elemento fondamentale per permettere all’algoritmo di crescere” commenta Saviano a Metropolis. La riflessione dello scrittore espone la teoria del “rage bait”, letteralmente esca per la rabbia, ovvero la tendenza di generare indignazione e rabbia per ottenere il coinvolgimento dei lettori.

L’espressione viene dal declino e dalla declinazione di “click bait”, usata per indicare gli articoli che si basano sul sensazionalismo per ottenere maggiori interazioni. Questa pratica è uno dei principali metodi di comunicazione: si ricercano quanti più commenti di odio sui post per sfruttarne le interazioni generate. C’è chi, come Winta Zesu, youtuber e content creator, ha guadagnato oltre 150.000 dollari interpretando lo stereotipo della ragazza bella ma superficiale. Nei suoi contenuti Zesu si è ritratta come una modella newyorkese il cui principale problema è quello di essere “troppo bella”, ottenendo milioni di interazioni da utenti decisi a manifestare la loro indignazione tramite un commento.

 

Il meccanismo è semplice ed è ormai il metodo di comunicazione principe nei media e nella cultura pop. I creator cercano contenuti volutamente polarizzanti per i loro profili così da promuovere forti reazioni emotive e aumentare l’engagement. I temi su cui si basa il rage bait sono le provocazioni culturali e sociali. In questo caso gli italiani sono spesso presi di mira. Notoriamente irritabili per la cultura culinaria, non riescono a trattenersi da chi sui social prepara piatti tradizionali utilizzando ingredienti o metodi palesemente inappropriati.

Se poi si ascrive il trend del rage baiting alla società attuale, in cui si è tutti costantemente guardati da una platea e allo stesso tempo in cerca di essa, è facile capirne la diffusione talmente estesa da aver interessato anche artisti e politici.

Elon Musk sembra abbia deciso di prendere personalmente la scena e lo ha fatto con una provocazione, sicuramente esagerata, che ha lo scopo di sottolineare la sua potenza e ridefinire la sua centralità nelle dinamiche di comunicazione. Il suo gesto è frutto di un’analisi della rabbia che avrebbe scaturito e quindi della reazione ad esso ancor prima di un credo politico. Il saluto romano di Musk è infatti stato riportato dal suo collaboratore italiano Andrea Stroppa sul profilo X aggiungendo “L’impero romano è tornato partendo dal saluto romano” per poi essere cancellato.

In un post pubblicato subito dopo da Stroppa sosteneva invece che il gesto esprimesse l’affetto dell’imprenditore al netto del suo autismo, dichiarato pubblicamente pochi anni fa. Questa è la versione di Musk stesso che si appella anche alla sua ultima frase pronunciata al microfono “Voglio darti il mio cuore“, espressa al pubblico della Capital One Arena. La chiusa dimostrerebbe, a sua detta, quanto il gesto sia semplicemente un battersi il cuore e lanciarlo ai fan. Tutto ciò però non ha fatto altro che sottolineare la progettazione meticolosa dell’accaduto creando ulteriori polemiche e portando ulteriore visibilità all’imprenditore.

Tra i precedenti politici non può non essere citato Kanye West che, nel suo periodo di militanza repubblicana, aveva dichiarato “Vedo cose positive in Hitler” per poi ritrattare aggiungendo le proprie scuse. Il rapper è uno degli antesignani del rage baiting così come lo si intende adesso. Negli anni si è sempre distinto per le sue provocazioni e le sue uscite fuori luogo. Torna però il discorso economico: grazie al clamore suscitato dai suoi comportamenti Ye ha creato una propria indipendenza dalle majors e dai brand (molti dei quali hanno per primi preso le distanze dal personaggio) riuscendo comunque a pubblicare i suoi album (tra cui Vultures 1) e trarne guadagno.

Le dichiarazioni del rapper sembrano in qualche modo più ingenue e meno convinte rispetto al gesto di Musk, decisamente più particolareggiato. Infatti, la sua vicinanza a forze politiche estremiste è recentemente in espansione. Vari sono stati i casi di contatto tra Musk e realtà di estrema destra. L’ultima risale a poche settimane fa quando il magnate ha ospitato la leader di AfD, partito di estrema destra tedesco, sul proprio account X. In quell’occasione, incalzata da Musk, la deputata del partito ha dichiarato che Hitler sarebbe ai suoi occhi un “comunista che si considerava socialista”, affermando che il dittatore aveva idee molto diverse da quelle del suo partito.

Tornando al gesto, quella di Musk è, oltre ad una celebrazione di pessimo gusto, un’affermazione di strapotere e rivendicazione della libertà d’espressione, che di recente, è diventata una delle battaglie della destra.

“La fine di tutto questo sarà violenta, la sua caduta sarà pari a quella di coloro a cui storicamente si richiama con questo gesto”, sentenzia Saviano in un post Instagram, quasi a presagire l’azione repentina degli studenti del collettivo Cambiare rotta che hanno esposto un fantoccio di Musk a testa in giù nel luogo in cui ci fu il corpo di Mussolini. Il collettivo ha postato la foto sui social scrivendo “C’è sempre posto a Piazzale Loreto Elon“.

L’esca della rabbia ha raccolto i suoi frutti. Il rage baiting funziona e questa ne è l’ennesima prova. Forse, come per gli spaghetti spezzati o la pizza con l’ananas, bisognerebbe solo ignorare il fatto. O forse no.


Sentieriselvaggi21st n.19: cartacea o digitale


    ISCRIVITI ALLA NEWSLETTER DI SENTIERI SELVAGGI

    Le news, le recensioni, i corsi di cinema, la riviste, i libri, gli eventi e tutte le nostre iniziative


    ----------------------------
    Scrivere per il Cinema e la TV, corso trimestrale dal 17 marzo

    ----------------------------