Christophe Ruggia condannato per le molestie ad Adèle Haenel

Il regista è stato giudicato colpevole di violenza sessuale perpetrata nei confronti dell’attrice quando lei aveva meno di 14 anni durante la lavorazione e la promozione del film Les Diables

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Si è conclusa dopo quasi 6 anni la vicenda giudiziaria legata alle accuse di violenza sessuale formulate dall’attrice Adèle Haenel nei confronti del regista Christophe Ruggia. Il tribunale di Parigi ha infatti condannato l’uomo a due anni di reclusione (con pena sospesa), oltre al pagamento di 35 mila euro e al rimborso delle spese sostenute dall’interprete nell’ambito di cure psicoterapeutiche.

Il caso era scoppiato nel 2019, quando Haenel aveva raccontato di essere stata vittima di molestie durante la lavorazione e, in seguito, durante la promozione del film Les Diables (2002), diretto proprio da Ruggia. Quest’ultimo, allora quasi quarantenne, aveva abusato dell’attrice, che all’epoca dei fatti aveva meno di 14 anni. Il tutto aveva poi assunto una grande rilevanza anche sul piano simbolico, poiché proprio questa denuncia aveva dato inizio al movimento #MeToo francese, del quale Adèle Haenel è stata in seguito il volto principale. Haenel è divenuta nota al pubblico internazionale grazie al ruolo da protagonista nel film di Céline Sciamma Ritratto della giovane in fiamme del 2019. La regista francese ha sostenuto l’attrice contro Ruggia durante tutto il processo, presenziando in aula durante la sentenza.

L’attrice si è ritirata dal cinema nel 2022, quando durante un’intervista aveva affermato di non voler lavorare in “un’industria caratterizzata da un’ineguaglianza strutturale basata sul sessismo, sul patriarcato e sul razzismo”. Nel 2023 aveva poi fatto discutere per un’intervista in cui aveva definito “predatori sessuali” Gérard Depardieu, Dominique Boutonnat e Roman Polanski (che Adèle Haenel aveva già attaccato abbandonando la sala e accusandolo a gran voce in seguito all’attribuzione del César al regista per L’ufficiale e la spia).

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