Esce in questi giorni in Inghilterra e USA Chronicle, esordio sul grande schermo di Josh Trank, che viene dalla costola girata per il web della serie The Kill Point (2007), ma soprattutto ambizioso script di Max Landis, figlio di John che ha firmato ottimi copioni per i Masters of Horror (Deer Woman, diretto da papà) e per Fear Itself (Something with bite, con un lupo mannaro quasi "di famiglia"…). Del film, che abbiamo visto e di cui parleremo con dovizia a maggio, quando approderà in Italia, da alcuni considerato un "home movie degli X-men" o una sorta di "Akira a Seattle", ci basti dire per ora che, tra gli handycam movies d'ultima generazione come Cloverfield, Rec, Paranormal Activity, Apollo 18, è quelo che sembra aver capito meglio degli altri il passaggio dei nostri sguardi dalle inquadrature inconsapevoli ad una regia inconsapevole, che era la grande intuizione del capolavoro Diary of the dead di George A. Romero. Con un finale in crescendo da tragedia classica che ci ha riportato alla mente la stupenda sezione conclusiva di Hancock di Peter Berg…