"Ci vuole un gran fisico", di Sophie Chiarello

ci vuole un gran fisico

Partendo da un'idea dell'attrice Angela Finocchiaro, il film dell'esordiente Sophie Chiarello cerca di addentrarsi nel territorio sconosciuto della vita post-cinquanta con uno spirito allegro, che tanto ricorda molte commedie rosa americane, prime su tutte quelle di Nancy Meyers. Il riferimento alla regista americana, pur essendo pertinente, non deve però dare false speranze. Tra questa pellicola e un film come Tutto può succedere c'è una distanza siderale.

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Ci vuole un gran fisico parla di qualcosa che, almeno in Italia, non siamo abituati molto ad affrontare: la crisi di mezza età femminile. Partendo dunque da un'idea (e dall'impegno instancabile) dell'attrice Angela Finocchiaro, qui per una volta, unica protagonista assoluta, il film dell'esordiente Sophie Chiarello cerca di addentrarsi nel territorio sconosciuto della vita post-cinquanta con uno spirito allegro, che tanto ricorda molte commedie rosa americane, prime su tutte quelle di Nancy Meyers. Il riferimento alla regista americana, pur essendo pertinente, non deve però dare false speranze. Tra questa pellicola e un film come Tutto può succedere c'è una distanza siderale, come quella tra un beduino perso nel deserto e la stella polare. Sophie Chiarello, infatti, nel dirigere il suo primo lungometraggio non solo dimostra mancanza di esperienza ("colpa" assolutamente sorvolabile) ma paga soprattutto la propria cultura e formazione personale. Se da un lato essere stata collaboratrice di tutte le deboli opere recenti di Aldo, Giovanni e Giacomo, la costringe quasi ha concepire questa pellicola in un determinato modo (come una commedia mix tra i luoghi comuni di Zelig e l'inoffensiva Milano radical chic), dall'altra gli espliciti continui riferimenti al cinema "classico" americano, da Full Metal Jacket a Frankenstein Junior, passando per il Batman di Tim Burton, appesantiscono il già non travolgente materiale originale.

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Detto ciò, però, non si può negare che al di là del suo oggettivo livello qualitativo Ci vuole un gran fisico ha il merito, fondamentale, di permettere ad una delle attrici più sottovalutate del nostro cinema di mettere in scena il one-woman-show che merita. Angela Finocchiaro per il pubblico è sempre stata la spalla comica da mettere a fianco al capocomico di turno o la stramba mamma/zia/moglie di messa sullo sfondo per fare colore. Eppure stiamo parlando di una grande attrice che ha incantato portando a teatro diverse opere di Stefano Benni e cui si devono alcune interpretazioni drammatiche di grandissimo livello, come la mamma passionale del pontino Mio fratello è figlio unico e la vedova nell'importante Il muro di gomma. Alla luce di questo, troviamo comprensibile che abbia voluto farsi questo regalo, con un'opera che si è ritagliata addosso. E allora chi siamo noi per rovinarle la festa e sottolineare i difetti con la matita rossa?

 

Regia: Sophie Chiarello
Interpreti: Angela Finocchiaro. Giovanni Storti, Raul Cremona, Laura Marinoni, Elio, Antonella Lo Coco, Rosalina Neri, Jurij Ferrini, Franco Barbero, Silvana Fallisi, Paolo Hendel
Origine: Italia 2013
Distribuzione: Medusa Film
Durata: 90'

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    2 commenti

    • Grazie per la recensione, Sig. Marchetti! Comunque.. "…la costringe quasi A concepire" (con la "h" davanti diventa il verbo avere). "Dimessa" è una sola parola (e non ha nulla a che vedere con la messa!). Buona giornata.

    • A me il film è piaciuto molto: Angela si è confermata una bravissima attrice