"Ci vuole un gran fisico" – Incontro con la regista Sophie Chiarello e Angela Finocchiaro

sophie chiarello

Arriva in sala la commedia rosa Ci vuole un fisico bestiale. Diretto dall'esordiente Sophie Chiarello, il film è nato da un'idea di Angela Finocchiaro, anche protagonista assoluta della storia. La pellicola esce in una notevole tiratura di 300 copie il prossimo 8 marzo, in occasione della festa della donna.

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Arriva in sala la commedia rosa Ci vuole un fisico bestiale. Diretto dall'esordiente Sophie Chiarello, il film è nato da un'idea di Angela Finocchiaro (La bestia nel cuore, La banda dei Babbi Natale, Non ti muovere, Mio fratello è figlio unico, I mostri oggi, Amore, Bugie e Calcetto, Un giorno perfetto), anche protagonista assoluta della storia. La pellicola uscirà in una notevole tiratura di 300 copie il prossimo 8 marzo, in occasione della festa della donna.

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Come è il suo rapporto con il film? 

Angela Finocchiaro: Voglio essere sincera, io non ancora capito il film, lo devo digerire bene. A parte gli scherzi la storia è nata dalla voglia di esplorare un territorio inedito, quello dei cinquanta anni. Avevo molte cose da raccontare. Quando si arriva a questa fatidica età, si ha uno shock che genera i luoghi comuni a cui noi tutti siamo abituati. non si ha il coraggio di aprire quelllo che ci sia, di invecchiare non si ha voglia, diversamente giovani. Io sto vivendo, volevo parlarne.
 
 
 
Invece lei come si approcciata a questa generazionale?
 
Sophie Chiarello: Non è poi una generazione cosi lontana dalla mia. Io, comunque, questi cinquanta anni li ho voluti guardare con uno sguardo leggero e vitale, come se fossero una nuova giovinezza.
 
 
 
Ci può parlare della figura dell' angelo della menopausa?
 
Angela Finocchiaro: L'angelo della meno pausa è un'idea che viene da Frank Capra. Io me l'ero immaginato un po’ meglio di Giovann Storti che invece è un angelo un pò sfigato. Io credo che alla fine l'angelo rappresenti quello che noi donne dobbiamo sempre fare: non chiuderci nella solitudine e chiedere l'aiuto agli altri. Noi cinquantenni di oggi siamo diverse dalle nostre madri. Oggi ci sono molte donne meravigliose, cresciute nell'autodeterminazione, ma non esiste un modello di culturale da seguire, dobbiamo inventarlo continuamente.
 
 
 
Vi rendete conto che avete fatto un film davvero importante sulle donne?
 
Angela Finocchiaro: Io avevo quintali di materiale da usare. Mi sono anche limitata parecchio. Di fatto oggi la vecchiaia è un tabù e noi abbiamo provato ad affrontarlo. Qualcuna ha detto che il film sembra una festa tra amiche. E' un complimento bellissimo.
 
 
 
Che differenza c'è con la vecchiaia maschile?
 
Angela Finocchiaro: Di fatto gli uomini invecchiando o crescendo assumono autorità mentre noi diventiamo delle semplici babbione. Questo è il problema culturale di base. Nelle trasmissioni televisive quante opinioniste vedete sopra i 50 anni? Le autorevoli sessantenni che danno le loro opinione sono pochissime. Siamo una cultura pro-maschi. Io sono fiera della mia carriera ma devo ammettere che ho sempre interpretato la mamma di ,la zia di, l’amica di, la moglie di e via dicendo.
 
 
 
Questa è un'opera prima. Come è stata realizzarla?
 
Sophie Chiarello: Io vengo da una gavetta abbastanza lunga fatta di documentari e cortometraggi. Questo è stato un esordio tardivo e quindi in linea con il tema della pellicola. Devo ringraziare soprattutto i produttori per l’opportunità ce mi hanno dato. Ci sono state un pò di difficoltà ma ero talmente felice che con l'entusiasmo ho risolto sempre tutti i problemi.
 
 
 
Ma, sinceramente, lei come si immaginava a cinquanta anni?
 
Angela Finocchiaro: Io quando avevo venti anni, anche spingendo la mia immaginazione al massimo, non andavo oltre i quaranta anni. E pure in quel caso mi immaginavo decrepita. Sono contenta di aver superato di aver superato di più di dieci anni quel limite fisico che mi ero prefigurata.
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