Cillian Murphy: il ghiaccio blu
Per Nolan il miglior attore della sua generazione. L’attore irlandese è uno degli interpreti più enigmatici e affascinanti contemporanei, con una vita nella norma tra famiglia, musica e birra al pub

Cillian Murphy è una sagoma che attraverso un vetro appannato parla con alcuni commercianti di carbone nella prima scena di Piccole cose come queste, in uscita domani, giovedì 28 novembre 2024, nella sale italiane.
“Sembra un fantasma, quasi un personaggio esterno che anche in questo caso racconta, anzi fa vedere la vicenda attraverso i suoi occhi”. La distanza, quasi il distacco è un elemento fondamentale dell’attore irlandese che lavora per sottrazione forse per compensare la profondità dello sguardo. Un primissimo piano sugli occhi di Murphy segue infatti la scena appena descritta. Blu ghiaccio, questo è il colore che più si avvicina a quello degli occhi dell’attore. Il ghiaccio blu si trova all’interno di grandi ghiacciai, nascosto in profondità ma con fondamentale valore di sostegno. Lo straordinario colore è dato da una “purificazione”: liberando l’aria all’interno dei ghiacciai si modifica la struttura dei cristalli che assorbendo i colori dello spettro della luce solare restituiscono il blu.
Torna quindi la distanza. Murphy sembra un passo indietro rispetto ai personaggi da lui interpretati, come a lasciare parlare il personaggio stesso. In realtà, come per il ghiaccio blu, si tratta di una purificazione pronta ad accogliere gli altri “colori” del film. “Il mio modo personale di lavorare è di fare un sacco di ricerche e preparazione e poi abbandonare tutto quando si tratta di recitare effettivamente sulla scena con altri attori perché allora diventa una questione di istinto” dichiara l’attore in un’intervista per Deadline.
L’eloquenza degli sguardi, le inclinazioni e le contrazioni del corpo sono tratti caratteristici dell’attore irlandese. Così ha caratterizzato anche il personaggio di J. Robert Oppenheimer, interpretazione che gli è valsa l’Oscar come miglior attore protagonista. L’intensità degli occhi spalancati, che poi calano come in un’allucinazione, la sigaretta (o la pipa) inclinata verso il basso e le aspirate lente e distanti, al contrario di quelle frenetiche e con la sigaretta che punta al cielo di Thomas Shelby, sono alcuni dettagli della performance di Murphy in Oppenheimer.
Christhoper Nolan era certo che Cillian fosse l’attore perfetto per l’introspezione del fisico statunitense. Per proporgli il ruolo del fisico a capo del progetto Manhattan, Nolan ha preso un volo da Los Angeles a Dublino e, riservata una camera d’albergo, ha convocato Murphy, lasciandolo poi solo in camera con il copione del film. Sì, perché Cillian Murphy non abita a Los Angeles.
L’attore ha sempre preferito evitare il mondo patinato di Hollywood. Vive a Monkstown, un quartiere sulla costa di Dublino con la moglie, l’artista Yvonne McGuinness, e i due figli adolescenti. Quando non è impegnato su un set, l’attore si gode la famiglia e la sua Dublino. È appassionato di musica e di tanto in tanto va al pub del quartiere a bere una birra. “Ho un paio di amici che sono attori, ma la maggior parte di loro non lo sono”, dichiara Murphy in un’intervista per GQ.
In passato ha vissuto a Londra ma nel 2015, ha deciso di spostarsi definitivamente a Dublino, evidenziando come la distanza sia un elemento importante anche nel privato. “Ero motivato solo dal desiderio di tornare a casa in Irlanda e crescere i nostri figli come irlandesi e stare vicino alle nostre famiglie”.
In precedenza Murphy aveva vissuto a Cork, nel sud-ovest dell’Irlanda, dove ha frequentato il Presentation Brothers College, una scuola cattolica maschile dove è emersa in lui una forte passione per la musica, al punto da formare una band con il fratello Páidi: i The Sons of Mr. Green Genes. Sempre in quegli anni si avvicina al teatro. Inizialmente Cillian si diverte in spettacoli scolastici e musicali ma in breve la passione esplode: lascia il corso di legge all’University College di Cork per dedicarsi alla recitazione. Entra quindi nella Corcadorca Theatre Company con cui si esibisce in Disco Pigs, uno spettacolo con tournée europea e canadese. Cillian inizia poi a calcare i primi set cinematografici. Si tratta di piccoli ruoli in film indipendenti che nel 2002 lo portano al primo successo con 28 giorni dopo di Danny Boyle, un thriller post-apocalittico in cui Murphy è il protagonista.
Nel 2003 recita al fianco di grandi attori: Colin Firth e Scarlett Johansson per La ragazza con l’orecchino di perla di Peter Webber e Jude Law, Nicole Kidman e Philip Seymour Hoffman in Ritorno a Cold Mountain di Anthony Minghella. Anche Hollywood lo nota e Nolan lo provina per Batman Begins (2005). “Ha recitato per la prima volta nei panni di Bruce Wayne e la troupe si è fermata a guardare in un modo mai visto prima, e da allora mai più rivisto. C’era un’elettricità che si sprigionava da quell’uomo, un’energia incredibile. Così ho chiamato alcuni dirigenti e sono rimasti colpiti da lui, al punto da permettermi di affidargli il ruolo dello Spaventapasseri. All’epoca i cattivi di Batman erano stati interpretati solo da grandi star, quali Jack Nicholson e Arnold Schwarzenegger. È una prova del suo puro talento” racconta Nolan.
Da quel momento nasce il sodalizio con il regista britannico con cui collabora in Inception (2010) e Dunkirk (2017), oltre che a tutta la trilogia del cavaliere oscuro. È sempre Nolan che in occasione del lancio di Oppenheimer racconta “Alcuni anni fa mi sono lasciato scappare quello che probabilmente non va mai detto. In un momento di sincerità da ubriaco, gli ho detto che è il miglior attore della sua generazione. Ora lo dimostrerà al resto del mondo, in modo che tutti possano rendersene conto”.
Tra Inception e Dunkirk, Cillian partecipa a un progetto televisivo britannico creato da Steven Knight dove interpreta forse il suo ruolo più celebre. Si tratta di Peaky Blinders e del suo protagonista Thomas Shelby, un gangster carismatico e tormentato a capo di una banda criminale di Birmingham di fine ventesimo secolo. Lostesso Murphy ammette, nonostante il successo mondiale di Oppenheimer, di essere fermato per strada principalmente dai fan del criminale di Birmingham.
L’attore ha amato il ruolo interpretato ma si è detto più volte disgustato dal taglio di capelli del suo personaggio, taglio che però è diventato popolarissimo in seguito.
Anche lo stile dell’attore irlandese è comune e lontano dai trend e dalle mode. Murphy preferisce una vita semplice, senza capi di moda, social, flash e fama. “Non mi piace essere fotografato dalla gente. Lo trovo offensivo”. La vita di Cillian Murphy sembra dunque paradossale rispetto al suo lavoro ma il carattere enigmatico lo ha reso ancora più ammirato e bramato dall’industria oltreoceano. La sua forza è quella di rimanere sé stesso: riservato, discreto e affascinante. Proprio come il ghiaccio blu.