CINE50 – 10 anni di cinema italiano

Da stasera fino al 22 maggio a Roma a Palazzo delle Esposizioni

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Dopo Cine70 e Cine60, alla Sala Cinema di Palazzo delle Esposizioni di Roma prosegue il viaggio nelle decadi gloriose del cinema italiano con i capolavori degli anni ’50. A partire da venerdì 8 aprile tornano infatti sullo schermo oltre 40 film che hanno fatto la storia del nostro cinema, una serie di titoli d’eccezione attraverso i quali rivivere una stagione irripetibile per la cultura e la società italiana.

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Promossa da Azienda Speciale Palaexpo e dal Centro Sperimentale di Cinematografia – Cineteca Nazionale, CINE50 affianca i film della maturità dei maestri del Neorealismo come Rossellini, De Sica e Visconti, che in quegli anni già tentavano strade espressive diverse (basti pensare a Viaggio in Italia, Miracolo a Milano, Senso) agli esordi di registi di genio destinati a rivoluzionare il linguaggio cinematografico mondiale, primi fra tutti Fellini (Lo sceicco bianco, La Strada, I vitelloni, Le notti di Cabiria) e Antonioni (Cronaca di un amore, Le amiche, Il grido). Ma gli anni ’50 hanno segnato anche la nascita della commedia all’italiana, con titoli entrati di diritto nell’immaginario collettivo, da Pane, amore e fantasia a I soliti ignoti, in cui il talento di autori come Monicelli, Steno e Comencini incontrava quello di interpreti (Totò e Sordi su tutti) presto divenuti emblemi dell’identità nazionale.

CINE50 sarà anche l’occasione per riscoprire pellicole meno conosciute come Lo svitato di Carlo Lizzani, protagonista un giovanissimo Dario Fo, o La sfida, primo film di Rosi che già aveva il coraggio di denunciare il potere della camorra a Napoli. L’inaugurazione di venerdì 8 aprile spetta invece a Luci del varietà, primo film firmato da Fellini a quattro mani con Lattuada, omaggio ironico e dolente a quel sottobosco dello spettacolo che accompagnerà tutta la carriera del regista. La rassegna, che proseguirà fino al 22 maggio, è a ingresso libero fino a esaurimento posti, con proiezioni rigorosamente in pellicola 35mm. Proprio in occasione di CINE50, la Sala Cinema di Palazzo delle Esposizioni dà anche il via a una nuova fascia di programmazione, quella domenicale delle 18.00, che si aggiunge allo spettacolo consueto delle 21.00: è proprio in quella fascia che saranno mostrate le migliori commedie della rassegna, da vedere e rivedere (e riderne) insieme in sala.

PROGRAMMA COMPLETO E SCHEDE DEI FILM

8 aprile, ore 21.00
LUCI DEL VARIETÀ
di Alberto Lattuada e Federico Fellini. Italia, 1950, 107’
Fellini esordisce alla regia con Lattuada, firmando anche il soggetto di quest’opera sorprendente. Con ironia crudele fissa già il perimetro dei suoi sogni: sul palcoscenico del varietà, tra guitti e soubrette, sorride a un’umanità deformata, prima che ceda alla modernità.

9 aprile, ore 21.00
CRONACA DI UN AMORE
di Michelangelo Antonioni. Italia, 1950, 102’
Il decennio si apre con lo sconvolgimento di Antonioni dello schema narrativo tradizionale: in un intrigo amoroso claustrofobico, supera il dramma e punta lo sguardo all’interno dei personaggi. Il cinema mondiale non sarebbe più stato lo stesso.

10 aprile, ore 18.00
47 MORTO CHE PARLA
di Carlo Ludovico Bragaglia. Italia, 1950, 87’
Un barone così avaro da lesinare perfino i saluti per strada, è beffato dai compaesani che gli fan credere di essere morto. Capolavoro di umorismo nero (sceneggiato da Age & Scarpelli, Metz e Marchesi) con un Totò esplosivo, libero di improvvisare davanti alla macchina da presa.

10 aprile, ore 21.00
DOMENICA D’AGOSTO
di Luciano Emmer. Italia, 1950, 88’
Dalla folla che si riversa ogni domenica sulle spiagge di Ostia, Emmer estrae un campione di personaggi indimenticabili. Pietra miliare del nostro cinema, che traduce la lezione del Neorealismo nei toni della commedia sentimentale e di costume.

12 aprile, ore 21.00
NON C’È PACE TRA GLI ULIVI
di Giuseppe De Santis. Italia, 1950, 102’
Il ritorno di un pastore dal fronte scatena scontri, vendette e violenze. Il grande regista guarda alla lezione formalista sovietica e filma il suo capolavoro, superando programmaticamente il naturalismo attraverso brutali contrasti e sottolineature teatrali.

13 aprile, ore 21.00
IL CAMMINO DELLA SPERANZA
di Pietro Germi. Italia, 1950, 101’
Disperata odissea verso la Francia di un gruppo di minatori siciliani. Germi percorre la Penisola da poco approdata alla democrazia e ne denuncia le tragiche divisioni umane ed economiche. Scritto dal regista con Fellini e Pinelli, il film si aggiudicò l’Orso d’argento a Berlino.

14 aprile, ore 21.00
PERSIANE CHIUSE
di Luigi Comencini. Italia, 1951, 95’
Una ragazza affronta lo squallido ambiente della prostituzione per salvare la sorella. Tra melodramma e inchiesta sociale, è il primo film italiano a perlustrare coraggiosamente i bassifondi della sessualità clandestina, scontrandosi con la censura.

15 aprile, ore 21.00
MIRACOLO A MILANO
di Vittorio De Sica. Italia, 1951, 100’
C’era una volta il miracolo dell’immaginazione… Quando il linguaggio del reale sembra perdere forza, De Sica e Zavattini scelgono la fiaba per denunciare la condizione di poveri ed emarginati. Capolavoro unico di poesia e ironia che vinse il Festival di Cannes.

16 aprile, ore 21.00
BELLISSIMA
di Luchino Visconti. Italia, 1951, 115’
Il sogno del cinema porta una madre dalla disillusione alla consapevolezza. Visconti s’impadronisce del talento gigantesco della Magnani e attraverso i suoi occhi fissa il popolo italiano, denunciando potentemente le trappole effimere della nostra epoca.

17 aprile, ore 18.00
GUARDIE E LADRI
di Steno e Mario Monicelli. Italia, 1951, 105’
“Una generazione straordinaria e generosa di amici”, così Monicelli ricordava quegli anni di lavoro con Steno. I padri geniali della nostra commedia raggiungono il vertice del loro lungo sodalizio registico, nutrendo di trovate e battute irresistibili la coppia esplosiva Fabrizi-Totò.

17 aprile, ore 21.00
ACHTUNG! BANDITI!
di Carlo Lizzani. Italia, 1951, 104’
Uno dei film più potenti dedicati alla lotta partigiana. Al suo debutto, Lizzani dimostra il suo talento nel tradurre il racconto in ritmo e azione, restituendo pienamente la tensione delle fasi finali del conflitto, tra le organizzazioni clandestine in città e nelle fabbriche.

20 aprile, ore 21.00
LA PROVINCIALE
di Mario Soldati. Italia, 1952, 110’
Soldati ricava da un racconto di Moravia uno dei suoi film più belli e malinconici, mescolando melò e noir. Aspra e ruvida radiografia dell’amore nel gretto ambiente provinciale, contro cui si scontra l’indifesa e conturbante sensualità della Lollobrigida.

21 aprile, ore 21.00
IL CAPPOTTO
di Alberto Lattuada. Italia, 1952, 107’
Film di svolta del dopoguerra: superando il clima neorealista, traduce Gogol con vena satirica e fantastica, rivelando l’aspetto più personale del talento di Lattuada. La parabola del cappotto di un povero diavolo (un indimenticabile Rascel) è un saggio sulla difficoltà dell’essere.

22 aprile, ore 21.00
PROCESSO ALLA CITTÀ
di Luigi Zampa. Italia, 1952, 108’
Napoli 1905, un camorrista e la moglie vengono ritrovati uccisi in luoghi distanti, le indagini conducono ai vertici della città. Le istanze civili del Neorealismo sorreggono uno tra i migliori film di Zampa, che ricostruisce un’inchiesta memorabile sui legami malavita-potere.

23 aprile, ore 21.00
EUROPA ‘51
di Roberto Rossellini. Italia, 1952, 118’
Itinerario drammatico di una donna dell’alta borghesia che consacra la vita ai sofferenti. Il maestro del cinema italiano racconta l’enigma del dolore umano, sorretto da una straordinaria e commovente Ingrid Bergman, che mette in gioco tutte le sue emozioni più intime.

24 aprile, ore 18.00
LO SCEICCO BIANCO
di Federico Fellini. Italia, 1952, 87’
La prima regia interamente di Fellini è oggi un classico: i due sposini provinciali spersi nella pineta sono intrappolati in quel sogno beffardo che il regista inseguirà per tutta la sua carriera. Sordi sceicco bianco sull’altalena è un’icona memorabile.

24 aprile, ore 21.00
DUE SOLDI DI SPERANZA
di Renato Castellani. Italia, 1952, 100’
Capolavoro al confine estremo della stagione neorealista, stemperata dal richiamo all’innocenza, vinse il Festival di Cannes. Secondo Pietro Germi: “il più bel film fatto in Italia. È profondamente ingiusto che i critici si siano dimenticati di Castellani”. Un maestro da riscoprire.

26 aprile, ore 21.00
L’AMORE IN CITTÀ
di M. Antonioni, F. Fellini, A. Lattuada, C. Lizzani, F. Maselli, D. Risi, C. Zavattini. Italia, 1953, 114’
Punto estremo della poetica neorealistica di Zavattini, che pensa a un “periodico filmato” e chiama a raccolta i registi del periodo per portare l’attualità sullo schermo. Tra balere, agenzie matrimoniali, struscio per strada e aspiranti suicidi, scopriamo “la vita in diretta” con gli occhi di sette gèni.

27 aprile, ore 21.00
VIALE DELLA SPERANZA
di Dino Risi. Italia, 1953, 84’
Il viale del titolo è la via Tuscolana, percorsa giornalmente da una folla che sogna di sfondare a Cinecittà, come le tre giovani protagoniste. Un tuffo in un mondo lontano, che il maestro della nostra commedia ci regala raccontando le disillusioni dell’Italia in trasformazione.

28 aprile, ore 21.00
VIAGGIO IN ITALIA
di Roberto Rossellini. Italia, Francia, 1953, 82’
A contatto con il paesaggio e la vitalità primitiva del Sud italiano affiora il ‘non detto’ di una coppia inglese in crisi. Capolavoro di svolta del cinema moderno, come intuì la critica francese fin dall’uscita: “con l’apparizione di Viaggio in Italia tutti i film sono improvvisamente invecchiati di dieci anni”.

29 aprile, ore 21.00
I VITELLONI
di Federico Fellini. Italia, 1953, 107’
Nella sonnolenta provincia romagnola, trascina l’esistenza una gioventù amante dell’ozio e dei divertimenti: un tipo umano che entrò da allora nel nostro vocabolario. L’immaginario ironico del regista e la frustrazione di un’intera generazione si rispecchiano magistralmente.

30 aprile, ore 21.00
PANE, AMORE E FANTASIA
di Luigi Comencini. Italia, 1953, 95’
Una delle commedie più celebri e fortunate della nostra storia, la cui freschezza è ancora intatta, grazie alla simpatia del maresciallo seduttore di De Sica e alla sensualità naturale della Bersagliera-Lollo, lanciata nell’empireo delle star a livello mondiale.

4 maggio, ore 21.00
PECCATO CHE SIA UNA CANAGLIA
di Alessandro Blasetti. Italia, 1954, 96’
La commedia nostrana è una perla di grazia e ritmo sfrenato, se a guidarla è la mano sapiente di Blasetti e a sostenerla la simpatia seduttiva dei personaggi: la ladruncola Loren, al suo primo lungometraggio da protagonista, e il bel “tassinaro” Mastroianni.

5 maggio, ore 21.00
UN AMERICANO A ROMA
di Steno. Italia, 1954, 94’
Commedia mitica che consacra Sordi nel culto del pubblico italiano – allora come oggi – grazie alla sua irrefrenabile inventiva comica. Il suo giovanotto fanatico dell’America è memorabile e fustiga la generazione postbellica imbevuta di cinema e fumetti d’oltreoceano.

6 maggio, ore 21.00
SENSO
di Luchino Visconti. Italia, 1954, 122’
Capolavoro di straordinaria intensità e bellezza visiva, unici nella storia del cinema. Sullo sfondo del Risorgimento italiano, Visconti ricostruisce un melodramma di sensualità, perdizione e morte, esprimendo la sua visione critica della storia.

7 maggio, ore 21.00
LA STRADA
di Federico Fellini. Italia, 1954, 108’
La misera parabola di due artisti girovaghi, l’ingenua Gelsomina e il rude Zampanò, che conquista l’Oscar per il miglior film straniero e fa inchinare il mondo alla magica poesia di Fellini. Tappa fondamentale nella sua carriera e nella storia del cinema.

8 maggio, ore 18.00
LO SCAPOLO
di Antonio Pietrangeli. Italia, Spagna, 1955, 92’
“Anna, Ava, Beatrice…”: per lo scapolone Sordi il catalogo di donne emancipate degli anni ‘50 è una fuga dal cappio coniugale. Il grande regista costruisce sul gigante della nostra comicità un film “divertentissimissimo” (annuncia il trailer) e una parabola amara sull’infantilismo e la solitudine maschile.

8 maggio, ore 21.00
LE AMICHE
di Michelangelo Antonioni. Italia, 1955, 104’
Magistrale e impietosa indagine della psicologia e dello spaesamento individuale in un ozioso ambiente borghese. Un capolavoro corale, istantanea di gruppo per donne sole, smascherate nella ripetizione di rapporti insinceri e vuoti.

10 maggio, ore 21.00
GLI SBANDATI
di Francesco Maselli. Italia, 1955, 79’
Il giovanissimo Maselli debutta alla regia affrontando, con maturità sorprendente, un argomento scomodo, ancora un tabù a dieci anni dalla fine del conflitto: il comportamento della borghesia nei confronti della Resistenza e del Fascismo.

11 maggio, ore 21.00
LO SVITATO
di Carlo Lizzani. Italia, 1956, 98’
Il regista più eclettico del nostro cinema incontra l’umorismo surreale del giovane Dario Fo, che collabora anche alla sceneggiatura. Il grande attore presta il suo estro pungente e la sua maschera svagata ad una farsa di ambiente giornalistico.

12 maggio, ore 21.00
POVERI MA BELLI
di Dino Risi. Italia, 1956, 102’
Tra fusti trasteverini e bellezze procaci, nasce la pietra miliare della nostra commedia sentimental-popolare. Capolavoro di grazia e ottimismo solare, ottenne un successo colossale, ancora oggi insuperato: uscita dalla miseria postbellica, l’Italia riconquistava una scanzonata fiducia in se stessa.

13 maggio, ore 21.00
IL GRIDO
di Michelangelo Antonioni. Italia, 1957, 115’
L’anatomia del disagio contemporaneo, che distingue Antonioni tra i maestri del cinema mondiale, raggiunge qui uno dei vertici della sua opera. Abbandonati i salotti borghesi, l’ambiente proletario si rivela minato dallo stesso vuoto desolato e impotente.

14 maggio, ore 21.00
LE NOTTI BIANCHE
di Luchino Visconti. Italia, Francia, 1957, 102’
Per il racconto di Dostoevskij, Visconti reinventa una città sull’acqua, fatta di nebbia e neve, un labirinto da sogno dove si perdono i sentimenti di due giovani. Teatro e cinema in equilibrio perfetto, come la bellezza del bravissimo Mastroianni.

15 maggio, ore 18.00
PADRI E FIGLI
di Mario Monicelli. Italia, Francia, 1957, 104’
Avete mai pensato a cosa vede l’infermiera del vostro medico? Monicelli segue con felice umorismo la simpatica Marisa Merlini alla scoperta di quattro famiglie e i loro problemi: il cinema italiano ha trovato lo sguardo lucido e sorridente del suo più grande osservatore.

15 maggio, ore 21.00
LE NOTTI DI CABIRIA
di Federico Fellini. Italia, 1957, 111’
Un’ingenua prostituta, cercando di emanciparsi, subisce la crudeltà altrui e scopre il senso della condizione umana. Commovente e ironico, cinico e poetico, trasformò la Masina (premiata a Cannes) in un’icona e vinse l’Oscar per il miglior film straniero.

18 maggio, ore 21.00
L’UOMO DI PAGLIA
di Pietro Germi. Italia, 1958, 105’
Germi libera un intreccio tipico di tanti drammi – la passione tra un uomo sposato e una giovane – da ogni cedimento sentimentale e mette a nudo i dissidi alla base dei comportamenti umani, svuotando la sacralità dell’unità familiare in ambiente popolare.

19 maggio, ore 21.00
LA SFIDA
di Francesco Rosi. Italia, Spagna, 1958, 87’
L’esordio di Rosi è sorprendente e conquista il Premio Speciale della Giuria a Venezia. Il maestro del cinema civile inizia la sua lunga carriera di denuncia indagando il potere camorristico napoletano, con un ritmo avvincente da film d’azione hollywoodiano.

20 maggio, ore 21.00
I SOLITI IGNOTI
di Mario Monicelli. Italia, 1958, 100’
Capolavoro leggendario della nostra commedia: regista, sceneggiatori, attori insuperabili, tutti insieme trasformano la risata in esperienza seria. Innumerevoli le sequenze proverbiali – Gassman balbuziente, la lezione si scasso di Totò, il buco nel muro… che ci stendono ad ogni visione.

21 maggio, ore 21.00
LA NOTTE BRAVA
di Mauro Bolognini. Italia, Francia, 1959, 95’
Scintillone e Ruggeretto trascinano un’esistenza balorda nei sobborghi di Roma, tra furti, prostitute e violenza. I ragazzi di vita di Pasolini (co-sceneggiatore) fanno la prima irruzione sullo schermo e gridano in faccia al pubblico il lato sommerso della società.

22 maggio, ore 18.00
ARRANGIATEVI
di Mauro Bolognini. Italia, 1959, 105’
Tra le più divertenti e importanti commedie del periodo, con Totò e Peppino scatenati protagonisti, alle prese con la crisi degli alloggi nel dopoguerra. Guai ed equivoci, conditi da invenzioni irresistibili, di una famiglia perbene traslocata in un ex casa di tolleranza.

22 maggio, ore 21.00
ESTATE VIOLENTA
di Valerio Zurlini. Italia, Francia, 1959, 113’
Sul finire del decennio il grande cinema ritorna all’estate del ‘43. Zurlini esplora la violenta tensione di quei mesi attraverso una travolgente passione, realizzando uno dei  migliori film d’amore del nostro cinema, che riassume la lezione di Rossellini, Antonioni e Visconti.

Informazioni
Palazzo delle Esposizioni – Sala Cinema
scalinata di via Milano 9 a, Roma
www.palazzoesposizioni.it
Ingresso libero fino a esaurimento posti
I posti verranno assegnati a partire da un’ora prima dell’inizio di ogni proiezione. Possibilità di prenotare riservata ai soli possessori della membership card. L’ingresso non sarà consentito a evento iniziato.

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