Cinema Trevi: programma di ottobre

Tutto il programma del mese di ottobre, al Cineclub romano.

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CORSO COMUNICAZIONE DIGITALE PER IL CINEMA DALL'11 APRILE

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         CENTRO SPERIMENTALE


         DI CINEMATOGRAFIA


        ottobre '05

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#SENTIERISELVAGGI21ST N.17: Cover Story THE BEAR

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        CINEMA TREVI – CINETECA NAZIONALE


        Roma, vicolo del Puttarello, 25 tel. 06 6781206


        per informazioni: 06 72294301 • s a l a t r e v i@s n c . i t


        www.csc-cinematografia.it


        I N G R E S S O :


        Adulti € 4,00


        Ridotti € 3,00 Studenti € 3,00


 


         Omaggio a Piero Vivarelli


         da sabato 1 a martedì 4 ottobre


 


         Mickey Mouse, prima stella di cartone


         da mercoledì 5 a giovedì 6 ottobre


 


         Festival Cinemambiente: Immagini dall'Africa


         da venerdì 7 a domenica 9 ottobre


 


         I non protagonisti


         da martedì 11 a domenica 16 ottobre


 


         Che paradiso è? Una settimana con il cinema polacco


         da giovedì 20 a giovedì 27 ottobre


 


         Ugo per tutti. Tutti per Ugo


         da venerdì 28 a giovedì 3 novembre


        


        


        


         Gli indefinibili – Un certo tipo di cinema italiano (1)


Omaggio a Piero Vivarelli


sabato 1 ottobre


Amori, avventure ed eroine nella storia del '900


ore 19.00


Oggi a Berlino (1962)


Regia: Piero Vivarelli; soggetto e sceneggiatura: Piero Vivarelli, Giuseppe Isani; interpreti: Helmut Griem, Nana Osten, Erina Torelli, Vittorio Pugliese, Enrico De Boccard, Vittorio Donati; produzione: Cineriz, Compagnia Cinematografica Cervi; durata: 91'


All'indomani della costruzione del muro Hans, che vive a Berlino Est, cerca in tutti modi di ricongiungersi con la sua ragazza che abita invece a Berlino Ovest. Quasi un instant movie sul muro di Berlino, costruito nel '61, il film adotta il linguaggio della  nouvelle vague utilizzando un bianco e nero con sfumature preponderanti verso il grigio che adombra l'idea di come una tragedia storica finisca con lo schiacciare la quotidianità del singolo. Da notare inoltre la storia d'amore 'simil-truffautiana' dei due giovani.


 


ore 21.00


La rumbera (1998)


Regia: Piero Vivarelli; soggetto e sceneggiatura: Patrizia Rosso, Piero Vivarelli; interpreti: Barbara Livi, Peppe Zarbo, Franco Trevisi, Gabriella Giorcelli, Michelle Mercier, Franco Interlenghi; produzione: Zeal; durata: 105'


Vita romanzata di Rachel, la mitica ballerina cubana che riuscì a portare la Rumba dalla miseria delle strade dei quartieri neri ai fasti del palcoscenico del teatro Alhambra. Ma il film è anche la storia di Cuba dagli inizi del secolo fino al cosiddetto "triunfo de la revolucion". Cast eterogeneo e curioso dalla mitica Michèlle Mercier (l'interprete della leggendaria eroina Angelica) a Franco Interlenghi.


 


domenica 2 ottobre


L'esotico all'italiana


ore 19.00


Codice d'amore orientale (1974)


Regia: Piero Vivarelli; soggetto: Alfredo Bini; sceneggiatura: Ottavio Alessi, Piero Vivarelli; interpreti: Minerva Vali, Jose De Vega, Sayan Chantarviboom, Phung Sudannapat, Fu Jok En; produzione: Gerico Sound, Comacico (Parigi); durata: 90'


Un giovane e una giovane decidono di fuggire dalle rispettive famiglie. I genitori, infatti, contro il loro volere, hanno deciso che devono sposarsi. I due verranno accolti da un Sacerdote che gestisce una comunità formata da coppie. Ispirato al Kamasutra e a tutta la sua filosofia, Codice d'amore orientale è un ottimo esempio di film erotico dai tratti sperimentali che si esplicitano  nella folle sintassi narrativa, nei dialoghi mistico-altisonanti, nei curiosi inserti animati e nei titoli di testa creati col pongo.


 


ore 21.00


Il dio serpente (1970)


Regia: Piero Vivarelli; soggetto: Piero Vivarelli; sceneggiatura: Piero Vivarelli, Ottavio Alessi; interpreti: Nadia Cassini, Beryl Cunningham, Evaristo Marquez, Sergio Tramonti, Galezzo Bentivoglio, Juan Sabreda; produzione: Finarco, Films Venezelanos (Caracas); durata: 94'


Paola, accompagnata dal marito Bernard, va in vacanza in una località imprecisata dei Caraibi. A fare da guida alla giovane è Stella, studiosa ed esperta del folklore locale. Ben presto Paola comprende di essere la prescelta di Djamballà, il dio serpente. Uno dei film del genere erotico-esotico che ebbe più successo (750 milioni d'incasso!) negli anni Settanta e un conseguente stuolo d'imitazioni.  Il tema musicale di Augusto Martelli (Djamballà) sarà copiatissimo da tante colonne sonore del filone.


 


martedì 4


Fumetti, eros & thanatos


ore 19.00


Mister X (1966)


Regia: Donald Murray [Piero Vivarelli]; soggetto: Adriano Bolzoni, Augusto Caminito; sceneggiatura: Edoardo Maria Brochero; interpreti: Norman Clark [Pier Paolo Capponi], Gaia Germani, Armando Calvo, Anna Zinnemann, Umi [Umberto] Raho, Renato Baldini; produzione: Terra Film, Copercines (Madrid); durata: 90'


Tratto da un celebre fumetto nero celebre degli anni '60, Mister X è un temibile ladro che, come Diabolik, per compiere i suoi furti veste una calzamaglia nera. Vedendosi attribuire un delitto non commesso, Mister X indaga per proprio conto e scopre che il colpevole dell'omicidio è un terribile trafficante di droga di nome Lamarro. Prima incursione di Vivarelli nel mondo del fumetto (la seconda sarà Satanik, che nel 1968 incassò ben 156.000.000 lire, circa 1.275.000 euro di oggi!).


 


ore 21.00


Provocazione (1988)


Regia: Piero Vivarelli: soggetto e sceneggiatura: Patrizia Rosso, Piero Vivarelli; interpreti: Monica Pozzi, Marino Masè, Petra Scharbach, Hula, Alessandro Vivarelli, Piero Vivarelli; produzione: Cometa film '87; durata: 89'


Rimasta vedova, Samantha Rinaldi si trasferisce su un'isola con le due figliastre. Lì convoca un professore suo ex amante, affinché dia lezioni private alle ragazze. Mentre la donna e l'insegnante riallacciano l'antica relazione, le figliastre cominciano a coltivare contro la matrigna un odio profondo che culminerà in un tragico epilogo. Esordio della pornostar Moana Pozzi, affiancata da Petra Scharbach e Hula della "Diva Futura" di Riccardo Schicchi, in un film non hard.  Anzi un melò che unisce eros e thanatos con la tipica estetica a effetto flou tanto in voga nella seconda metà degli anni '80.


 


mercoledì 5


MICKEY MOUSE, PRIMA STELLA DI CARTONE

I maligni sostengono che Topolino sia nato dalla penna di Ub Iwerks, i più che a regalargli la vita sia stato invece Walt Disney durante un viaggio in treno tra New York e Los Angeles. Querelle incapace di intaccare la figura di Topolino, che è stato e resta l'eroe dei nostri sogni di adulti-bambini. Per amore di filologia però, l'omaggio presenta anche alcuni titoli della produzione prima e dopo l'uscita di scena di Iwerks, utili per inquadrare nella giusta prospettiva il dibattito critico. E poi accanto ai corti con protagonista Mickey Mouse, altri precedenti la nascita del topo più famoso al mondo tratti dalle serie di "Alice", delle "Silly Symphonies" e di "Oswald the Lucky Rabbit", nonché alcuni esempi del "Ranocchio" realizzato da Iwerks lontano dagli studi Disney.  Ma mentre la discussione prosegue, Mickey Mouse va avanti per la sua strada: irriverente, sognatore, ironico, intelligente, candido eppure in grado di svelare i meccanismi sbagliati che regolano la vita quotidiana. Sarà stato anche in virtù della sua forza rivelatrice che in Italia nei lontani anni Trenta le gesta del topo Mickey furono censurate, ma non senza che si trovasse una scappatoia per aggirare le proibizioni. Goffredo Alessandrini riuscì infatti a inventare un escamotage per inserire alcuni cartoni animati all'interno di una cornice girata per l'occasione, una storia nella storia che vede due attori incarnare Topolino e Minnie. E' La notte insonne di Topolino, vero gioiello di originalità e straordinario esempio di metacinema.


La rassegna è realizzata in collaborazione con la Cineteca del Friuli.


 


ore 19.00


Presentazione del volume "Walt Disney. Prima stella a sinistra" di Mariuccia Ciotta, edito da Bompiani.


Intervengono Gino Frezza, Marcello Garofalo, enrico ghezzi


 


durante l'incontro saranno mostrati i seguenti cartoon:


Mickey's Follies (Follie di Topolino, 1929) di Ub Iwerks e Wilfred Jackson, 7'


Il ranocchio ballerino (1931) di Ub Iwerks, 7'


Hell's Bells (Silly Symphonies, 1929) di Walt Disney, 6'


Alice the Piper (Alice Comedies, 1924) di Walt Disney, 9'


Bright Lights (Oswald the Lucky Rabbit, 1928) di Walt Disney, 7'
Homeless Homer (Oswald the Lucky Rabbit, 1928) di Friz Freleng e Rudolph Ising, 6'


a seguire


La notte insonne di Topolino (1939)


Regia: Goffredo Alessandrini; produzione: Anonima Pittaluga; durata: 47'


La notte in bianco di un Topolino in carne e ossa che, tra incubi e brevi momenti di abbandono, sogna le proprie avventure sotto forma di  cartoni animati Disney. Le avventure inserite sono: Il pic nic di Topolino, Topolino e il gorilla, Topolino pompiere; una quarta, The Cactus Kid, che pure era presente all'interno del film, è andata perduta nella versione ritrovata. 


 


giovedì 6


ore 18.00


La notte insonne di Topolino (replica)


 


ore 19.00


Il ranocchio ballerino (1931) di Ub Iwerks, 7'


Serenata di ranocchio (1932) di Ub Iwerks, 8'


The Haunted House (Topolino e gli spettri, 1929) Ub Iwerks e Walt Disney, 7'


The Plow Boy (Topolino e l'aratro, 1929) Ub Iwerks e Walt Disney, 7'


Mickey's Follies (Follie di Topolino, 1929) di Ub Iwerks e Wilfred Jackson, 7'


When the Cat's Away (Via il gatto Topolino balla, 1929) Ub Iwerks e Walt Disney, 7'


The Jazz Fool (Topolino pianista, 1929) Ub Iwerks e Walt Disney, 4'


Fire Figthers (Topolino pompiere, 1930) di Burt Gillett, 7'


The pic nic (Pic nic di Topolino, 1930) di Burt Gillett, 8'


Just Mickey (Topolino violinista, 1930) di Walt Disney, 8'


Gorilla Mistery (Topolino e il gorilla, 1930) di Burt Gillett, 6'


The Chain Gang (Fuga di Topolino, 1930) di Burt Gillett, 8'


The Shinding (Topolino ballerino, 1930) di Burt Gillett, 8'


 


ore 21.00


Birthday Party (Topolino e il suo compleanno, 1931) di Burt Gillett, 8'


The Moose Hunt (Topolino a caccia, 1931) di Burt Gillett, 8'


Mickey Steps Out (Topolino in visita, 1931), di Burt Gillett, 8'


The Delivery Boy (Il sabato inglese di Topolino, 1931) di Burt Gillett, 8'


Hell's Bells (Silly Symphonies, 1929) di Walt Disney, 6'
The Ugly Duckling (Silly Symphonies, 1931) di Wilfred Jackson, 6'
Bright Lights (Oswald the Lucky Rabbit, 1928) di Walt Disney, 7'
Mechanical Cow (Oswald the Lucky Rabbit, 1927) di Walt Disney, 8'
Alice the Piper (Alice Comedies, 1924) di Walt Disney, 9'
Homeless Homer (Oswald the Lucky Rabbit, 1928) di Friz Freleng e Rudolph Ising, 6'

venerdì 7


FESTIVAL CINEMAMBIENTE: IMMAGINI DALL'AFRICA

Il Festival Cinemambiente di Torino, che si svolge quest'anno in contemporanea con il terzo incontro mondiale sull'Educazione Ambientale (WEEC – World Environmental Education Congress), ha deciso di focalizzare la propria attenzione sull'Africa, con una sezione dedicata alla produzione cinematografica di questo grande continente, e insieme sulla riflessione sull'ambiente che ci viene offerta da immagini in genere poco visibili. Sebbene non si possa identificare un filone di "cinema ambientalista" in senso stretto, è infatti innegabile una diffusa tendenza "ecologista" nel cinema dell'Africa subsahariana, rintracciabile nella capacità di inserire sempre l'essere umano nell'ambiente che lo circonda come anche nel linguaggio utilizzato, frutto di uno sguardo fluido e non intrusivo sul mondo. L'appendice romana del Festival Cinemambiente "Immagini dall'Africa" rappresenta un'occasione in più per dare visibilità a opere poco presenti nel circuito mediatico e cinematografico internazionale, per farle circolare e renderle patrimonio culturale da salvaguardare e valorizzare. Un'occasione tanto più favorevole, in quanto la città di Roma si è rivelata negli ultimi anni particolarmente sensibile a queste tematiche, come hanno dimostrato la manifestazione "Italia Africa" e il festival di cinema africano "Panafricana-Le mille Afriche del cinema a Roma". L'evento è realizzato da Festival Cinemambiente, Centro Sperimentale di Cinematografia – Cineteca Nazionale e Associazione Culturale Yeelen.


 


ore 17.00


Po di sangui (L'albero delle anime, 1996)


Regia: Flora Gomes; soggetto e sceneggiatura: Flora Gomes, Anita Fernández; fotografia: Vincenzo Marano; montaggio: Christiane Lack; interpreti: Ramiro Naka, Edna Evora, Adama Kouyaté, Bia Gomes; origine: Francia-Guinea Bissau; formato di proiezione: Dvd; durata: 90'; v. or. sott. it.


Secondo la tradizione animista, per ogni bambino che nasce viene piantato un albero: in ognuno di questi è dunque contenuta l'anima di un individuo. Quando le motoseghe si avvicinano, il villaggio sceglierà la via dell'esilio. Chiaro il messaggio ecologista del film, che affonda le sue radici nelle tradizioni e culture africane e che viene espresso attraverso un linguaggio cinematografico estremamente curato.


 


ore 19.00


Darwin's Nightmare (L'incubo di Darwin, 2004)


Regia: Hubert Sauper; soggetto e sceneggiatura: Hubert Sauper; fotografia: Hubert Sauper; montaggio: Denise Vindevogel; origine: Austria-Francia-Belgio; formato di proiezione: Dvd; durata: 107'; v. or. sott. it.


Un fiorente commercio di armi e di pesce si svolge sul lago più grande del mondo: il Lago Vittoria, che nutre con i suoi pesci introdotti artificialmente due milioni di persone, eppure gli abitanti del luogo soffrono la carestia, mentre l'AIDS colpisce quasi ogni famiglia. Il documentario, presentato a Venezia nel 2004 e vincitore del Premio Europa Cinemas, è una potente denuncia del potere delle multinazionali e un'ironica e spaventosa metafora degli "effetti collaterali" della globalizzazione.


 


ore 21.00


Arlit, deuxième Paris  (Arlit, la seconda Parigi, 2005)


Regia: Idrissou Mora Kpai; soggetto e sceneggiatura: Idrissou Mora Kpai, Isabelle Boni-Claverie; fotografia: Jacques Besse; montaggio: Vera Memmi; origine: Francia-Benin; formato di proiezione: Dvd; durata: 78'; v. or. sott. it.


Nata negli anni '70 sulle miniere di uranio della società francese Cogema e meta di immigrazione dagli altri paesi africani, Arlit è oggi una città fantasma: il rifugio dei vecchi abitanti che sono rimasti e il luogo di transito dei clandestini in partenza per l'Algeria e per l'Europa. Il documentario ci tiene sospesi, come i protagonisti, tra le memorie di un passato lontano e un presente fatto di inquinamento e sogni di emigrazione.


 


sabato 8


ore 17.00          


Aleel – La conchiglia (1992)


Regia: Abdulkadir Ahmed Said; soggetto e sceneggiatura: Abdulkadir Ahmed Said; fotografia: Luca Santini; montaggio: Roberto Missiroli; interpreti: Lul e Sophie Ahmed Said, Raffaella Offidani e tutta la popolazione di Gwendershe (Somalia); origine: Italia-Somalia; formato di proiezione: 35 mm; durata: 30'; v. or. sott. it.


Una pittrice trova su una spiaggia deserta una bella e misteriosa conchiglia. Curiosa, ascolta l'eco delle onde marine, ma con esse si leva la voce di una bambina che racconta di una catastrofe ecologica che ha distrutto quel lembo di terra e il villaggio che una volta sorgeva sulla riva del mare.


 


a seguire


 


La Vie sur terre (La vita sulla terra, 1998)


Regia: Abderrahmane Sissako; soggetto e sceneggiatura: Abderrahmane Sissako; fotografia: Jacques Besse; montaggio: Nadia Ben Rachid; interpreti: Abderrahmane Sissako, Nana Baby, Mohamed Sissako, Bourama Coulibaly; origine: Francia-Mali; formato di proiezione: 35 mm; durata: 61'; v. or. sott. it.


Alla vigilia dell'anno 2000, Abderrahmane, cineasta mauritano che vive a Parigi, decide di andare a trovare suo padre a Sokolo, un piccolo villaggio del Mali. Una bella ragazza in bicicletta, l'ufficio postale, il fotografo, la radio: tanti piccoli incontri, tante epifanie di una vita lontana dalla celebrazioni festive che giungono via etere dall'Europa. Una riflessione poetica sui rapporti tra Europa e Africa, sulle orme del grande poeta e scrittore martinicano Aimé Césaire (Diario di un ritorno al paese natale, Discorso sul colonialismo).


 


ore 19.00


Acampamento de desminagem (Campo di sminamento, 2005)


Regia: Licinio Azevedo; soggetto e sceneggiatura: Licinio Azevedo; fotografia: Américo Matola; montaggio: Orlando Mesquita; origine: Mozambico; formato di proiezione: Dvd; durata: 60'; v. or. sott. it.


I campi minati e le conseguenze della guerra civile visti attraverso l'ottica degli uomini che oggi sminano i campi: alcuni sono ex combattenti, anche di fazioni opposte, altri disoccupati che cercano un'alternativa al crimine, altri ancora non hanno famiglia e nulla da perdere. La dimensione intima della vita comune nelle tende e il rischio quotidiano di perdere la vita li ha resi però un gruppo unito, una squadra di uomini veramente speciali.


a seguire


Incontro con il regista Licinio Azevedo


 


ore 21.00


Le Silence de la forêt (Il silenzio della foresta, 2003)


Regia: Bassek Ba Kobhio, Didier Ouénangaré; soggetto e sceneggiatura: Bassek Ba Kobhio, Didier Ouénangaré e Marcel Beaulieu, dal romanzo di Étienne Goyemidé; fotografia: Pierre-Olivier Larrieu; montaggio: Joseph Licide; interpreti: Eriq Ebouaney, Sonia Zembourou, Nadège Beausson-Diagne, Philippe Maury e i pigmei del villaggio di Akungu; origine: Repubblica Centrafricana-Camerun-Gabon; formato di proiezione: 35 mm; durata: 93'; v. or. sott. it.


Una lucida riflessione sul rispetto tra le culture e sulla mania di onnipotenza della civiltà occidentale, il film è anche uno dei primi a difesa della causa dei pigmei, vittime del razzismo degli africani che abitano nelle città. Tornato in Africa dopo gli studi in Europa, Gonaba, ispettore scolastico, decide di trasferirsi in un villaggio di pigmei Babinga per aprire una scuola francese, ma deve confrontarsi con una visione del mondo completamente diversa dalla propria.


 


domenica 9


ore 17.00          


Tavola rotonda: "La terra vista dall'Africa"


Interventi di: Licinio Azevedo (regista), Gaetano Capizzi (Festival Cinemambiente), Giulio Cederna (Amref), Leonardo De Franceschi (Associazione Culturale Yeelen), Angelo Loy (regista), Roberto Silvestri (Il Manifesto), Silvia Zaccaria (WEEC). Coordina Maria Coletti (Cineteca Nazionale).


 


ore 21.00


Pinocchio nero (2005)


Regia: Angelo Loy; soggetto e sceneggiatura: Angelo Loy; fotografia: Angelo Loy; montaggio: Aline Hervé; interpreti: il regista Marco Baliani, l'assistente sociale John Muiruri e un gruppo di ragazzi di strada di Nairobi che hanno partecipato alla messa in scena dello spettacolo "Pinocchio nero"; origine: Italia; formato di proiezione: Betacam; durata: 80'; v. or. sott. it.


Il documentario, coprodotto dall'Amref, è la storia di un gruppo di ragazzi di strada di Nairobi e del loro percorso di emancipazione attraverso il teatro e l'affinità che avvicina la favola di Collodi alla loro vita e alle loro esperienze. Il progetto teatrale, realizzato dal Teatro delle Briciole e da Marco Baliani in collaborazione con l'Amref, è culminato in un tour in diverse città italiane nel 2004 e 2005, che ha raccolto un enorme successo di pubblico e critica.


Il film sarà presentato dal regista Angelo Loy e da Giulio Cederna (Amref)


 


lunedì 10


Chiuso


 


martedì 11


I NON PROTAGONISTI


La risata grassa di Mimmo Poli. Il volto sottile e spigoloso con gli occhi semichiusi di Tiberio Murgia. Il dandysmo romagnolo di Franco Fabrizi. L'enfant terrible Carlo Delle Piane dall'inconfondibile voce nasale. La mater familias per eccellenza: Ave Ninchi. Sono solo alcuni esempi di figure ingiustamente ritenute di contorno, marginali. Accanto agli astri nascenti dei Gassman, dei Sordi, dei Manfredi e dei Mastroianni, esisteva una base solidissima di non protagonisti, di caratteristi, e molti di essi uscivano dalla dura vita dell'avanspettacolo, dalla rivista. Erano capaci di reinventare completamente una sceneggiatura, di creare ex-novo dei personaggi, di essere a loro volta autori, registi. Accanto ai cosiddetti solisti, come in ogni concerto musicale che si rispetti, deve coesistere in armonia il coro: come si può lontanamente pensare un Aldo Fabrizi senza la consorte extra large Ave Ninchi? Molte e tutte intense sono dunque le facce nobili del cinema italiano. E tutte da scoprire o riscoprire. 


La rassegna, ideata in collaborazione con il Festival Terra di Siena, ripropone in forma ampliata la retrospettiva che si è svolta presso il Complesso museale di Santa Maria della Scala (Siena) dal 27 settembre al 2 ottobre.


 


ore 17.00


Veneri al sole (1964)


Regia: Marino Girolami; soggetto e sceneggiatura: Marino Girolami, Tito Carpi, Roberto Gianviti, Amedeo Sollazzo; produzione: Marco Film; durata: 90'


Episodio: Intrigo al mare; interpreti: Enio Girolami, Gloria Paul, Umberto D'Orsi, Carlo Delle Piane, Giampiero Littera, Marco Mariani.


Episodio: Una domenica a Fregene; interpreti: Franco Franchi, Ciccio Ingrassia, Elena Belletti, Nietta Zocchi, Franca Polesello.


Episodio: Come conquistare le donne; interpreti: Raimondo Vianello, Luigi Pavese, Annie Gorassini, Pier Paola Bucchi, Mirella Maravidi.


Film a episodi ambientati in località di villeggiatura al mare. In Intrigo al mare un fotografo vive un'avventura alla James Bond, aiutando una ragazza a recuperare una preziosissima e misteriosa valigetta; in Una domenica a Fregene un fattorino ansioso di aiutare al meglio il suo principale, finirà per metterlo nei guai; in Come conquistare le donne un ragazzo timido, spronato dal padre, cerca di conquistare le ragazze spacciandosi per quello che non è, finendo sempre in ospedale… ma non tutti i guai vengono per nuocere.


 


ore 18.45


I pompieri di Viggiù (1949)


Regia: Mario Mattoli; soggetto e sceneggiatura: Marcello Marchesi e Steno; interpreti: Carlo Campanini, Silvana Pampanini, Ave Ninchi, Carlo Croccolo, Dante Maggio, Fritz Marlat [Aldo Tonti], Totò, Nino Taranto, Wanda Osiris, Carlo Dapporto, Alfredo Rizzo; produzione: Lux Film; durata: 90'


Nel paese di Viggiù non scoppia mai un incendio e i vigili del fuoco sono sempre disoccupati. Un giorno si recano in una grande città e per caso assistono a uno spettacolo di varietà. Nel teatro c è anche il loro comandante che sta cercando la figlia scappata dal collegio per fare la soubrette. Straordinaria testimonianza cinematografica sul mondo della rivista, girato come se fosse un musical e montato con un ritmo velocissimo e frenetico per i tempi.  Il regista Mattoli, inoltre, riesce a orchestrare un perfetto film corale con la partecipazione di tutti i nomi del varietà e della comicità dell'epoca.


 


ore 20.30


I non protagonisti di Maria D'Agostini, Paolo D'Agostini, Mario Sesti, durata: 42'


a seguire


Incontro con Marisa Merlini e Tiberio Murgia


a seguire


Il monaco di Monza (1963)


Regia: Sergio Corbucci; soggetto e sceneggiatura: Bruno Corbucci, Giovanni Grimaldi; interpreti: Totò, Nino Taranto, Erminio Macario, Lisa Gastoni, Giacomo Furia, Mario Castellani, Adriano Celentano, Don Backy, Carlo Delle Piane, Mimmo Poli; produzione: Giovanni Addessi Produzione Cinematografica, Globe Films International; durata: 90'


Pasquale (Totò) è un ciabattino e al contempo padre di troppi figli e, per risolvere gli urgenti bisogni alimentari e finanziari, si traveste da frate. Finisce però in un castello dove il perfido e sinistro don Egidio (Nino Taranto) tiene segregata la bella e giovane nipote. Gran raduno di caratteristi per una parodia frenetica ed ilare con Celentano e Don Backy in saio che ballano il rock cantando La carità.


Ingresso libero

mercoledì 12


ore 17.00


Luci del varietà (1950)


Regia: Federico Fellini, Alberto Lattuada; soggetto: Federico Fellini; sceneggiatura: Federico Fellini, Alberto Lattuada, Tullio Pinelli e (non accreditato) Ennio Flaiano; interpreti: Peppino De Filippo, Carla Del Poggio, Giulietta Masina, John Kitzmiller, Dante Maggio, Checco Durante, Gina Mascetti, Franca Valeri; produzione: Capitolium; durata: 90'


Checco Dalmonte, il capocomico di una compagnia di varietà di infimo ordine, è innamorato della soubrette Liliana, che però lo lascia per un impresario in cerca di un improbabile successo. Melina, la figlia dell'amministratore, può così ricominciare i suoi vani sogni d'amore su Checco. Omaggio caustico e dolente al mondo dell'avanspettacolo, Luci del varietà, realizzato in formula cooperativistica, segna l'esordio 'a metà' nella regia di Federico Fellini. Nastro d'argento per Giulietta Masina. Piccole parti per una giovane Giovanna Ralli (una soubrette), Sofia Lazzaro non ancora Loren (la ballerina che scende le scale).


 


ore 18.45


Carosello napoletano (1954)


Regia: Ettore Giannini; soggetto: dalla rivista omonima di Ettore Giannini; sceneggiatura e dialoghi: Ettore Giannini, Giuseppe Marotta, Remigio Del Grosso; interpreti: Léonide Massine, Achille Millo, Agostino Salvietti, Clelia Matania, Paolo Stoppa, Maria Fiore, Tina Pica, Maria Pia Casilio; produzione: Lux Film; durata: 129'


La storia di Napoli attraverso le vicende di un povero cantastorie e della sua numerosa famiglia. Tratto dall'omonimo lavoro teatrale di Ettore Giannini, Carosello napoletano rappresenta uno dei migliori esempi di film-rivista grazie a procedimenti stilistici originali (ad esempio le personali introduzioni ai singoli numeri musicali), alle fantasiose scenografie di Mario Chiari (che vinse a Cannes il Nastro d'argento), alla fotografia di Giorgio Sommer e alla musica di Raffaele Gervasio.


 


ore 21.00


Racconti romani (1955)


Regia: Gianni Franciolini; soggetto: dai Racconti romani di Alberto Moravia, scelti da Sergio Amidei; sceneggiatura: Sergio Amidei, Age [Agenore Incrocci] e [Furio] Scarpelli, Francesco Rosi, Alberto Moravia; interpreti: Vittorio De Sica, Totò, Silvana Pampanini, Franco Fabrizi, Antonio Cifariello, Maurizio Arena, Giancarlo Costa; produzione: Industrie Cinematografiche Sociali, Cormoran Films (Parigi); durata: 110'


Tre giovani sfaticati vengono convinti dal truffatore Alvaro a tentare alcune truffe. Inutile dire che gli esiti saranno pessimi e alla fine tutti si metteranno a lavorare seriamente. Ispirandosi ad alcuni dei Racconti romani di Alberto Moravia, il film è un esempio di perfetto equilibrio tra il pessimismo dello scrittore e la bonarietà della commedia all'italiana. Indimenticabile risulta il duetto tra Totò e De Sica sull'insopportabilità della parola mamma.


 


giovedì 13


ore 17.00


Le ragazze di Piazza di Spagna (1951)


Regia: Luciano Emmer; soggetto e sceneggiatura: Sergio Amidei; collaborazione alla sceneggiatura: Fausto Tozzi, Karin Valde; interpreti: Lucia Bosè, Cosetta Greco, Marcello Mastroianni, Ave Ninchi, Leda Gloria, Liliana Bonfatti, Renato Salvatori, Giorgio Bassani, Galeazzo Benti; produzione: Astoria Film; durata: 100'


Un professore (lo scrittore Giorgio Bassani) racconta le speranze, i sogni e le delusioni di tre giovani sarte: Marisa rinuncia a lavorare come indossatrice per sposare un modesto ma onesto garzone; Elena, delusa da un uomo, tenta il suicidio, ma riesce a ritrovare la voglia di vivere attraverso l'amore di un tassista; Lucia, piccoletta di statura, stravede per gli uomini alti ma finirà per innamorarsi di un fantino. È uno dei film più riusciti del cosiddetto neorealismo rosa dove i protagonisti sono persone comuni descritte con garbata ironia e un velato ottimismo. Mastroianni è doppiato da Nino Manfredi.


 


ore 19.00


Le signorine dello 04 (1955)


Regia: Gianni Franciolini; soggetto: da un'idea di Sergio Amidei; sceneggiatura: Age [Agenore Incrocci] e [Furio] Scarpelli, Sergio Amidei; interpreti: Antonella Lualdi, Franca Valeri, Giovanna Ralli, Marisa Merlini, Giulia Rubini, Antonio Cifariello, Roberto Risso; produzione: C.I.RA.C. (Compagnia Italiana Realizzazioni Artistiche Cinematografiche); durata: 90'


Cinque donne. Cinque diversi problemi di cuore. Un unico mestiere infernale. Lavorano come centraliniste per la compagnia nazionale dei telefoni Stipel. I sogni. Le speranze. Ma anche le delusioni. Le aspettative sentimentali appese al filo di un telefono. Bellissima carrellata sull'universo femminile che ironizza amaramente sul perbenismo dilagante nella società di quegli anni. Breve apparizione del grande doppiatore Ferruccio Amendola nella parte del garzone di bottega.


 


ore 21.00


Il segno di Venere (1955)


Regia: Dino Risi; soggetto: Edoardo Anton, Luigi Comencini, Franca Valeri; sceneggiatura: Edoardo Anton, Ennio Flaiano, Franca Valeri, Dino Risi; collaborazione alla sceneggiatura: Cesare Zavattini; interpreti: Sophia Loren, Franca Valeri, Vittorio De Sica, Raf Vallone, Peppino De Filippo, Alberto Sordi, Virgilio Riento, Tina Pica; produzione: Titanus; durata: 100'


Cesira, bruttina, cerca disperatamente un marito ma non lo trova. Agnese, la cugina, è invece bellissima, potrebbe avere tutti gli uomini ai suoi piedi, ma 'l'argomento' non le interessa. La seconda troverà presto l'uomo della vita, la prima continuerà imperterrita a cercarlo. Raccontato con garbo, pieno di situazioni divertenti, con dialoghi spiritosi, Il segno di Venere offre una straordinaria Franca Valeri dal talento comico inesauribile, in perfetta contrapposizione con la carica erotica della diva Sophia Loren.


 


venerdì 14


ore 17.00


Guardia, guardia scelta, brigadiere e maresciallo (1956)


Regia: Mauro Bolognini; soggetto: Paolo Frascà; sceneggiatura: Ruggero Maccari, Ettore Scola, Nicola Manzari; interpreti: Alberto Sordi, Peppino De Filippo, Aldo Fabrizi, Gino Cervi, Valeria Moriconi, Tiberio Mitri, Nino Manfredi; produzione: Imperial Film, E.N.I.C. (Ente Nazionale Industrie Cinematografiche); durata: 96'


Vicende comicissime tutte legate a una caserma di vigili urbani, ognuno con le proprie manie: l'inflessibile vigile Randolfi distributore di multe (Alberto Sordi), la guardia scelta Manganiello (Peppino De Filippo) con la passione per la musica, il brigadiere Spaziali (Aldo Fabrizi) che pensa solo alla famiglia.


 


ore 19.00


Un giorno in pretura (1954)


Regia: Steno; soggetto: da un'idea di Lucio Fulci; sceneggiatura: Alessandro Continenza, Lucio Fulci, Alberto Sordi, Giancarlo Viganotti, Steno; interpreti: Peppino De Filippo, Silvana Pampanini, Alberto Sordi, Sophia Loren, Tania Weber, Leopoldo Trieste, Armenia Balducci, Virgilio Riento; produzione: Documento Film, Excelsa Film; durata: 90'


Durante una giornata di udienze, il pretore Salomone Lo Russo (Peppino De Filippo) passa in rassegna una serie di casi, tra i quali ricordiamo quello di Nando Moriconi detto l'americano (Sordi, che battezza il personaggio protagonista, l'anno dopo, di Un americano a Roma) che va in giro nudo dopo che gli hanno rubato i vestiti lasciati vicino a una pozza d'acqua, imitando alla sua maniera Johnny Weissmuller, l'interprete di Tarzan. Il cinema popolare italiano dopo il neorealismo: una struttura perfetta, identica anche per Accadde al commisariato, nel creare bozzetti concilianti ma anche personaggi e sketch, uno più divertente dell'altro.


 


ore 21.00


Accadde al commissariato (1954)


Regia: Giorgio C. Simonelli; soggetto: Felice Zappulla, Giovanni Grimaldi; sceneggiatura: Giovanni Grimaldi, Ruggero Maccari, Ettore Scola, Vincenzo Talarico; interpreti: Nino Taranto, Alberto Sordi, Walter Chiari, Lucia Bosè, Riccardo Billi, Mario Riva, Carlo Dapporto, Lauretta Masiero; produzione: Fortunia Film; durata: 104'


Un bonario commissario di polizia, più interessato alla sua auto nuova appena comprata che al suo lavoro, è costretto ad ascoltare durante la giornata decine di vicende che tante persone gli raccontano. Oltre al ritratto della società italiana degli anni '50 secondo le coordinate del neorealismo rosa, Accadde al commissariato offre un Sordi strepitoso nel personaggio (inventato per la rivista E lui dice!) del venditore ambulante di bolle di sapone.


 


sabato 15


ore 17.00


È arrivato il cavaliere! (1950)


Regia: Steno e Mario Monicelli; soggetto e sceneggiatura: Vittorio Metz, Marcello Marchesi; collaborazione alla sceneggiatura: Steno, Mario Monicelli; interpreti: Tino Scotti, Silvana Pampanini, Enrico Viarisio, Nyta Dover, Enzo Biliotti, Alda Mangini, Galeazzo Benti; produzione: A.T.A. (Artisti Tecnici Associati), Excelsa Film; durata: 92'


Un gruppo di ambulanti capeggiati da un curioso individuo chiamato "cavaliere" (un indimenticabile Tino Scotti) viene sfrattato dal territorio che aveva occupato. Il misterioso personaggio riesce, con un curioso stratagemma, a scongiurare il pericolo, ma è solo un'illusione perché gli scavi per la costruzione della metropolitana si eseguiranno lo stesso.


 


ore 19.00


I soliti ignoti (1958)


Regia: Mario Monicelli; soggetto: Age [Agenore Incrocci] e [Furio] Scarpelli; sceneggiatura: Age e Scarpelli, Suso Cecchi D'Amico, Mario Monicelli; interpreti: Vittorio Gassman, Marcello Mastroianni, Renato Salvatori, Carla Gravina, Claudia Cardinale, Tiberio Murgia, Totò, Memmo Carotenuto, Rossana Rory, Carlo Pisacane; produzione: Vides, Lux Film, Cinecittà Italiana Stabilimenti Cinematografici; durata: 100'


Uno scombinato quintetto di poveracci tenta un furto a un Monte di Pegni periferico. Il colpo fallisce: i nostri finiscono, anziché nella stanza della cassaforte, nella cucina di un appartamento, dove si consoleranno con una pentola di pasta e ceci. Questa specie di versione popolana di Rififi di Dassin, è uno dei pilastri della commedia all'italiana grazie alla scelta azzeccata degli interpreti (un Vittorio Gassman per la prima volta comico, vincitore del Nastro d'argento, gli esordienti  Claudia Cardinale e Tiberio Murgia, un dosato e brillante Totò), alla sceneggiatura perfetta (vincitrice anch'essa del Nastro d'argento), alla fotografia in b/n di Gianni Di Venanzo e alle musiche jazzistiche di Piero Umiliani.


 


ore 21.00


Audace colpo dei soliti ignoti (1959)


Regia: Nanni Loy; soggetto: Age [Agenore Incrocci] e [Furio] Scarpelli; sceneggiatura: Age e Scarpelli, Nanni Loy; interpreti: Vittorio Gassman, Renato Salvatori, Claudia Cardinale, Vicky Ludovisi, Riccardo Garrone, Tiberio Murgia, Carlo Pisacane; produzione: Titanus, Vides, S.G.C. (Parigi); durata: 105'


I «soliti ignoti» sono in trasferta a Milano per rapinare il furgone del Totocalcio. Giunti nel capoluogo lombardo i nostri si ritrovano soli perché l'ideatore del colpo è stato arrestato. Decidono di agire ugualmente, alla loro maniera, senza cioè rispettare il piano previsto, riuscendo nell'impresa. Ma quando tutto sembra andare per il meglio…. Non spregevole seguito de I soliti ignoti grazie a un ottimo lavoro di squadra e di coralità da parte degli attori, il film offre anche un interesse per i jazzofili: alle musiche di Piero Umiliani ha collaborato Chet Baker.

domenica 16


ore 17.00


Arrivano i dollari! (1957)


Regia: Mario Costa; soggetto: da un'idea di Fulvio Pazziloro; sceneggiatura: Giuseppe Mangione, Ruggero Maccari, Gigliola Falluto, Giovanni Grimaldi; interpreti: Alberto Sordi, Nino Taranto, Isa Miranda, Mario Riva, Riccardo Billi, Rita Giannuzzi, Sergio Raimondi; produzione: Fortunia Film; durata: 112


L'eredità inaspettata da parte di una misteriosa zia d'America cambia la vita a cinque fratelli, i quali però non vanno proprio d'amore e d'accordo. Scena cult: Sordi costringe il fedele servitore (Turi Pandolfini), incatenato, a mangiare una  zuppa per cani!


 


ore 19.15


La famiglia Passaguai (1951)


Regia: Aldo Fabrizi; soggetto: dalla commedia Cabina 27 di Anton Germano Rossi; sceneggiatura: Aldo Fabrizi, Ruggero Maccari, Mario Amendola; interpreti: Aldo Fabrizi, Ave Ninchi, Giovanna Ralli, Giancarlo Zarfati, Peppino De Filippo, Carlo Delle Piane, Tino Scotti, Luigi Pavese; produzione: Alfa Film; durata: 90'


Una domenica al mare può tramutarsi ben presto in un'avventura indimenticabile se i protagonisti sono il capofamiglia Peppe (Fabrizi), la moglie Margherita (Ninchi), i figli Pecorino (Delle Piane), Marcella (Ralli) e Gnappetta (Zarfati), ovvero la famiglia Passaguai. Scatenata commedia di costume dove Fabrizi nel triplo ruolo di regista, attore e sceneggiatore ironizza sulla piccola borghesia di fronte ai primi segni di benessere, utilizzando una comicità tutta romanesca che trova le sue ascendenze nel repertorio del teatro dialettale e nell'avanspettacolo.


 


ore 21.00


Poveri ma belli (1957)


Regia: Dino Risi; soggetto: Dino Risi; sceneggiatura: Dino Risi, Pasquale Festa Campanile, Massimo Franciosa; interpreti: Marisa Allasio, Maurizio Arena, Renato Salvatori, Memmo Carotenuto, Alessandra Panaro, Mario Carotenuto, Memmo Carotenuto, Lorella De Luca, Virgilio Riento; produzione: Titanus, S.G.C. (Parigi); durata: 102'


Due bulli trasteverini litigano per la stessa ragazza, ma poi finiscono per interessarsi alle rispettive sorelle. Uno dei più fulgidi esempi del neorealismo rosa. La critica storse il naso, ma il pubblico, incurante, affollò le sale. Caso abbastanza raro di successo al box office con cinque giovani attori, allora sconosciuti, che passarono subito alla notorietà, Poveri ma belli è il prototipo dei film dialettale, giovanile, proletario nell'estrazione, piccolo-borghese nello spirito. Il montatore Mario Serandrei è colui che, montando Ossessione, parlò per primo di neorealismo.


 


Lunedì 17


Chiuso


 


Martedì 18


          ore 19.00


Il Monaco di Monza


(replica)


ore 21.00


I pompieri di Viggiù


(replica)


 


Mercoledì 19


ore 17.00


Racconti romani


(replica)


ore 19.00


Poveri ma belli


(replica)


ore 21.00


La famiglia Passaguai


(replica)


 


Giovedì 20


Che paradiso è? Una settimana con il cinema polacco


Curata dal critico Tadeusz Sobolewski, la rassegna offre una selezione di film che aiutano a capire i cambiamenti avvenuti in Polonia negli ultimi venti anni. Inoltre un'occasione per fare il punto su una cinematografia che, sebbene non ricca dal punto di vista quantitativo, è in grado di riservare agli spettatori stranieri delle autentiche sorprese. All'interno della selezione anche un omaggio al regista di animazione Piotr Dumala, uno degli interpreti più interessanti di un genere che in Polonia vanta antiche e nobili tradizioni.


La rassegna si svolge nell'ambito della terza edizione del festival Corso Polonia 2005, promosso dall'Ambasciata della Repubblica di Polonia e dell'Istituto Polacco di Cultura.


 


ore 19.00


Omaggio a Piotr Dumala

Lykantropia (1981)


durata: 5'


Czarny kapturek (Capuccetto nero, 1982)


durata: 5'


Latajace wxosy (Capelli al vento, 1984)


durata: 8'


Lagodna (La dolce, 1984)


durata: 12'


Nerwowe zycie kosmosu (La vita nervosa del cosmo, 1986)


durata: 4'


Sciany (Pareti,1987)


durata: 8'


Wolnosc nogi (Libertà della gamba, 1988)


durata: 10'


Franz Kafka (1991)


durata: 16'


Delitto e castigo (2000)


durata:  30'


 


a seguire


 


Incontro con Piotr Dumala


a cura di Tadeusz Sobolewski e Malgorzata Furdal


 


ore 21.00


Segni (Pregi, 2004)


Regia: Magdalena Piekorz; durata: 91'; v.o. sott.it.


Il racconto del difficile rapporto tra un padre e un figlio, e di come le azioni da noi compiute possano influenzare tutta la vita. Ma anche una nota di speranza portata da un autentico e disinteressato amore.


 


venerdì 21


ore 19.00


Weiser (2000)


Regia:  Wojciech Marczewski; durata: 95'; v.o. sott.it.


Adattamento del bestseller di Pawel Huelle Weiser Dawidek. L'azione si svolge a Wroclaw, dove dopo anni di assenza fa ritorno Pawel. La visione del luoghi dell'infanzia richiama alla sua mente i ricordi dei quali è protagonista un ragazzino ebreo, Dawid, scomparso verso la fine delle vacanze durante il tentativo di far saltare in aria un ponte con una bomba costruita da lui stesso. Vi sono altri testimoni, oltre a Pawel, di quell'avvenimento, ma ognuno di loro ha un ricordo diverso.


 


a seguire


Incontro con il regista Wojciech Marczewski a cura di Tadeusz Sobolewski e Malgorzata Furdal


 


ore 21.30 


Vinci (2004)


Regia: Juliusz Machulski durata: 108'; v.o. sott.it.


Tensione e humour nel  racconto del tentativo di furto della famosa Dama con l'ermellino di Leonardo da Vinci, esposta a Cracovia. Uno dei componenti della banda cerca in realtà di sabotare il colpo e commissiona  una copia della tela.


 


sabato 22


ore 17.00


Wesele (Le nozze, 2004)


Regia: Wojciech Smarzowski; durata: 109'; v.o. sott.it.


Un ricco possidente ha preparato per la figlia una sontuosa festa di nozze. L'arrivo di ospiti inattesi manda all'aria ogni programma.


 


ore 19.00


Panny z Wilka (Le signorine di Wilko, 1979)


Regia: Adrzej Wajda; durata: 116'; v.o. sott.it.


Wiktor Ruben, dopo la perdita di un caro amico, è costretto dal medico a una vacanza. Torna a Wilko, luogo della giovinezza, in cui vivono tuttora alcune fanciulle che all'epoca aveva frequentato e amato, ciascuna in modo diverso. Consapevole dell'impossibilità di recuperare il tempo perduto, lascerà Wilko senza rimpianti.


 


ore 21.00


Dlug (Il debito, 1999)


Regia: Krzysztof Krauze; durata: 97'; v.o. sott.it.


Ispirato alla storia realmente accaduta di due amici ai quali si presenta  l'occasione della vita.  Hanno bisogno però di un prestito, e quando la banca rifiuta di fare loro credito per mancanza di adeguate garanzie, appare Gerard, proponendosi quale garante. L'uomo però pone delle condizioni che i due ritengono di non poter accettare. Ciò nonostante Gerard continua a importunarli, pretendendo che lo ripaghino del debito mai contratto. La lotta psicologica tra i due giovani e l'esperto uomo d'affari sembra non avere fine.


 


domenica 23


ore 18.30


Dwa ksiezyce (Due lune, 1993)


Regia: Andrzej Baralski; durata: 133'; v.o. sott.it.


Basato su un romanzo di Maria Kuncewiczowa, si compone di 17 episodi ambientati in una cittadina in riva alla Vistola.


 


ore 21.00


Dzien swira (La giornata di uno svitato, 2002)


Regia: Marek Koterski: durata: 93'; v.o. sott.it.


Una giornata nella vita di un intellettuale che cerca la felicità. Sulla sua strada incontra mille difficoltà.


 


lunedì 24


Chiuso


 


martedì 25


ore 17.00


Edi  (2000)


Regia: Piotr Trzaskalski: durata: 98'; v.o. sott.it.


Storia del raccoglitore di rottame Edi.  Non è un senzatetto qualsiasi però, perché ama la letteratura e dalle discariche raccoglie, oltre ai rottami, i libri che trova. Ma l'amore per la letteratura e il suo cuore tenerissimo non gli saranno d'aiuto.


 


ore 19.00


Warszawa (Varsavia, 2003)


Regia: Dariusz Gajewski; durata: 105'; v.o. sott.it.


18 ore di vita di quattro diversi personaggi, a Varsavia per sbrigare i loro affari. Nel corso degli spostamenti attraverso la città le loro strade si incrociano, ma non si notano l'un l'altro. Tutto cambia per colpa di un incidente stradale.


 


ore 21.00 


Piek³o niebo (Inferno paradiso) di Natalia Koryncka-Gruz, 2004, 60'


Il film, presentato in collaborazione con la XIX edizione del Festival Internazionale di Cinema e Televisione "Eurovisioni", sarà introdotto Jan Dworak, Presidente e CEO della Televisione Polacca.


 


mercoledì 26


ore 19.00


Zmruz oczy (Socchiudi gli occhi, 2002)


Regia: Andrzej Jakimowski;  durata: 86'; v.o. sott.it.


Il complesso rapporto tra una bambina fuggita da una famiglia agiata ma incapace di darle affetto, e il suo ex maestro che ha abbandonato la città per diventare guardiano notturno.


 


ore 21.00 


Przemiany (Cambiamenti, 2000)


Regia:  Lukasz Barczyk; durata: 74'; v.o. sott.it.


Un giovane si  reca a casa della fidanzata per chiedere la sua mano. La situazione improvvisamente si complica quando si scopre che la madre conosce già il giovane e soprattutto il suo passato.


 


giovedì 27


ore 19.00


Pociag (Il treno della notte, 1959)


Regia: Jerzy Kawalerowicz; durata: 93'; v.o. sott.it.


Eccellente studio psicologico in forma di giallo sulla solitudine interiore e sull'intimo desiderio di una vita "normale".


 


ore 21.00


Portret podwójny (Doppio ritratto) di Mariusz Front, 2000, 109'; v.o. sott.it.


Ritratto di un gruppo di intellettuali trentenni a confronto con la nuova realtà polacca. Una generazione che tenta di adattarsi senza perdere i propri valori, e che diventa consapevole della fragilità delle basi su cui questi poggiano. 


 


da venerdì 28 a giovedì 3 novembre


UGO PER TUTTI. TUTTI PER UGO

Comico e drammatico, sensibile e austero, carnale e sgradevole, amaro e lucido, stralunato e disinvolto, umile e arrogante, brillante e sottotono: Ugo Tognazzi era capace di mostrarsi in mille modi. L'aggettivo eclettico, applicato al suo modo di stare in scena, appare persino riduttivo. Tognazzi è sempre qualcosa in più, al di là della comune concezione del recitare. Diverso da ogni altro, a cominciare da Gassman, Manfredi, Sordi e Mastroianni che gli sono vicini per età e carriera. A renderlo unico contribuiscono le origini, né il nord milanese che rimanda al "cummenda" di tante commedie all'italiana né la Bassa Padana sprizzante vitalità, ma l'operosa e al contempo trasgressiva Emilia che gli regala un accento e una fisicità indimenticabili. E poi l'avanspettacolo, palestra di arte e di vita che frequenta a cavallo della seconda guerra mondiale. Il risultato della miscela una classe artistica straordinaria, nel comico come nel tragico. Difficile infatti dire cosa sia più nelle sue corde, anche se la Palma d'Oro a Cannes e la conseguente definitiva consacrazione internazionale arrivano con un ruolo drammatico, quello dell'industriale di Una tragedia di un uomo ridicolo. E se proprio si deve rintracciare un tratto comune a tutti i personaggi, è la profonda umanità che l'attore sapeva loro imprimere. Qualità dell'artista, ma ancor più dell'uomo Tognazzi.


La rassegna è realizzata in collaborazione con l'Assessorato alle Politiche Culturali del Comune di Roma e l'Associazione "Ugo Tognazzi"


 


 


          lunedì 31


Chiuso


 


martedì 1 novembre


Chiuso

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